Ormai lo sappiamo: lo stile di vita che abbiamo sempre conosciuto non è più sostenibile. Per il Pianeta, e per noi. Smettere di mangiare carne potrebbe rappresentare un passo verso un mondo più giusto e sano, eppure per moltissime persone farlo è molto difficile. Perché?

Vediamo quali sono i benefici (per l’ambiente e per il corpo), come mai facciamo così fatica a rinunciare alla carne e cosa può aiutarci a farlo una volta per tutte.

Perché smettere di mangiare carne?

Smettere di mangiare carne è una scelta personale, ma con un impatto profondo sulla collettività, che può avere diverse motivazioni: ecologiche, etiche, nutrizionali.

Si può infatti scegliere di mangiare carne per rispetto della vita in ogni sua forma, perché si è consapevoli dell’enorme costo ambientale della produzione e della distribuzione a livello industriale, perché si preferisce eliminare dalla dieta un alimento che, soprattutto in alcune varianti e in quantità importanti, può avere effetti nocivi sulla salute.

I benefici per l’ambiente

Spesso non riusciamo a vedere che dietro al piatto che arriva sulla nostra tavola c’è un processo produttivo – molto spesso di tipo industriale – che ha un enorme impatto ambientale. Eppure, i numeri non mentono: l’industria della carne è una delle principali cause di deforestazione, inquinamento dell’aria e dell’acqua e consumo eccessivo di risorse naturali come acqua e suolo.

Secondo la FAO, l’allevamento di bestiame è responsabile del 15% dell’intera produzione di gas serra di origine antropica. La maggior parte delle emissioni, il 45%, è legato alla produzione e alla lavorazione dei mangimi. Il 39% alle deiezioni degli animali o al processo digestivo dei ruminanti (chiamato fermentazione enterica), responsabili dell’emissione di metano (CH4), un gas 28 volte più potente della C02 nell’intrappolare calore nell’arco di 100 anni. Un ulteriore 10% è dovuto allo stoccaggio e alla gestione del letame e, infine, il 6% a fattori diversi, tra cui il trasporto.

Ma smettere di mangiare carne non aiuta solo a diminuire le emissioni di gas, ma anche a contribuire a fermare la deforestazione e preservare habitat cruciali per la biodiversità. Oggi, infatti, ettari su ettari di foreste vengono abbattuti per fare spazio a pascoli o coltivazioni di mangimi per il bestiame. Secondo uno studio, ogni anno vengono distrutti tra i 280 e i 320 chilometri quadrati di foresta Amazzonica per destinare i terreni all’allevamento.

Un altra fondamentale risorsa che deve essere tutelata e che l’industria zootecnica sfrutta in maniera insostenibile è l’acqua, necessaria per l’allevamento e la produzione di mangimi. Secondo uno studio del Water footprint network, un chilo di carne richiederebbe più di 15mila litri d’acqua (un chilo di carote ne richiedeva 300 litri d’acqua, un chilo di cereali 1.600). E questa è solo la carne bovina, a cui devono essere aggiunti 8.700 litri per la carne equina, poco meno di 6.000 per quella di maiale e 4.300 per quella di pollo.

I benefici per la salute

Smettere di mangiare carne può aiutare a far star bene non solo l’ambiente, ma anche il nostro corpo. Secondo le indicazioni della dieta mediterranea, non dovremmo mangiare più di 20 kg di carne all’anno, preferibilmente bianca. Invece, nei Paesi dell’Unione Europa se ne consumano 80 chilogrammi in media. Troppa.

Una dieta a base vegetale è associata a un minor rischio di malattie cardiache, grazie al ridotto consumo di grassi saturi e colesterolo presenti nella carne. Inoltre, il consumo di alimenti vegetali ricchi di antiossidanti e fibre può contribuire a mantenere un cuore sano.

Non solo: le diete vegetariane tendono ad essere più ricche di fibre e nutrienti e più basse in calorie rispetto alle diete ricche di carne, il che può aiutare nella gestione del peso. Alcuni studi, inoltre, hanno suggerito un’associazione tra una dieta plant based e un minor rischio di alcuni tipi di cancro, come il cancro al colon e al seno.

Perché è difficile?

Come le motivazioni che possono portare a smettere di mangiare carne possono essere moltissime e personali, allo stesso modo i motivi per cui farlo è molto difficile dipendono da tantissimi fattori. Quello che è certo è che per molte persone il passaggio a una dieta vegetale rappresenta una vera e propria sfida.

Questo è legato da un lato al fatto che la carne è spesso una parte centrale delle tradizioni culinarie e delle abitudini alimentari di molte persone, rendendo difficile il cambiamento. In molte culture, inoltre, mangiare carne è considerato normale e accettato, quindi smettere di farlo può portare a pressioni sociali e giudizi da parte degli altri, anche sulla base di stereotipi (come quelli di genere) che associano la carne all’idea di mascolinità.

Uno studio, ad esempio, ha mostrato che meno uomini adottano diete vegane perché non pensano che lo stile di vita sia abbastanza “virile” e sono numerose le ricerche che mostrano che smettere di mangiare carne sia ritenuto un gesto poco maschile.

A questo si aggiungono preoccupazioni nutrizionali, anche alimentate da falsi miti e pregiudizi che vedono nella carne una fonte insostituibile di nutrienti. Alcune persone possono preoccuparsi di non ottenere abbastanza proteine, ad esempio, sebbene una dieta equilibrata a base vegetale possa fornire tutti i nutrienti necessari per una buona salute.

Come fare a smettere di mangiare carne

Qualunque sia la motivazione che ci spinge a farlo, spesso mettere in pratica il proposito di smettere di mangiare carne si rivela quindi più difficile del previsto. Come riuscirci?

Un’opzione è quella di iniziare gradualmente, provando a ridurre il consumo di carne sostituendola con alternative a base vegetale come legumi, tofu e verdure. In questo modo, è possibile abituarsi a nuovi sapori e abitudini alimentari senza sentirne troppo l’impatto. Sperimentare nuove ricette a base vegetale è un ottimo modo per capire che dietro un’apparente rinuncia ci sono tanti nuovi sapori da scoprire e che smettere di mangiare carne non significa smettere di godersi la buona cucina.

Anche l’educazione è fondamentale: informarsi sugli impatti ambientali e per la salute del consumo di carne può essere una fonte di motivazione. Libri, documentari e fonti di informazione affidabili per conoscere i benefici di una dieta a base vegetale sono un asset fondamentale per chi ha bisogno di supporto.

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Lorenzo Biagiarelli ci porta in un viaggio nella carne, che non è una caccia alle streghe, ma la ricerca dei motivi che stanno dietro il consumo millenario di carne, e di quali saranno le sue conseguenze.
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Anche l’appoggio di amici, familiari o gruppi online che condividono la scelta di smettere di mangiare carne possono fare la differenza. Condividere esperienze e ricevere incoraggiamento da persone con idee affini può rendere la transizione più facile e divertente.

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