La dieta plant based non è solo una dieta, ma una scelta etica
La dieta plant based consiste nell'alimentarsi con cibi a base vegetale: ecco in cosa consiste, perché fa bene e quali sono le sue controindicazioni per la salute.
La dieta plant based consiste nell'alimentarsi con cibi a base vegetale: ecco in cosa consiste, perché fa bene e quali sono le sue controindicazioni per la salute.
Ma di cosa si tratta esattamente?
La Bbc spiega che si tratta di una dieta basata soprattutto oppure esclusivamente su alimenti che provengono da fonti vegetali, e quindi legumi, cereali, frutta e verdura. Alcuni di essi però includono anche latticini, formaggi e uova, altri ancora aggiungono pesci, crostacei e frutti di mare.
Questo però non equivale sempre e comunque a mangiare sano: una dieta deve essere equilibrata (per esempio, se siete vegan dovete mangiare legumi per assumere determinate sostanze che gli altri assumono con la carne), e nei cibi di natura vegetale ci sono alcuni alimenti che andrebbero consumati al massimo a piccole dosi, come zuccheri raffinati o farina bianca.
GoMacro elenca gli alimenti di origine vegetale che possono essere inclusi in una dieta plant based, ossia:
È fondamentale consultarsi con un nutrizionista e leggere sempre bene le etichette prima di acquistare e consumare un determinato alimento. Si può iniziare con poco e poi decidere di diventare completamente vegan.
Su EverydayHealth è presente un menu esemplificativo, ma ricordiamo che per un vero menu è bene il parere di un nutrizionista o una nutrizionista, sempre dopo aver fatto le apposite analisi del sangue. Questo menu d’esempio prevede:
Il beneficio della dieta plant based, se fatta bene, è mirata al mangiare sano. Se il cibo che mangiamo è completamente vegano, parliamo di un’alimentazione cruelty free, e quindi c’è l’ulteriore beneficio della scelta di non far del male agli animali, né attraverso la loro uccisione né attraverso gli allevamenti intensivi.
Come ogni dieta – ha spiegato alla Bbc la nutrizionista Kerry Torrens – i benefici per la salute dipendono dalla qualità e dall’adeguatezza nutrizionale della dieta: ciò significa sostituire i carboidrati raffinati, tipicamente “bianchi” con cereali integrali, evitare bevande zuccherate e dolciumi e concentrarsi su proteine e grassi vegetali di buona qualità, come quelli che si trovano in noci e semi. […] Quando si segue una dieta a base vegetale ci sono alcuni nutrienti chiave su cui concentrarsi. Questi includono proteine, vitamina B12, vitamine e minerali necessari per la salute delle ossa, tra cui calcio e vitamina D, nonché gli essenziali acidi grassi omega-3. Alcuni nutrienti non si trovano molto facilmente negli alimenti vegetali, tra cui la vitamina D e B12 e gli acidi grassi omega-3. Potrebbe essere necessario reperirli da alimenti fortificati.
Come si legge sul sito dell’università di Harvard infatti, il rischio di una dieta plant based è l’apporto inadeguato di proteine, vitamine e sali minerali. In più, secondo uno studio, i vegetariani possono sperimentare un rischio di ictus più elevato rispetto agli altri: dall’analisi di 50mila persona seguite per 20 anni, emerge che il rischio di ictus è più alto del 20% nei vegetariani.
In compenso, il rischio di malattie cardiache è più basso del 13% nei pescetariani e del 22% nei vegetariani. Va ricordato però che questa ricerca ha un limite, ossia che è basata sull’osservazione: non è detto che il rischio di ictus possa essere legato ad altri fattori come la familiarità.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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