Il carbone vegetale è una sostanza naturale molto utile per assorbire i gas a livello gastrico e intestinale, usata per contrastare i problemi di aerofagia e meteorismo. Detto anche carbone attivo o carbone attivato, è una sostanza naturale che si ottiene dalla combustione del legname, o dei suoi scarti di lavorazione, ad alte temperature e con calcinazione, ovvero in assenza di fuoco, in un’atmosfera povera di ossigeno (carbonificazione). Dopo questa prima fase il carbone è sottoposto a nuova combustione, in presenza di vapore acqueo, aria o gas al fine di aumentarne il potere di assorbimento, o l’attivazione.

In questo senso il carbone vegetale è il risultato della carbonificazione del legno di pioppo, salice, betulla e pino. Assunto nella classica forma di pasticca o polvere che troviamo in commercio, gode comunque di notevoli proprietà.

Le proprietà principali del carbone vegetale

carbone vegetale proprietà
Fonte: web

Il carbone vegetale possiede proprietà adsorbenti, in grado ciò di far aderire singole molecole alla sua superficie; non è da confondere con il termine “assorbente” che invece indica una sostanza capace d’impregnarsi.

Le particelle di carbone vegetale, riuscendo a trattenere l’aria che si sviluppa a livello gastrico e intestinale, aiutano a ridurre o evitare il gonfiore e la tensione addominale, visto che questa sostanza naturale da un lato ha la capacità di adsorbire i gas intestinali che si formano nello stomaco, e dall’altro è in grado di spegnere bruciori, sfiammando le pareti gastriche in caso di acidità e gastrite, per la presenza di molti sali minerali di tipo basico.

La sua assunzione, associata a quella di piante carminative, quelle cioè che favoriscono l’espulsione dei gas intestinali – come carvi, cardamomo, zenzero, finocchio, menta, camomilla e coriandolo – è perciò estremamente indicata in presenza di meteorismo, aerofagia, colite, fermentazioni intestinali, diarrea. Il carbone vegetale inoltre contrasta l’assorbimento di sostanze tossiche, favorendo anche l’eliminazione dei metalli pesanti che possono accumularsi in varie parti del corpo. Grazie alla sua capacità di trattenere gran parte dei veleni, la sua somministrazione è anche un valido supporto di primo intervento in caso di avvelenamento da funghi, a cui deve seguire quella di un purgante salino.

Il carbone vegetale viene inoltre prescritto per prepararsi ad alcuni esami clinici, come l’ecografia dell’addome superiore, così che possa adsorbire i gas intestinali che ne impedirebbero la corretta esecuzione. Da ultimo, provvedendo a catturare gas, batteri, virus, tossine e simili che si trovano nel tratto gastrointestinale, può essere un valido aiuto per contrastare l’alitosi.

Non ci sono però solo benefici; ecco a cosa si deve prestare particolare attenzione quando si assume carbone vegetale.

Controindicazioni del carbone vegetale

carbone vegetale controindicazioni
Fonte: web

Il carbone vegetale è controindicato in presenza di ostruzioni intestinali o di appendicite; data l’elevata capacità di adsorbire gas e liquidi può impedire l’assimilazione di farmaci, che infatti non devono mai essere assunti nell’intervallo compreso fra 30 minuti prima e 2 ore dopo l’assunzione di carbone vegetale, e delle sostanze nutritive.

Attenzione però al consumo di carbone vegetale nella pasta, nel pane e nella pizza: consumarlo quotidianamente, infatti, può causare interazioni con alcuni farmaci e ridurne l’efficacia. Ad esempio potrebbero essere registrati effetti collaterali riguardanti medicinali per il diabete o per le patologie inerenti la tiroide, oltre che delle carenze di vitamine e sali minerali, il cui assorbimento verrebbe ridotto dal carbone vegetale. Oltre a questo, in generale il consumo di carbone vegetale andrebbe evitato in presenza di patologie occlusive di stomaco e intestino, in gravidanza o sotto i 12 anni di età.

Il carbone vegetale nella pizza e nel pane

carbone vegetale pizza e pane
Fonte: web

Sempre più spesso notiamo che molte pizzerie e forni offrono prodotti preparati proprio con il carbone vegetale. Ma la domanda principale è: fanno bene o fanno male? Qual è la verità? Abbiamo visto che, se assunto come integratore, il carbone vegetale è un ottimo alleato per i disturbi del tratto gastrointestinale, fra cui stitichezza, gonfiore intestinale, e persino avvelenamenti, ma grossi dubbi permangono circa le quantità utilizzate, quando questo viene usato appunto come additivo nelle preparazioni culinarie: vengono infatti giudicate poche per beneficiarne da un punto di vista salutare, e troppe per non interferire con eventuali farmaci o patologie in corso.

A lasciare piuttosto perplessi, poi, è il fatto che il carbone vegetale contenga idrocarburi policiclici e una sostanza cancerogena chiamata “benzopirene”, che negli USA, ad esempio, ha portato a vietare l’uso del carbone vegetale nel pane. In Europa, invece, il carbone vegetale è impiegato come additivo e colorante in diversi alimenti – dietro la sigla E153 – ed è autorizzato dal Regolamento CE n. 1333/2008, reg. UE n. 1129/2011, in quanto non sarebbe pericoloso assunto in minime dosi, come stabilito anche dal Ministero della Salute e l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Per “minime dosi” si intende che gli idrocarburi policiclici aromatici presenti siano inferiori a circa 1,0 μg/kg.

Perciò, il carbone vegetale può fare bene alla salute, a patto di essere usato con attenzione e con parsimonia, e ciò sembra sinceramente essere incompatibile con i prodotti culinari disponibili. Sebbene si tratti di un prodotto naturale, non bisognerebbe sottovalutare i rischi dell’assunzione quotidiana di carbone vegetale attraverso pane e pizza, e sarebbe più opportuno che fosse il medico, a prescrivere la giusta dose di integratore, adattata al singolo caso e in rapporto a pasti ed eventuali farmaci.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!