Storia del tapis roulant: da strumento di tortura e lavori forzati a simbolo wellness

Oggi è considerato un attrezzo quasi indispensabile per l'allenamento a casa o in palestra, simbolo wellness, ma anche utile nella riabilitazione e fisioterapia: il tapis roulant ha una storia lunga, per arrivare a come lo conosciamo attualmente.

Oggi è uno degli attrezzi da allenamento più utilizzati, grazie alla sua versatilità e alla comodità di poter correre e camminare stando in casa o in palestra. Il tapis roulant come lo conosciamo oggi è però arrivato solamente a partire dagli anni ’60 del secolo scorso. La storia del tapis roulant è molto più lunga, e nel corso dei secoli ha modificato il metodo di funzionamento, forma e dimensione, e soprattutto la funzione.

Le origini del tapis roulant

La storia del tapis roulant ha origine molto lontana, quando erano usati degli strumenti diversi dal tapis roulant moderno, ma che avevano la stessa idea di funzionamento. Inizialmente si trattava di attrezzi di ingegneria, usati principalmente come fonte di energia e nelle costruzioni. Si pensa che alcune forme di tapis roulant si usassero già 4000 anni fa, per funzioni come sollevare secchi d’acqua e successivamente per creare mulini rotanti.

Gli antichi Romani del periodo Dopo Cristo utilizzavano uno strumento considerato precursore del tapis roulant moderno, che era chiamato “gru a ruote” o polyspaston, dal greco e successivamente latino che significa “tirato da molti”. Si trattava di un paranco azionato con la forza umana: infatti le persone camminavano all’interno di una grande ruota, simile a quella dei criceti, permettendo alla gru di sollevare grandi carichi.

Molto più vicino a noi, già all’inizio del 19° secolo, degli attrezzi simili ai tapis roulant erano utilizzati con la forza animale nell’agricoltura e nel lavoro. Il primo impiego fu con i cavalli, e servivano per far funzionare diverse macchine e strumenti in assenza di fonti di energia come il vento e l’acqua. Alcuni modelli presentavano una cintura orizzontale, anticipando nella forma i tapis roulant moderni. Principalmente si usavano per azionare mulini, e furono anche create versioni più piccole per altri animali, come capre e cani.

Il tapis roulant come strumento di tortura

Nel 1817 la storia del tapis roulant ha una svolta, ed è la fase più conosciuta forse di questo strumento, in quanto si iniziò ad usare un prototipo di attrezzo per correre e camminare stando sul posto per i prigionieri. All’inizio dell’Ottocento l’ingegnere civile e tecnico di macchinari inglese Sir William Cubitt voleva dare una punizione ai prigionieri, considerati troppo oziosi all’interno delle carceri. E insegnare ai criminali quale fosse il vero e duro lavoro.

Ideò così un macchinario, che più che un tapis roulant ricorda una scala rotante, chiamato treadwheel. Si trattava di una grande ruota con all’esterno dei gradini, che i detenuti dovevano continuare a salire. Una sorta di scala infinita, come un tapis roulant, ma con l’elemento della salita ad aggiungere la fatica. La ruota era usata principalmente come lavoro forzato per i detenuti, infatti la rotazione della ruota permetteva di creare energia per pompare acqua, muovere i mulini o le macine del grano.

Essendo detenuti, i lavori forzati con la treadwheel arrivavano ad essere estremamente estenuanti, con turni anche di 8 ore arrivavano a salire l’equivalente di 2.000 metri di scale. Molto spesso, nelle condizioni in cui si trovavano i prigionieri, collassavano e cadevano dalla ruota. Ma lo strumento ebbe comunque successo in diversi Paesi, che adottarono lo stesso sistema punitivo nelle proprie carceri, specialmente negli USA, dove fu usato per qualche anno.

I primi tapis roulant moderni

Il treadwheel ha continuato ad essere utilizzato nel Regno Unito fino al 1889, l’anno in cui furono aboliti i lavori forzati con il Prison Act. Fu dall’inizio del ‘900 che comparì la prima idea di usare il tapis roulant come strumento di allenamento, visti i benefici della camminata sulla salute.

Nel 1911 l’inventore Claude Lauraine Hagen depositò negli Stati Uniti il brevetto di una “macchina da allenamento”, concesso nel 1913. Il macchinario brevettato era già molto simile al moderno tapis roulant. Si poteva regolare l’altezza, tenendo conto delle differenze fisiche delle persone, e persino l’inclinazione.

Negli anni ’20 si usava una sorta di tapis roulant azionato manualmente, non aveva motore, pertanto la persona che lo usava doveva muovere manualmente le doghe di legno per creare uno slancio, attraverso un manico. Questo sistema ricorda di più la moderna cyclette ellittica, rispetto a un tapis roulant.

Bisogna attendere il 1952 per avere il primo tapis roulant motorizzato, nato nell’ambito della medicina. Fu infatti il cardiologo Robert A. Bruce a ideare un sistema che sottopone i pazienti a stress test cardiaci, collegati a un elettrocardiografo (ECG), per monitorare le condizioni dei pazienti sotto sforzo, grazie all’utilizzo di un tapis roulant.

Già negli anni ’30 si usava il Master test, che prevedeva di diagnosticare malattie e condizioni cardio-vascolari grazie allo sforzo di salire e scendere da una pedana. Questo test era difficile da realizzare per tutti, specialmente i pazienti più anziani o più malati. Il successo del tapis roulant, usato nel protocollo Bruce, era nella possibilità di regolare velocità e inclinazione a seconda delle esigenze dei pazienti.

Anni ’60: la nascita del tapis roulant

Negli anni ’50 il tapis roulant era usato in medicina, fino agli anni ’60, periodo nel quale si iniziò a pensare di commercializzare questo attrezzo. La sua natalità si deve alla collaborazione tra l’ingegnere meccanico William Staub e Kenneth Cooper, ex colonnello dell’Aeronautica. Quest’ultimo aveva scritto un saggio, dal titolo Aerobics, nel quale, grazie a un sistema diviso in punti, spiegava metodi per migliorare la forma fisica e la salute cardiovascolare.

Tra questi punti venivano illustrati i benefici di camminare per almeno 8 minuti al giorno per 5 giorni alla settimana. Staub si ispirò proprio a questo punto per pensare a un modo di rendere il tapis roulant uno strumento casalingo, per tutta la popolazione, e non solo usato dai medici. Per farlo, serviva un prototipo più maneggevole e soprattutto con prezzi più accessibili alle persone.

Sviluppò quindi un prototipo di tapis roulant che chiamò PaceMaster 600. Lo sottopose al dottor Cooper per ottenere la sua approvazione, il quale, riconoscendo il grande potenziale di avere un tapis roulant nell’ambiente domestico, decise di finanziare l’invenzione tramite la sua azienda, Aerobics Inc., che successivamente contribuì a far conoscere il prodotto a un vasto pubblico.

Il tapis roulant fino ad oggi

Il PaceMaster 600 segnò la svolta definitiva nella storia del tapis roulant, fu a tutti gli effetti il primo vero tapis roulant come lo intendiamo oggi. Ebbe una crescita esponenziale, finché negli anni ’80 Aerobics Inc vendette 2.500 modelli ogni anno, e a metà degli anni ’90 le vendite raggiunsero l’incredibile cifra di 40.000 unità all’anno.

Da allora sono nati diversi altri modelli e tipologie di tapis roulant, altri marchi hanno seguito le potenzialità di questo attrezzo e deciso di produrlo. Negli anni e nei decenni sono sempre andati a migliorare, dal punto di vista del comfort, delle funzionalità, al passo con lo sviluppo tecnologico.

Il tapis roulant oggi è usato in tantissimi ambiti, dal semplice fitness in casa o in palestra, fino ai centri di riabilitazione, nei quali è uno strumento fondamentale, nelle strutture sanitarie in generale, club sportivi, istituti di biomeccanica, centri olimpici, negli impianti dell’esercito e della polizia, anche alla NASA.

Si tratta di un attrezzo che aiuta molto a migliorare l’attività cardiovascolare e versatile come esercizio fisico, simbolo wellness, comodo e utile per tantissime persone, per far star meglio tutto l’organismo. Tuttavia, non è adatto a tutti e in tutti i casi, di conseguenza, anche se si possiede un tapis roulant a casa, è sempre meglio informarsi, con un personal trainer o il proprio medico, se il tapis roulant è l’allenamento adatto, o se è preferibile un altro tipo di training, come il pilates o lo spinning ad esempio.

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