Sindrome neglect, il disturbo che cancella metà del mondo di chi ne soffre
C'è qualcuno che non riesce a percepire metà di ciò che si trova intorno a lui. Questo accade perché soffre della sidndrome neglect.
C'è qualcuno che non riesce a percepire metà di ciò che si trova intorno a lui. Questo accade perché soffre della sidndrome neglect.
Chiamato anche sindrome di eminegligenza spaziale, si tratta di un disturbo selettivo della percezione dello spazio; chi ne soffre non percepisce più lo spazio come prima, ma ne riconosce solo metà. In sostanza, è come se una parte di mondo, in particolare quella a sinistra, smettesse di esistere nel cervello.
Gabriella Bottini, professore ordinario di neuropsicologia presso il Dipartimento del sistema nervoso e del comportamento dell’Università degli studi di Pavia, ne fornisce una spiegazione accurata:
Il neglect è una condizione neuropsicologica riguardante il dominio cognitivo: è un disturbo definito selettivo perché i pazienti che ne sono colpiti dimostrano un’incapacità di esplorare una parte specifica dello spazio, quasi sempre quella sinistra.
Nella quasi totalità dei casi la visione e la percezione della sinistra scompaiono in seguito a una lesione che colpisce l’emisfero destro.
Quasi sempre il danno che causa il neglect è di origine vascolare, cioè un ictus – dice ancora Bottini – Questo può colpire o l’emisfero sinistro o quello destro. Il neglect si manifesta molto più frequentemente quando la lesione colpisce l’emisfero destro. Quando questo viene danneggiato, il paziente trascura tutto ciò che succede nella parte sinistra dello spazio. Il neglect dallo spazio destro, per lesione dell’emisfero sinistro, è molto meno frequente perché l’emisfero sinistro è specializzato per le funzioni linguistiche e quindi in quel caso solitamente si manifesta un disturbo del linguaggio.
È dunque l’emisfero destro a manifestare le ripercussioni peggiori in seguito a un trauma. A causare la sindrome neglect, come evidenziato in questo studio, possono essere danni corticali del lobo parietale inferiore destro ma anche lesioni focali del lobo frontale inferiore. Più comunemente, tuttavia, sono i grandi ictus dell’arteria cerebrale media, che interessano sia le regioni critiche parietale che frontale, a determinare l’insorgenza della sindrome neglect.
Anche lesioni ischemiche sottocorticali che si trovano nell’arteria cerebrale media e che coinvolgono i gangli della base o il talamo destro possono indurre alla sindrome.
Il sintomo più evidente della sindrome neglect riguarda, ovviamente, l’impossibilità di percepire ciò che sta sul lato sinistro del nostro corpo; ciò significa che i nostri occhi potrebbero essere deviati verso il lato della lesione cerebrale – come abbiamo visto, generalmente la destra – o che potremmo non essere in grado di usare l’arto sinistro; inoltre, non riceveremmo informazioni dalla parte sinistra del nostro corpo, sia a livello motorio che spazio-visivo.
Naturalmente i sintomi possono avere gravità variabile, a seconda del grado di importanza della lesione, della sua sede, dell’estensione, ma anche di alcuni fattori inerenti la persona colpita, come l’età o le condizioni precedenti al trauma.
Una valutazione neuropsicologica può condurre alla diagnosi di sindrome neglect; va detto che, dal momento in cui si manifesta nella fase acuta dell’ictus, la sindrome può reagire e scomparire spontaneamente. In caso contrario, l’attività cerebrale dell’emisfero sinistro può essere stimolata con modalità differenti, ad esempio elettrica o farmacologica, così da riportare l’attenzione del malato su quella parte spaziale che ignora.
Qualora le risposte agli stimoli non si esaurissero nello spazio dei test, ma si ampliassero alle azioni quotidiane, secondo il principio di generalizzazione, allora si può dire che la cura è efficace e che il paziente è sulla via della guarigione.
Ci sono però dei “ma”:
Purtroppo capita che alcuni pazienti cronicizzino e restino eminegligenti, continuando a ignorare la parte sinistra dello spazio in modo persistente – spiega Bottini – Questo è un bel problema per la vita di tutti i giorni, perché ignorare la parte sinistra dello spazio limita molto la possibilità di interazione con l’ambiente, e lo rende molto meno autonomo. Spesso i pazienti con una forma grave hanno la necessità di essere accuditi e fanno molta più fatica a essere re-inseriti nel tessuto sociale e famigliare.
Oltre a ciò c’è da dire che non sempre la sindrome di neglect viene isolata e riconosciuta, perciò non sono rari i casi in cui viene trascurata, così da non permettere al paziente di ricevere la giusta terapia riabilitativa.
Bisogna partire dal presupposto che chi ne soffre non sa di avere la sindrome neglect, o comunque non ne riconosce l’esistenza non rendendosi conto di ignorare parte della realtà; perciò, finché non acquisisce questa consapevolezza il paziente rappresenta solo la parte inattiva della terapia. In caso contrario, qualora fosse cosciente del problema, tenderebbe probabilmente a correggersi da solo.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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