Recentemente, durante la trasmissione “Le Iene” hanno messo in evidenza una problematica che da troppi anni tace.

Come è tristemente noto, soprattutto in provincia di Napoli e di Caserta, il fenomeno della criminalità organizzata è dilagante.

La paura, l’omertà e l’inconcretezza hanno spesso soffocato le voci dei tanti e onesti abitanti di questa area.

Ma oggi c’è una cosa che fa più paura della criminalità in se e che permette alla popolazione di DIRE BASTA: è la dilagante mortalità sia infantile che non, causata da tumori di ogni tipo.

Nadia Toffa,nel suo servizio ha documentato che nel famigerato “Triangolo della morte” che include  l’area tra Acerra, Nola e Marigliano, le vittime di tumori sono TRE VOLTE PIU’ ELEVATE CHE NEL RESTO D’ITALIA. Questo dato è spaventosamente reale e la preoccupazione delle persone che lo popolano è tanta!

Sempre durante l’inchiesta ad opera della Iena Nadia, è stata intervistata una donna che purtroppo lo scorso settembre ha lasciato questo mondo proprio a causa della “Malattia” come viene chiamata in quella zona.

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La donna, madre di due bambini ancora troppo piccoli per essere lasciati orfani, con le lacrime agli occhi mostrava rassegnazione e delusione per il suo paese che sfortunatamente le ha regalato l’amaro frutto della morte.

Tutto questo dolore e questo scempio paesaggistico è causato dal deposito e dalla combustione non solo abusiva ma anche a cielo aperto che quotidianamente intossica questa terra alle falde del Vesuvio.

www.oltregomorra.it
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Le modalità per appiccare questi incendi sono le seguenti: le squadre criminali si dividono in due gruppi, il primo durante il giorno va ad organizzare i letti di combustione deponendo da una parte vecchi materassi e dall’altra gomme delle auto; mentre durante la notte, un secondo gruppo introduce il materiale altamente tossico e brucia tutto con combustibili già di per se pericolosi.

La domanda che la popolazione si pone è: perché voi malviventi fate tutto questo se poi anche per voi e per i vostri figli l’aria insalubre che respirate è la stessa?
Ma la cosa che più ha lasciato attoniti gli spettatori riguarda le estese coltivazioni di vegetali che si trovano a POCHISSIMI METRI DA DISCARICHE ORAMAI INATTIVE MA CHE CONTINUANO A FUMARE A CAUSA DI REAZIONI CHIMICHE PERICOLOSISSIME SE INALATE.
La Iena, ha indagato direttamente sul posto parlando con il coltivatore e chiedendogli se vendesse quei prodotti. L’uomo non solo ha affermato che i suoi ortaggi vengono venduti ma ha anche sottolineato il fatto che le GRANDI AZIENDE ITALIANE comprano i suoi prodotti.

Tra queste, c’è una nota marca di surgelati la “***” che opera in tutta Italia. Da qui si comprende quanto questo problema non investa solo esclusivamente quell’area ma tutto il nostro Paese.

Gli alimenti contaminati riguardano soprattutto:

  • farine e zuccheri raffinati;
  • prodotti dolciari;
  • alimenti per la prima infanzia (come omogeneizzati);
  • integratori alimentari;
  • carni in scatola;Tutto ciò non viene detto per creare allarmismi ma serve per cominciare informarsi e a capire cosa mangiamo facendo una spesa intelligente che riesca quanto più possibile a salvaguardare la propria salute e soprattutto quella dei propri figli!

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