Prove allergiche: cosa ti dicono, quando farle e affidabilità
Perché e quando si dovrebbero fare le prove allergiche? Prendete nota se avete il sospetto di poter essere allergici a qualcosa...
Perché e quando si dovrebbero fare le prove allergiche? Prendete nota se avete il sospetto di poter essere allergici a qualcosa...
Ma come possiamo scoprire se alcuni disagi o fastidi che proviamo sono da ricondursi effettivamente a un’allergia? Ad esempio attraverso le prove allergiche, lo strumento più utile per scoprire se ci sono cibi, sostanze o cose particolari responsabili dei nostri sintomi.
Se sospettiamo di avere un’allergia, che sia alle graminacee, alimentare o di altro genere, la cosa importante da fare è rivolgersi a un medico allergologo che potrà fare un’anamnesi del paziente, ovvero raccogliere tutte le informazioni necessarie, effettuerà una visita clinica per fare il punto della situazione, valutando poi l’opportunità di sottoporsi a test allergici specifici, appunto le prove allergiche, per escludere o confermare la presenza di un’allergia.
Benché esistano diversi test allergici che un allergologo può decidere di effettuare, in generale si riconducono a due grandi tipi, quelli cutanei e gli esami del sangue. I test cutanei sono divisi in due tipologie:
In entrambi i casi, se si verificano arrossamenti della pelle significa che si ha un’allergia. A questa categoria appartengono prick test e patch test.
Gli esami del sangue che invece possono rilevare la presenza di un’allergia riguardano le Immunoglobuline E (IgE), anticorpi presenti ad alti livelli se il sistema immunitario reagisce alla presenza dell’allergene, i quali sono rilevabili attraverso il test radioallergoassorbente (RAST), e gli eosinofili, una particolare classe di globuli bianchi.
Se parliamo di affidabilità i test cutanei o gli esami del sangue sono ovviamente i più affidabili; come sottolineato dagli esperti della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica, solo questi sono da considerarsi pienamente affidabili: test fai da te o non accreditati danno risultati positivi nel 90% dei casi, dando al paziente l’illusione di una diagnosi.
Fra i test non accreditati ci sono
L’unica cosa da fare è quindi rivolgersi al proprio medico di base che, grazie anche all’entrata in vigore dei nuovi LEA 2017 (Livelli Essenziali di Assistenza), può prescrivere le prove allergiche senza prima la necessità di consultare uno specialista.
Ovviamente le prove allergiche possono essere eseguite per specifiche ragioni, ad esempio se si suppone che un determinato alimento, oggetto o situazione possano scatenare reazioni allergiche nel soggetto.
Molto spesso sono effettuate da bambini, quando cominciano a manifestarsi i primi sintomi di allergie, ma anche gli adulti possono ovviamente sottoporsi ai test, soprattutto se, ad esempio, sospettano di poter avere una delle cosiddette “allergie stagionali”, come quella ai pollini.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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