La primavera è tanto bella quanto insidiosa per chi, al primo “svolazzare” di pollini, viene assalito dall’allergia.

Chiamate anche pollinosi, rinite allergica o, in maniera popolare, “febbre da fieno”, le allergie di primavera colpiscono proprio le persone sensibili a specifici allergeni: i pollini, appunto. Motivo per cui insorgono durante la stagione primaverile, ovvero quando avviene la fioritura delle piante più coinvolte in questo processo immunitario, ovvero le graminacee.

Allergie di primavera: quali sono?

Nella maggior parte dei casi parliamo soprattutto di allergia al polline o, per essere ancor più specifici, ad alcuni tipi di polline, in primis le graminacee.

Si distingue tra impollinazione entomofila, ovvero realizzata dagli insetti, e anemofila, cioè affidata al vento, ed è proprio quest’ultima a scatenare le allergie. L’inalazione o il contatto diretto con i pollini presenti nell’aria causano infatti il rigonfiamento della congiuntiva e della mucosa nasale, che aumenta se ci tocchiamo o grattiamo.

L’allergia alle graminacee è invece un’allergia indotta dai pollini di queste ultime e caratterizzata da sintomatologia simile a quella di un raffreddore, con starnuti, anche ripetuti, arrossamento e prurito degli occhi, secrezioni nasali e difficoltà respiratorie.

Per contrastare questo tipo di allergia è consigliabile, ad esempio, eliminare cibi a base di ingredienti che appartengono alla stessa famiglia delle graminacee, come avena, farro, frumento, kamut, mais, riso, orzo e segale.

Quando compaiono le allergie primaverili

Chi soffre di allergie primaverili deve prestare particolare attenzione al calendario delle fioriture, elaborati dal Centro Nazionale di Aereobiologia e dalle Asl del territorio, dato che è proprio in questo periodo che gli attacchi si scatenano.

I calendari pollinici indicano la concentrazioni di determinati pollini allergenici in un determinato periodo dell’anno ma anche in ogni regione italiana, dato che la diversità di latitudine implica cambiamenti nel clima.

In generale, i periodi in cui sono più frequenti le allergie ai pollini restano comunque inverno – preprimavera, primavera ed estate.

I sintomi principali delle allergie primaverili

allergie primaverili
Fonte: web

Come detto, i sintomi più importanti delle allergie primaverili somigliano molto a quelli di un comune raffreddore; ci può quindi essere naso colante e chiuso, definito rinorrea acquosa, ma anche starnuti e lacrimazione, accompagnati da tosse secca e difficoltà di respirazione; alcuni potrebbero poi sperimentare una sensibile riduzione dell’olfatto e del gusto.

Non mancano casi di insonnia, stanchezza frequente o disturbi dell’umore; qualcuno può anche avvertire dolore alle orecchie, mal di testa, oppure notare la comparsa di un eczema o la sinusite.

Nei bambini le allergie primaverili si manifestano generalmente con otiti medie, mentre gli asmatici potrebbero avere problemi respiratori come fiato corto, respiro sibilante e affannoso.

Rimedi farmacologici e naturali per le allergie primaverili

Per contrastare le allergie primaverili esistono alcuni rimedi che possono essere definiti veri e propri antistaminici naturali: parliamo di zenzero, aglio, radice di liquirizia, ginkgo biloba, camomilla, che il vostro medico può consigliarvi per la febbre da fieno. Anche alimenti contenenti omega 3, o cipolle, broccoli, agrumi e legumi possono contrastare il rilascio di istamina.

Ci sono anche buone norme da seguire, come non viaggiare con i finestrini dell’auto aperti, non uscire nelle giornate particolarmente secche e ventose o non areare casa nelle ore di punta del rilascio dei pollini, quindi in particolar modo la mattina.

Dato che diversi alimenti possono scatenare le cosiddette allergie crociate, è importante badare a ciò che si mangia; chi è allergico alle graminacee potrebbe sperimentare sintomi con pomodori, arance, kiwi; mentre chi è allergico alle betullacee dovrebbe prestare accortezza nel consumo di noci, nocciole, mele, carote.

Mentre, per quanto riguarda i rimedi farmacologici, possiamo fare affidamento sugli antistaminici, i decongestionanti e, in casi specifici (ad esempio in caso di asma) i broncodilatatori, mentre in situazioni particolari come la gravidanza si possono prescrivere cortisonici.

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