Qualcuno di noi potrebbe aver notato delle piccole macchie sulla pelle, di un colore diverso rispetto al resto della cute, più chiare, scure o rosse. Potrebbe trattarsi di pitiriasi versicolor, o tinea versicolor, una condizione dermatologica relativamente comune da attribuirsi alla presenza di lieviti (funghi microscopici) che vivono normalmente sulla nostra pelle in maniera del tutto asintomatica, ovvero senza dare segnali.

Ci si accorge di averli solo quando, per qualche motivo, iniziano a “proliferare” in maniera incontrollata portando alla comparsa dei sintomi sopra accennati. Nonostante tutto, però, resta comunque un’infezione superficiale, non contagiosa e, soprattutto, benigna.

I sintomi della pitiriasi versicolor

La pitiriasi è particolarmente diffusa nelle zone tropicali e subtropicali, nel periodo dell’adolescenza e nella prima età adulta, momenti in cui la pelle tende a essere più grassa. Come detto i sintomi principali sono la comparsa di macchie della pelle circolari oppure ovali, localizzate soprattutto su schiena, petto, collo e braccia (nei bambini spesso compaiono anche sul volto), anche se non è escluso che possano manifestarsi anche in altre parti del corpo. Il colore può variare rispetto al tono della propria pelle, ma arrivare anche al rosa, salmone, rossastro, marrone chiaro o scuro.

Le cause della pitiriasi versicolor

Il lievito responsabile della sua comparsa è del genere Malassezia, che vive generalmente sulla pelle di circa il 90% degli adulti, senza causare particolari sintomi o disagi. Non si sa bene perché si manifesti solo su certi soggetti, ma in generale si può dire che la pitiriasi versicolor colpisca soggetti di qualsiasi colore ed etnia, in particolare le donne nella fascia d’età tra i 20 e i 29 anni, adolescenti e giovani, mentre anziani e bambini sembrano più immuni rispetto al problema (a meno che non vivano in zone tropicali o subtropicali).

La pitiriasi versicolor non dipende da una cattiva igiene personale e non è contagiosa. A favorire l’insorgenza del problema sono, ad esempio, il clima caldo e umido, la sudorazione eccessiva, l’uso di oli cosmetici  che ostruiscono i pori della pelle, i cambiamenti ormonali, ma anche una certa predisposizione familiare.

Esposizione al sole e pitiriasi versicolor

L’esposizione al sole rende le macchie più evidenti, perché il lievito impedisce alla pelle di abbronzarsi; inoltre, la bella stagione rende più evidenti le macchie, che invece tendono a scomparire in inverno. Il clima caldo e umido, come detto, favorisce l’insorgere del problema.

Spesso le macchie della pitiriasi versicolor sono così poco evidenti che non ci si accorge di averle, e possono essere scambiate per vitiligine, che è invece un disturbo che causa lo scolorimento permanente della pelle.

Terapia contro la pitiriasi versicolor

Un dermatologo può riconoscere la pitiriasi versicolor e distinguerla dalla vitiligine con un semplice esame ottico; una volta diagnosticata, può prescrivere terapie diverse a seconda della zona del corpo colpita, dell’estensione o dello spessore delle macchie.

Possono essere prescritti, ad esempio, detergenti medicati da applicare sulle zone colpite dal fungo, da lasciare in posa per 5-10 minuti per poi essere risciacquati: operazione, questa, da ripetere a distanza di qualche giorno.

Ma ci sono anche farmaci, sotto forma di creme o unguenti, efficaci nel risolvere l’infezione, se applicati una o due volte al giorno per qualche settimana; i più comuni annoverano, tra i principi attivi, ketoconazolo, ciclopirox, clotrimazolo, miconazolo, terbinafina.

In alternativa possono essere presi antimicotici per via orale, in particolare se la pitiriasi versicolor copre una zona piuttosto ampia formando macchie spesse, o se tende a ripresentarsi dopo altre cure. Tra i principi attivi di questi farmaci ci sono fluconazolo, ketoconazolo e itraconazolo, ma va detto che questa terapia può portare a effetti collaterali, soprattutto se c’è interazione con altri farmaci.

Per prevenire la pitiriasi versicolor si potrebbero evitare situazioni in cui ci sia particolarmente caldo o si sudi in maniera copiosa, ma anche valutare con il proprio dermatologo uno shampoo detergente da usare. Da evitare, invece, l’eccesso di igiene personale, come docce calde – un ambiente caldo umido, come detto, permette al fungo di proliferare – anche perché la pitiriasi versicolor non ha nulla a che fare con il proprio livello di pulizia.

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