Cos'è il pandemic skip e perché ne siamo tutte e tutti vittime inconsapevoli
Il pandemic skip ha reso le persone mentalmente ed emotivamente bloccate all'età che avevano quando è iniziata la pandemia.
Il pandemic skip ha reso le persone mentalmente ed emotivamente bloccate all'età che avevano quando è iniziata la pandemia.
Il pandemic skip è un fenomeno legato alla salute mentale identificato a seguito della pandemia COVID-19 che ha colpito in particolare i giovani adulti. Si riferisce alla sensazione per la quale ci si sente mentalmente ed emotivamente bloccati all’età che si aveva quando è iniziata la pandemia.
Questa stagnazione può avere un impatto su importanti tappe della vita legate all’istruzione, alla carriera e alle relazioni personali.
Il fenomeno mette in evidenza le significative interruzioni del progresso naturale di sviluppo dell’individuo causate dalla durata prolungata dell’emergenza sanitaria, soprattutto per coloro che si trovano in fasi cruciali della crescita.
Il prolungarsi della pandemia che ha comportato lockdown, allontanamento sociale e incertezza generale, ha troncato la quotidianità e le routine di tutti. Questa interruzione ha portato molte persone a sentirsi bloccate sperimentando cambiamenti significativi o pause nelle proprie attività abituali e nei propri piani di vita.
Il pandemic skip ha avuto un impatto tale sulla vita delle persone che molti non ritengono che la propria maturità mentale corrisponda all’età attuale e questo può rendere difficili molte cose, come la ricerca di un lavoro e persino il mantenimento delle relazioni sentimentali, per via dell’incapacità o dell’insicurezza nel relazionarsi con gli altri.
Nova Cobban, psicologa del Regno Unito, afferma che l’ansia per la propria esistenza effimera dovuta al pandemic skip, può portare le persone a voler resettare l’orologio e tornare indietro per vivere ancora le esperienze associate alla propria fase di vita pre pandemia:
La vita di tutti si è messa in pausa, quindi stiamo sperimentando collettivamente la necessità di ricalibrare e riallineare. Questo significa che è più probabile che i vostri coetanei si trovino nello stesso stato di time-lapse in cui vi trovate voi.
La pandemia ha considerevolmente influenzato la percezione del tempo da parte delle persone come evidenzia la dottoressa Jennifer Warwick:
La pandemia ha costretto tutti noi a mettere da parte i nostri piani, provocando una sensazione di stagnazione. Inoltre, lo stress prolungato e l’incertezza hanno contribuito a creare un senso di atemporalità. Le nostre menti erano concentrate sulla sopravvivenza piuttosto che sulla crescita personale.
Anche il proprio stato emotivo può alterare la percezione del tempo:
Quando siamo ansiosi, questo stato può far sembrare che il tempo scorra lentamente perché stiamo elaborando molti dettagli. – spiega la dottoressa Nova Cobban – Quando siamo calmi, il tempo viene notato a malapena perché siamo concentrati su una cosa e blocchiamo altre fonti esterne di informazioni, e quindi il tempo sembra scorrere più velocemente.
In una ricerca realizzata da Matthew Andersson e Paul Froese della Baylor University è stato analizzato come la pandemia abbia alterato la percezione del tempo e il suo impatto sul benessere mentale. Il loro studio ha rivelato che gli americani hanno provato la sensazione di essere frettolosi oltre ad aver sperimentato distorsioni nella percezione del tempo (lentezza, rapidità e giorni che si confondono) che sono correlate a fattori di stress specifici indotti dalla pandemia, come la tensione economica, i conflitti familiari, l’insegnamento per via telematica e il lavoro da casa.
Queste esperienze hanno influenzato negativamente la salute mentale evidenziando la complessa relazione tra percezione del tempo, stress e benessere.
Per contrastare il pandemic skip è necessario concentrarsi sul presente, il qui e ora. Questa impostazione mentale aiuta a ridurre lo stress e l’ansia legati alla perdita del senso del tempo e agli eventi mancati durante la pandemia. Concentrarsi sul momento attuale permette di apprezzare le piccole gioie e le esperienze quotidiane, riducendo l’impatto negativo della nostalgia e del rimpianto per il tempo “perduto”. Ecco alcuni consigli per tornare a vivere nel presente:
Invece di soffermarsi su ciò che si è perso durante gli anni della pandemia, si deve cercare di spostare l’attenzione sulla crescita personale continuando a coltivare relazioni interpersonali più profonde e concentrarsi sulle nuove competenze acquisite. In quest’ottica è importante festeggiare anche i piccoli traguardi e le cose positive della vita.
Per ritrovare il contatto con il presente può essere utile praticare esercizi di mindfulness e di meditazione. Mantenere la concentrazione sul qui e ora rende la persona più consapevole, calma, rilassata e meno ansiosa ripensando al passato o al futuro. Rimanendo costanti gli effetti positivi a medio e lungo termine di questa routine saranno tangibili.
Anche condividere la propria sensazione di disallineamento con le persone care, che siano amici o parenti, è di aiuto nel contrastare il pandemic skip e superare la sensazione del tempo perduto. Se questi momento di condivisione non dovessero essere sufficienti, si può valutare di rivolgersi a un terapeuta per ricevere un supporto professionale e mirato.
Scrivere un diario emotivo dove annotare i proprie pensieri e sensazioni è un buon modo per sfogarsi e riflettere sulle proprie emozioni. Questo strumento consente di riconoscere ciò che si è appreso nel corso della vita anche nei momenti difficili per farne tesoro e aiuta a monitorare il processo di crescita personale e di miglioramento dell’umore.
Impegnarsi in nuove esperienze e attività, che si tratti di un novo hobby o di un’attività sportiva, oppure di un viaggio all’estero o di un corso di cucina, tutto può aiutare a creare nuovi ricordi. In questo modo è possibile iniziare a rinnovare il senso del tempo dandogli un nuovo significato.
Lettrice accanita, amante dell'arte e giornalista. Ho da sempre il pallino per la scrittura.
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