Dopo la tragedia di Camilla Canepa, la studentessa diciottenne di Sestri Levante morta per emorragia cerebrale nove giorni dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca durante un Open day, il Ministero della Salute e il Comitato Tecnico Scientifico hanno deciso di virare verso la vaccinazione eterologa, fornendo cioè una seconda dose di vaccino con RNA messaggero, come Pfizer o Moderna, per gli under 60 che hanno già ricevuto una prima dose di AstraZeneca.

Ma da pochi giorni è arrivato un nuovo, clamoroso dietrofront dal Ministero, contenuto nella circolare 27471 del 18 giugno, secondo cui le persone che rifiutano il richiamo con un vaccino diverso possono completare il proprio ciclo vaccinale con lo stesso farmaco, previo però colloquio medico e dopo aver firmato un modulo di consenso informato. Insomma, la vaccinazione eterologa resta, ma è opzionale e non obbligatoria.

Secondo quanto evidenziato dal Cts – recita la circolare, riportata da Repubblica, firmata dal direttore generale Prevenzione del ministero, Giovanni Rezza – ferma restando l’indicazione prioritaria di seconda dose con vaccino a mRna, ispirata ad un principio di massima cautela rivolto a prevenire l’insorgenza di fenomeni Vitt (trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino, ndr) in soggetti a rischio basso di sviluppare patologia Covid-19 grave, e a un principio di equità che richiede di assicurare a tutti i soggetti pari condizioni nel bilanciamento benefici/rischi, qualora un soggetto di età inferiore ai 60 anni, dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino, pur a fronte di documentata e accurata informazione fornita dal medico vaccinatore o dagli operatori del centro vaccinale sui rischi rifiuti senza possibilità di convincimento il crossing a vaccino a mRna, allo stesso, dopo acquisizione di adeguato consenso informato, può essere somministrata la seconda dose di Vaxzevria.

Questa facoltà, prosegue la circolare, risulta coerente e bilanciata “dal beneficio derivante dall’annullamento del rischio connesso alla parziale protezione conferita dalla somministrazione di una singola dose di Astrazeneca”.

Novità, nella circolare, sono contenute anche rispetto al vaccino Janssen, del gruppo Johnson&Johnson, per cui è necessaria una sola dose: è ancora raccomandato agli overo 60, ma potrebbe essere preferibile sugli under 60 nei casi in cui ci sia un particolare rapporto benefici-rischi. “Il Cts ha inoltre previsto la possibilità che si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione, e che, in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente”, si legge nel parere approvato l’11 giugno scorso.

In particolare il vaccino di cui trattasi potrebbe essere somministrato in determinate circostanze, come ad esempio nel caso di campagne vaccinali specifiche per popolazioni non stanziali e/o caratterizzate da elevata mobilità lavorativa e, più in generale, per i cosiddetti gruppi di popolazione ‘hard to reach’. Infatti, in tali circostanze, peraltro già indicate dal Cts, considerate le criticità relative alla logistica e alle tempistiche della somministrazione di un ciclo vaccinale a due dosi, il rapporto benefico/rischio della somministrazione del vaccino Janssen in soggetti al di sotto dei 60 anni potrebbe risultare favorevole.

Cosa si intende per vaccinazione eterologa

Come detto, quando si parla di vaccinazione eterologa nel caso del Covid-19 si fa riferimento a un ciclo di vaccinazione effettuato con due diversi farmaci, in questo specifico caso con un mRNA, ovvero RNA messaggero, come Pfizer o Moderna. Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha detto in un’intervista a La Stampa:

Credo che la stessa opzione scelta da Draghi [sulla vaccinazione eterologa per gli under 60, ndr.] dovrebbe essere consentita a tutti i cittadini over 60 che hanno fatto la prima dose con AstraZeneca e preferiscono fare la seconda con Pfizer o Moderna. Anche se il protocollo prevede per loro il richiamo con lo stesso vaccino, darei libertà di scelta, con lo stesso criterio applicato per gli under 60.

Sileri sostiene che la vaccinazione eterologa sia la più sicura ed efficace, ma precisa:

il vaccino AstraZeneca continua a essere autorizzato dall’Ema sopra i 18anni, quindi, se uno vuole fare il richiamo con quello, è giusto che possa farlo.

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