La pandemia, lo si teme dal suo inizio, potrebbe avere un grosso impatto sulla salute mentale globale. E non c’entra solo il periodo del lockdown o le varie misure restrittive che ci possono riguardare di quando in quando. C’entra soprattutto quello che noi finiamo per pensare dei virus, dei contagi, delle ricadute sulla nostra vita, tanto che alcuni psicologi hanno parlato appunto di ansia da coronavirus.

Ansia da coronavirus, cos’è

Come detto, l’ansia da coronavirus è una condizione che ci coglie impreparati su una tale situazione imprevedibile: rischiamo di essere contagiati? I nostri cari potrebbero perdere la vita o potrebbe capitare a noi stessi? Quando avremo finalmente un vaccino? Il vaccino ci metterà davvero al sicuro dal contagio e sarà disponibile per tutti? Se ci ammaliamo, come faremo a vivere se non possiamo lavorare? Queste domande possono essere fonte di profonda angoscia.

Come riporta la Bbc, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso dall’inizio dell’epidemia alcuni consigli su come tutelare la propria salute mentale: molti disturbi d’ansia possono essere infatti provocati dalla bassa tolleranza all’incertezza del tempo in cui viviamo e dalla paura di non riuscire a tenere sotto controllo una situazione che non dipende da noi in molti suoi aspetti. Tanto che Rosie Weatherley, portavoce dell’organizzazione benefica per la salute mentale Mind, ha detto:

Molta ansia è radicata nel preoccuparsi dell’ignoto e nell’attesa che accada qualcosa.

Secondo la psicoterapeuta Aoife Drury, che ne ha scritto su Image, l’ansia è simile a una trappola cinese per le dita. Ci infili le dita e cerchi di liberartene, ma quanto più tiri più ne sei intrappolato: analogamente l’ansia funziona così, cioè quanto più cerchi di non fissarti su un determinato pensiero, più quello si radica nella tua mente togliendoti letteralmente il respiro, attraverso l’attivazione del cortisolo, cioè l’ormone dello stress, che viene rilasciato nel nostro organismo. E così ci sentiamo preoccupati, non riusciamo a dormire, ci stanchiamo: ed è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno con un virus in circolazione, perché tutte queste cose mettono a dura prova il nostro sistema immunitario.

Il metodo “Apple”

Image invita a seguire un metodo “Apple”. Non c’entra con la mela che alcuni di noi avranno sui loro device digitali, ma si tratta di un acronimo composto da “Aware”, “Pause”, “Pull back”, “Let go” ed “Explore” .

Ovvero è un invito alla consapevolezza, in primis, cioè alla giusta conoscenza delle reali pericolosità di determinate situazioni; a sapersi prendere una pausa, a saper staccare e dare il giusto riposo al nostro cervello; a “spingere indietro” l’ansia quando la sentiamo arrivare, ricordando a noi stessi quanto la preoccupazione può influenzarci;  a “lasciar andare” i pensieri negativi  e infine a focalizzarci su quelli positivi.

Altri strumenti per combattere l’ansia da coronavirus

La prima cosa da fare quando si soffre di ansia da coronavirus è cercare di organizzare al meglio le informazioni che ci giungono e possono farci star male: dobbiamo quindi limitare la lettura delle notizie (e magari silenziare i nostri contatti social che ogni minuto lanciano status che ci provocano angoscia), dobbiamo cercare di controllare la veridicità delle notizie che ci giungono, fare delle pause strategiche dai social ma al tempo stesso restare connessi con le persone cui vogliamo bene (magari con qualche telefonata in più), e infine rispettare i consigli medici come indossare sempre la mascherina e lavare spesso le mani senza esagerare (soprattutto se si soffre già di disturbi ossessivo-compulsivi).

Tenere mente e corpo occupati in attività positive e creative nei momenti di pausa però può essere ugualmente importante. Per cui possiamo imparare una routine di ballo, sperimentarci in nuove ricette in cucina, imparare una nuova lingua, vedere dei video con animali che fanno cose dolci o divertenti, oppure anche praticare yoga o altre attività fisiche in casa con i tutorial su YouTube. È inoltre importante imparare a sentire il nostro corpo, avvertendo dove l’ansia ci provoca un dolore, e scegliere un mantra che ci dia maggior fiducia in noi stessi.

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