Vivere a lungo e vivere bene. Un sogno di tanti ma che trova quasi sempre degli intoppi, dovuti a una serie di fattori che limitano la longevità umana. Ma cos’è che davvero influenza la lunghezza e la qualità della nostra vita?

Il modo in cui la conduciamo, ciò che mangiamo, quanto ci prendiamo cura di noi o ci sono anche altri fattori che limitano o allungano la vita media? Proviamo a scoprirlo e a capire quali sono i limiti umani alla longevità e quali sono quei fattori che possono garantirci (o almeno provarci) una vita sana e più lunga.

Quali sono i limiti della longevità umana?

Quando si parla di longevità e di limiti della vita umana si entra in un argomento che ha visto un susseguirsi di studi e di analisi che hanno dimostrato e controdimostrato qualunque cosa, alzando e abbassando la barra della longevità a età sempre diverse.

Diciamo subito che il limite di vita umano è il periodo di tempo massimo che un individuo della specie umana può raggiungere e che può variare per ognuno a seconda di fattori diversi.

Molti ricercatori, per esempio, sono concordi sul fatto che l’aspettativa di vita di ogni individuo sia influenzata da fattori sia genetici che ambientali.

Basandoci sulle evidenze scientifiche, poi, sembra che il limite di vita umano sia generalmente intorno ai 120-125 anni. Un limite che può avere delle eccezioni in positivo, anche se si tratta di episodi molto rari, e che nonostante il progresso medico e nonostante l’aspettativa di vita media sia aumentata nel corso degli anni, non ha visto aumenti della soglia individuata, restando stabile.

Ma cos’è che influisce sulla longevità umana e perché la maggior parte delle persone non arriva a questa soglia?

Fattori che allungano la vita media

La genetica, come detto, svolge un ruolo fondamentale in termini di longevità, tanto che, secondo alcuni studi effettuati su persone centenarie o ultracentenarie, è emerso come alcune varianti genetiche siano associate a una maggiore longevità delle persone. Il motivo è da attribuirsi a dei geni coinvolti nella protezione delle cellule, nel rallentamento del processo di invecchiamento e nel processo di riparazione del DNA.

Ma non solo. Oltre alla predisposizione genetica di alcune persone a vivere più a lungo rispetto ad altre, infatti, ci sono altri fattori che possono influire sulla durata della vita. Come l’ambiente in cui si vive. E per ambiente non si intende solo il posto fisico, mare, montagna o città, ma comprende anche le abitudini e lo stile di vita di vita, la regolarità dell’esercizio fisico, il seguire una dieta sana ed equilibrata e l’evitamento di cattive abitudini per il corpo come il fumo o il consumo di alcol. Tutte cose che influiscono drasticamente sulla qualità ma anche sull’aspettativa di vita.

Il legame tra dieta e longevità

Tra questi fattori, i legame che incorre tra dieta e longevità occupa un ruolo fondamentale, tanto che  in uno studio pubblicato su Plos Medicine si è evinto come l’aspettativa di vita cambi proprio in relazione alla tipologia di alimenti che si consumano.

Secondo la ricerca, quindi, la dieta ottimale e che aiuta il corpo a vivere meglio e più a lungo è una dieta che comprende più cereali integrali, pesce, legumi, frutta, verdura e noci, andando a ridurre drasticamente il consumo di carne rossa e lavorata, di cereali raffinati e di bevande zuccherate.

Una tipologia di alimentazione che, sempre secondo lo studio, se adottata già a all’età di vent’anni, può andare ad allungare la vita di oltre dieci anni per entrambi i sessi. Ma non è mai troppo tardi per cambiare dieta e per far bene al corpo. Tanto che, se si cambiasse modo di mangiare seguendo queste direttive all’età di 60 anni, la vita si allungherebbe comunque di circa otto anni per le donne e di 8,8 per gli uomini.

Una dieta che fa bene alla longevità, quindi, e che è molto simile a quella seguita nella aree più longeve al mondo, le cosiddette blue zone, di cui una si trova in Sardegna.

Qui, infatti, si consumano molti cibi di origine vegetale, come frutta, verdura, cereali integrali, legumi, spezie e noci, tutti alimenti ricchi di vitamine, antiossidanti e nutrienti. Ma anche di proteine vegetali e provenienti dal pesce grasso, ricco di Omega 3. Il consumo della carne rossa è fortemente limitato se non assente, così come quello di cibi processati e di zuccheri semplici.

Aspetto che non manca mai nella dieta delle blue zone, poi, è il principio secondo il quale non si debba mai arrivare al senso di sazietà, mangiando in modo moderato ed equilibrato.

Insomma, poche semplici “regole” ma di grandissimo valore se si parla di salute e di longevità. E che possono davvero aumentare la propria aspettativa di vita e la qualità delle stessa

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