In un mondo in cui, spesso, il lavoro non è solo un mezzo per portare il pane in tavola ma un vero e proprio status symbol, è indispensabile porre un netto discrimine tra la vita privata e quella lavorativa, per proteggere la nostra salute mentale.

Con l’arrivo della pandemia, il mondo del lavoro ha subito una drastica trasformazione. Se prima era più facile distinguere il confine tra la vita personale e quella professionale, ora in molti casi le due realtà tendono a mescolarsi tra loro.

Questa mancanza di un netto confine può portare al burn-out, una forma di esaurimento psico-emotivo molto profondo. “Non avere confini può sopraffarci”, ha dichiarato al The Independent il terapista di Nic Marks, il CEO di Friday Pulse.

Ecco sei cose che non fai al lavoro (e che dovresti proprio fare) che possono compromettere la tua salute mentale.

1. Inviare e-mail solo in orario lavorativo

Se ti capita di inviare mail di lavoro in tarda serata o addirittura durante la notte, è evidente che il tuo lavoro sta iniziando a fagocitare la tua vita privata.

Una tendenza sempre più diffusa, che ha spinto molte persone a richiedere il diritto alla disconnessione nel proprio contratto di lavoro.

Nell’ultimo accordo raggiunto con i sindacati, Findomestic ha dichiarato che “al di fuori dell’orario di lavoro, strettamente correlato alla mansione e alla struttura di appartenenza, viene riconosciuto il diritto alla disconnessione, ossia la possibilità dei lavoratori di non rispondere alle email e alle telefonate al di fuori del suddetto orario”.

2. Concederti qualche pausa

Se tendi a lavorare ininterrottamente, senza concederti pause caffè o pause pranzo, il tuo lavoro ha decisamente preso il sopravvento sulla tua vita.

“Ci sono momenti in cui lavorare ore extra è necessario per rispettare determinate scadenze. Ma se gli straordinari sono costanti e la pressione sul lavoro non si attenua mai, allora potresti avere un problema”, ha affermato Marks.

3. Delegare e collaborare

Se tendi a voler fare sempre tutto da solo, rifiutando di cedere parte delle tue occupazioni quotidiane ai tuoi collaboratori, potresti fare un grave danno alla tua salute mentale.

Questo comportamento è controproducente, perché riduce l’efficienza lavorativa.

“Se non fissiamo dei limiti a ciò che dobbiamo fare potremmo finire per odiare il nostro lavoro. Potremmo finire per sviluppare un esaurimento emotivo, una spersonalizzazione e un distacco”, ha dichiarato Marks.

4. Non legare la tua autostima al successo sul lavoro

Ricorda, tu non sei il tuo lavoro. Il lavoro è solo una parte della tua vita.

Secondo quanto affermato da Marks, “trovare il tempo per almeno un’attività che ti piace, non collegata al lavoro, ogni giorno, può aiutarti a trovare altre fonti di autostima. Abbracciare altre parti gratificanti e arricchenti della vita può fungere da utile promemoria che non dobbiamo essere definiti dalle nostre carriere”.

Evita anche di paragonarti ad altre persone sul piano professionale.

“Ci sarà sempre qualcuno che avrà più successo professionale di te”, ha detto al The Independent Niels Eék, psicologo e co-fondatore di Remente, piattaforma online che si occupa di salute mentale. “Ma il successo professionale non è sempre una scorciatoia per la felicità, in particolare se va a scapito del nostro benessere generale. Anche se le cose possono andare storte nelle nostre carriere, avere un senso di sé più completo può renderci persone più positive e resilienti.”

5. Dire di no, qualche volta

Dire sempre di sì sul lavoro, ai nostri superiori o ai nostri colleghi, può essere controproducente e generare una sempre più profonda insoddisfazione.

“Dire di sì ci fa sentire utili”, ha detto Marks. “Ma dire di sì può anche isolare; ci fa sentire come se dovessimo fare tutto da soli. Questo provoca sentimenti di risentimento e rabbia, poiché ci sentiamo come se fossimo gli unici a lavorare”.

6. Dare importanza alle relazioni personali

Se tendi a trascurare i tuoi amici, la tua famiglia o il tuo partner a causa del lavoro, stai probabilmente perdendo il controllo della tua vita.

“Se il lavoro è sempre al primo posto, le tue relazioni personali potrebbero essere in pericolo”, ha asserito Marks. “Potresti allontanare da te la famiglia e gli amici”.

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