Covid e lab-leak: su cosa si basa la teoria della "fuga" dal laboratorio

Dopo circa un anno e mezzo di pandemia globale ancora non sappiamo nulla sull'origine del Covid-19. Si tratta di un virus naturale o sfuggito dal laboratorio di Wuhan? Il mondo della scienza torna a riflettere sulla teoria del lab-leak.

Circa 1 anno e mezzo fa, a Wuhan in Cina, si sono verificati i primi casi del nuovo Coronavirus. In poco tempo il Covid-19 è diventato un problema globale e con l’inizio della pandemia non sono mancate le teorie complottiste: il virus che causa la malattia che conosciamo come Covid-19 ha un origine naturale o è frutto di un errore umano?

Se già dai primi momenti della pandemia era emersa la teoria del lab-leak, sostenuta principalmente dall’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, proprio in queste settimane si stanno svolgendo nuove indagini per scoprire se sia possibile o meno che la responsabilità della diffusione del virus sia degli scienziati del laboratorio WIV di Wuhan.

SARS-CoV-2 e la teoria del lab-leak

A insospettire in primo luogo sono state le reticenze del governo cinese sulla diffusione del Covid-19. La possibilità che dietro il tentativo di nascondere l’esistenza di un virus pericoloso per l’essere umano ci fosse la volontà di difendere un errore degli scienziati di Wuhan ha contribuito a intensificare le accuse di creazione di arma biologica potenzialmente distruttiva per il genere umano rivolte ai cinesi.

Secondo questa teoria, diffusissima anche sul web, l’esplosione epidemica del Covid-19 sarebbe dovuta a un lab-leak, ovvero a una fuoriuscita (sul fatto che sia stato un evento casuale o meno ci sono opinioni discordanti) del virus SARS-CoV-2, responsabile dell’insorgenza del Covid, dal laboratorio del Wuhan Institute of Virology (WIV), impegnato nello studio dei Coronavirus sui pipistrelli da oltre un decennio.

Questi gli elementi su cui poggia la teoria cospirazionista che, dopo essere stata accantonata dalla comunità scientifica, nelle ultime settimane sta prendendo nuovamente piede. Qualora venissero fatte scoperte in questo senso, probabilmente i rapporti mondiali con la Cina potrebbero cambiare per sempre.

Ipotesi del lab-leak: argomenti a sostegno

I sostenitori di questa teoria non hanno tardato a far notare come il fatto che il primo centro di diffusione del virus sia stato proprio Wuhan, sede del WIV, sembri essere più di una semplice coincidenza. Infatti, il mercato del pesce di Huanan, dove è scoppiato il primo focolaio accertato nel dicembre 2019, si trova a circa 40 minuti dall’Istituto WIV.

Tuttavia, da ricerche successive è emerso che nessun campione prelevato dal mercato risultava positivo al Covid. Questo ha dimostrato l’assenza nel mercato di animali infetti da cui potrebbe essere avvenuto il passaggio di specie; ma ha anche alimentato la teoria secondo cui questo passaggio non avrebbe mai avuto luogo perché il virus sarebbe ‘scappato’ dal laboratorio.

Ma è soprattutto il fatto che ancora non sia stato identificato l’animale ‘responsabile’ della diffusione del virus a rappresentare l’argomento più forte a sostegno della teoria del lab-leak. Chi la sostiene pensa che uno studioso possa essersi accidentalmente infettato in laboratorio, dando avvio alla pandemia.

Ipotesi del lab-leak: argomenti contrari

Investigare sulle origini e sulle ragioni della diffusione di un virus è qualcosa di molto complicato, che potrebbe impiegare degli anni. Ce ne sono voluti 14 per scoprire l’origine della SARS e, ad oggi, ancora non è stato isolato da una specie animale il virus dell’ebola.

Sono stati fatti molti passi in questi mesi nella ricerca e un genoma, il RATG13, considerato il più simile al SARS-Cov-2, è stato rinvenuto in una particolare specie di pipistrello cinese.

Quindi, l’ipotesi dell’origine naturale del virus rimane ancora aperta e anche se non ancora definitivamente dimostrabile, per molti scienziati è la più probabile. Come è probabile che il ‘salto’ dal pipistrello all’uomo sia avvenuto tramite il passaggio in un altro animale come ospite intermedio.

Le indagini sulle origini del virus

Come abbiamo detto, uno dei più grandi sostenitori della teoria lab-leak è stato Donald Trump. Ultimamente, però, anche il nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha aperto un fascicolo di indagine sul caso per comprendere se l’origine del virus sia naturale o conseguenza di un incidente di laboratorio. Il consigliere medico capo della presidenza, l’immunologo Anthony Fauci, ha dichiarato:

La possibilità (del lab-leak) certamente esiste, e io sono totalmente a favore di un’indagine approfondita rispetto a qualunque cosa possa essere accaduta.

L’Organizzazione mondiale della sanità, inoltre, ha svolto un’indagine all’inizio dell’anno che, però, non ha risolto i dubbi di tutti. Dopo una visita di 12 giorni al laboratorio di Wuhan, l’OMS ha concluso che l’ipotesi del lab-leak è ‘estremamente improbabile’. Molti scienziati, in seguito a questa dichiarazione, si sono mostrati contrariati dal fatto che la teoria dell’incidente da laboratorio non fosse presa seriamente, spingendo il direttore generale dell’Organizzazione ad aprire una nuova indagine.

Ancora pochi sono gli elementi in nostro possesso per stabilire l’origine del Covid-19; ad essere certo è, però, lo spostamento di gran parte della comunità scientifica verso la possibilità che dietro tutto ciò ci sia una responsabilità umana.

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