
A essa si applicano solo alcune delle categorie relative alla gastrite, perché quella antrale possiede delle caratteristiche ben precise e può presentarsi in forme tra le più gravi. Ricordiamo che, come sempre in questi casi, è bene chiedere consiglio e consulto al medico: qui diamo solo delle info generiche e di massima.
Gastrite antrale: cos’è?
La gastrite antrale è un tipo di gastrite che è al tempo stesso cronica ed ereditaria. Il che ci dice qualcosa sul fatto che può essere alleviata ma il suo effetto dura nel tempo, e che al tempo stesso può ricorrere tra i membri di un medesimo gruppo famigliare. Si tratta di un fenomeno molto comune e funziona in questo modo: vengono attaccate le cellule responsabili degli acidi gastrici e questo ha ripercussioni sulla mucosa.
Una delle conseguenze della gastrite antrale è l’anemia – dato che con la gastrite antrale diventa difficoltosa o impossibile l’assimilazione di vitamina B12 – infatti è possibile che il medico vi chieda di effettuare degli esami del sangue prima di una diagnosi definitiva.
Le cause della gastrite antrale
A causare questo tipo di gastrite possono essere diversi fattori, come:
- un batterio che prende il nome di helicobacter pylori, che è già presente nello stomaco ma nei periodi in cui il nostro sistema immunitario fa cilecca (per uno stress o per una malattia), questo batterio causa un’infezione;
- l’abuso di alcuni farmaci (dai fans a quelli chemioterapici);
- lo stress;
- diverse infezioni (da parassiti o funghi, virali);
- le malattie autoimmuni che interessano il tratto gastrointestinale;
- le malattie che colpiscono il sistema immunitario (come l’Aids);
- le intossicazioni alimentari o l’alimentazione scorretta (in cui si abusa di alcolici o grassi, cibi acidi o caffè).
Gastrite antrale: i sintomi
Esistono diversi livelli di gastrite antrale, per cui i sintomi costituiscono una sorta di misuratore della gravità della situazione.
Tra i sintomi più comuni ci sono:
- nausea e vomito;
- reflusso gastroesofageo;
- bruciore di stomaco;
- aerofagia;
- alitosi;
- gonfiore addominale;
- sangue nel vomito o nelle feci;
- asma;
- tachicardia;
- perdita della voce;
- perdite di sangue legate alla formazione di ulcere.
Tipologie di gastrite antrale


A differenza della gastrite generica che, come detto, si suddivide in base alle caratteristiche temporali, topiche o legate alla gravità della condizione, la gastrite antrale è di per sé cronica e interessa solo l’antro. Per cui può essere classificata solo in lieve o grave, in base a quello che stabilirà il medico. Ma i sintomi possono rappresentare un input importante nella classificazione.
Gastrite antrale: come si cura?
Oltre agli antibiotici che è molto probabile che il medico vi prescriva se soffrite di gastrite antrale legata al succitato batterio, ci sono diversi farmaci che potrebbero aiutare a contrastare i sintomi della condizione, come gli antiacidi e simili (per esempio i cosiddetti inibitori di pompa protonica o gli anti-h2). Se la gastrite è invece provocata da farmaci che già assumete (e di cui abusate), il medico ve li proibirà, com’è ovvio, immediatamente.
Più che sulla cura, è importante lavorare sulla prevenzione, in particolare quella legata alle abitudini alimentari e agli stili di vita. Sono vietate le sigarette per esempio, che infiammano la mucosa gastrica ma anche tutti quei cibi e bevande che provocano infiammazioni o accrescono l’acidità nello stomaco.
Alimenti sì sono invece gran parte di frutta e verdura (tranne, ad esempio gli agrumi o i pomodori), la carne bianca, il riso, la pasta e in generale i cibi magri. Può essere invece utile consumare determinati alimenti per contrastare i sintomi più lievi della condizione: non risolve molto, soprattutto nei casi gravi, ma aiuta un po’. Tra questi alimenti ci sono zenzero, malva e melissa.
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