Mai provato il forest bathing? Ecco dove fare un "bagno di foresta" in Italia

Camminare nei boschi per ritrovare la giusta serenità, tranquillità e un sano e corretto equilibrio psicofisico. Scopriamo insieme cos'è il forest bathing, come e dove si pratica e quali sono i benefici per mente e corpo che solo il contatto con la natura può dare.

Passeggiare nella foresta, vivendo un’esperienza di contatto profondo nella natura (e con se stessi), immergendo totalmente, mente e corpo, nel verde, assorbendo tutti gli effetti benefici che la natura ha per l’organismo. Parliamo del forest bathing, una pratica nata in Giappone dove prende il nome di shinrin-yoku.

Il forest bathing consiste in una vera e propria passeggiata tra i boschi, immersi nell’aria pulita, nel verde e nel fresco degli alberi e delle piante, potendo godere dei tanti effetti positivi che, una pratica come questa, può “regalare” sia a livello fisico che al livello mentale ed emotivo.

Vediamo, allora, più nello specifico di cosa tratta.

Cos’è il forest bathing?

Come indica il termine stesso, il forest bathing non è altro che un “bagno di/nella foresta”. Nota anche come Forest Therapy o Nature Therapy, si tratta di una vera e propria immersione totale nella natura, ma in modo tranquillo, rilassato, contemplativo.

Non un’attività sportiva, quindi, (o per lo meno questo non è il suo scopo) ma un momento da dedicare a se stessi e al proprio equilibrio psico fisico. Una “disciplina” che va al di là della corsa, del jogging o della camminata veloce, e che non si basa unicamente nell’osservare un albero e abbracciarlo.

Si tratta, invece, di camminare o passeggiare nei boschi, dove siano presenti alberi, in modo consapevole, per un tempo sufficientemente lungo (anche un paio d’ore) e godendo delle sensazioni, i suoni, la calma e tutto ciò che la natura comunica. Liberando la mente e permettendo al corpo di rilassarsi, muoversi dolcemente e ossigenarsi, applicando delle tecniche di respirazione precise.

La storia

Una pratica che, come detto, si è sviluppata in Giappone negli anni ’80 (dove si chiama “Shinrin-yoku”, ovvero “bagno o doccia di foresta”) e che, visti i benefici che è in grado di portare all’intero organismo, venne promossa con importanti investimenti dal governo stesso.

Tanto che oggi, oltre a contare circa 5 milioni di praticanti solo in Giappone, viene considerata non più solo come un hobby salutare, ma come una vera e propria terapia di medicina preventiva.

Come riportato dal presidente della Società di Forest Medicine in Giappone nonché autore del libro “Shinrin-Yoku: The Art and Science of Forest Bathing”, il dott. Quing Li, ““Lo Shinrin-yoku è a tutti gli effetti una medicina preventiva”. E questo perché, pur essendo “progettati” per vivere a contatto con la natura, l’uomo passa la maggior parte del suo tempo al chiuso, in casa o in ufficio, privandosi dei benefici che solo lo stare all’aria aperta può dare.

Dato il suo enorme successo, nel tempo il forest bathing si è sviluppato ed è stato promosso anche in altri Paesi, dalla Thailandia alla Corea, fino ad arrivare anche in Occidente, In Europa. Dove viene praticato e supportato da ricerche scientifiche che ne hanno evidenziato i meriti. E questo grazie ai benefici reali e concreti che il forest bathing può portare nella vita e nella salute di chi lo pratica.

I benefici del forest bathing

Secondo alcuni studi condotti dalla Tokyo’s Nippon Medical School, infatti, è emerso come esista una netta differenza tra chi è solito passeggiare in città oppure in un ambiente boschivo. Ciò che è emerso, infatti, mostra come questi ultimi, risultino meno stressati, depressi o con atteggiamenti di ostilità verso il prossimo, aumentando il loro livello di rilassamento mentale e facilitando l’approccio alla vita stessa.

Ma non solo. Secondo un’ulteriore ricerca si è visto come la pratica del forest bathing abbia una forte influenza sugli NK, ovvero dei linfociti anche detti “natural killer” presenti nel sistema immunitario, il cui compito è quello di controllare e bloccare i virus e le cellule tumorali. E questo grazie alle sostante rilasciate dagli alberi, i monoterpeni, che aiutano il nostro corpo a raggiungere un maggior benessere.

In più, da attribuire al forest bathing, ci sono anche tutti quei benefici impliciti nel camminare e nel dedicare del tempo a se stessi come:

  • rinforzo muscolare;
  • aumento della capacità respiratoria;
  • incremento delle funzionalità cardiocircolatorie;
  • regolazione del battito cardiaco e della pressione;
  • miglioramento dell’ossigenazione;
  • aumento della capacità di concentrazione;
  • riduzione dei livelli di stress o stanchezza;
  • miglioramento dell’umore e della percezione di sé;
  • sviluppo della creatività;
  • prevenzione e riduzione degli stati depressivi (come dimostrato in questo studio);
  • ecc.

Oltre, poi, a svolgere una potente azione detox (in tutti i sensi) e rigenerante per tutto il corpo. Insomma, un’azione benefica a 360°. E, soprattutto, che possono fare tutti.

Dove fare forest bathing in Italia?

Una pratica sana, in cui è sufficiente passeggiare alla propria andatura, senza forzature o sollecitando troppo il proprio fisico. Basta trovare un luogo adatto, meglio se alberato e super naturale (ma in caso non fosse possibile va bene anche un parco cittadino).

In Italia, per esempio, esistono molto luoghi dedicati (o comunque molto amati) dai praticanti del forest bathing. Per esempio:

  • in Friuli ci sono dei percorsi appositi vicino a Udine, nelle Valli del Natisone;
  • in Piemonte c’è il bosco del sorriso nell’Oasi Zegna;
  • nel Parco della Maremma in Toscana o anche sui Monti dell’Amiata.

Ma anche:

  • nel bioparco della Paganella in Trentino (che è sotto la supervisione del FAI);
  • nel Parco nazionale d’Abruzzo;
  • tra i faggi in Molise e Lazio;
  • nella foresta di Camaldoli tra Toscana ed Emilia Romagna.

O sull’altopiano del Renon, in Alto Adige, dove vengono organizzate delle “escursioni balance” da guide naturalistiche specializzate.

Oltre poi a tutta una serie di iniziative promosse da hotel o Spa, che indirizzano i loro ospiti a praticare l’esperienza del forest bathing, per immergersi nella natura e ritrovare un profondo benessere psico fisico grazie all’azione delle piante sul corpo.

Forest bathing: consigli

Il momento migliore per provare questa attività, infatti, è l’estate. E questo perché molte latifoglie, come per esempio i faggi o le betulle, ma anche i pini o gli abeti (ottimi per l’apparato respiratorio) sono al massimo del loro sviluppo stagionale e garantiscono un’immersione totale tra le sostanze benefiche che rilasciano naturalmente.

Il tutto in perfetta sicurezza e tranquillità; basta seguire qualche semplice accorgimento, come:

  • indossare un abbigliamento adeguato, comodo e traspirante;
  • optare per calzature che sostengano bene il piede e le caviglie;
  • farsi aiutare da una guida se non si conosce il luogo in cui si andrà a praticare;
  • munirsi di acqua (la durata della pratica può anche essere di qualche ora);
  • non toccare eventuali nidi o tane che si incontrano lungo il cammino (rispettare la natura e chi la abita è un elemento indispensabile per praticare un’attività come questa).

Consigli pratici, semplici da attuare ma che renderanno l’esperienza di forest bathing ancora più sicura, rilassante e rigenerante per il corpo, ma soprattutto per la mente e lo spirito. Per riprendere contatto con la propria interiorità e con il profondo legame che ognuno di noi ha con la natura e la madre terra.

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