Donne e celiachia rappresentano un binomio statistico preoccupante. Stando infatti ai dati diffusi alla fine del 2019 dal Ministero della Salute, in Italia, per ogni uomo colpito da celiachia esistono due donne celiache.

Tuttavia non si tratta della sola condizione associata all’assunzione di glutine che colpisce in maniera più frequente il genere femminile: per ogni uomo che riscontra una sensibilità al glutine di origine non celiaca, ben cinque donne invece la riscontrano, e per ogni uomo affetto da sindrome dell’intestino irritabile, una donna e mezza ne è affetta.

In altre parole, le donne sembrano essere più soggette a questi disturbi rispetto agli uomini. Ciò dovrebbe spingerci a prestare maggiore attenzione e a migliorare la sensibilizzazione sul tema. Una consapevolezza maggiore può infatti condurre a notare più facilmente dei sintomi e quindi cercare tempestivamente un consulto medico (magari per ottenere una diagnosi al momento giusto). Ma quali sono questi sintomi?

Il Dr. Schar Institute cita in una nota alla stampa una revisione sistematica di 23 studi: da essa emerge come ci siano molti sintomi extraintestinali cui c’è bisogno di prestare attenzione: questi consistono in manifestazioni neurologiche ma anche condizioni dermatologiche o problematiche cardiovascolari e polmonari.

In un’infografica dell’istituto, sono riportati tutti questi sintomi extraintestinali: alopecia areata, uveite, cataratta, atassia, mal di testa, convulsioni, annebbiamento, stanchezza, stomatiti aftose ricorrenti, difetti dello smalto dentale, iperparatiroidismo, emosiderosi polmonare, cardiopatie ischemiche, versamento pericardico, miocardite, cardiomiopatia dilatativa, anemia, epatite celiaca, steatosi, iposplenismo, nefropatia, calcoli urinari, trombosi, trombocistosi, eczema, psoriasi, dermatite atopica, orticaria, amenorrea, menarca tardivo, menopausa precoce, infertilità, complicanze ostetriche, mialgia, dolore articolare, artrite, osteoporosi, osteomalacia e polineuropatie.

Inoltre anche l’endometriosi sembra essere legata in qualche modo alla celiachia: esistono degli studi che hanno evidenziato nei soggetti con endometriosi un rischio maggiore di celiachia, ma c’è bisogno di altre ricerche per individuare la corrispondenza tra le due condizioni e anche nei confronti della celiachia con altre malattie autoimmuni.

Il sistema immunitario femminile pare infatti essere la chiave per le cause che scatenano la corrispondenza tra donne e celiachia, ossia costituisce una risposta alla domanda sulla ragione per cui il genere femminile sia più soggetto a disturbi associati all’assunzione di glutine.

Tra le ipotesi che legano il binomio ci sono naturalmente fattori genetici ma anche una maggiore aggressività del sistema immunitario femminile (con un’accresciuta probabilità di sviluppo di risposte autoimmuni dell’organismo). Infine la sindrome dell’intestino irritabile potrebbe essere più frequente nelle donne per una differente reattività ai fattori ambientali dell’epitelio intestinale femminile rispetto al maschile.

Purtroppo c’è dell’altro: le donne celiache possono riscontrare dei gravi rischi anche per la loro salute riproduttiva. Tra questi rischi, i più comuni sono aborti reiterati, ritardo di crescita intrauterina, basso peso alla nascita, parti prematuri e varie problematiche gestazionali. Inoltre, c’è anche da aggiungere che il rischio di risultare positive ai test sierologici per individuare la celiachia è tre volte più alto nelle donne che hanno problemi di infertilità.

Le ragioni di questa associazione sono largamente sconosciute – ha spiegato Luca Elli, medico gastroenterologo e responsabile del Centro Celiachia alla Fondazione Irccs Ca’ Granda di Milano oltre che membro del comitato scientifico di Dr. Schar Institute – Al di là di uno stato infiammatorio sistemico, di per sé fattore di rischio per la gravidanza, alcuni deficit nutrizionali come quello di acido folico, micronutriente fondamentale in gravidanza, ferro, particolarmente rilevante nella donna in quanto fisiologicamente più soggetta al rischio di anemia, calcio e vitamina D possono rappresentare dei cofattori. […] L’infertilità è una condizione che necessita di essere approfondita con screening sierologici per la malattia celiaca, così come gli aborti spontanei ricorrenti, il menarca tardivo e la menopausa precoce, ma anche le condizioni di osteopenia, osteoporosi, anemia e tiroidite di Hashimoto.

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