L'intolleranza al glutine non è la celiachia ma non per questo è da sottovalutare

L'intolleranza al glutine: come riconoscerla e come distinguerla dalla celiachia. Se il test per la celiachia è negativo ma i sintomi si manifestano comunque, potrebbe esserci una intolleranza al glutine. Ecco cosa mangiare e cosa evitare!

L’intolleranza al glutine si delinea quando il paziente presenta sintomi caratteristici della celiachia e le sue condizioni di salute migliorano con l’eliminazione del glutine dalla dieta, nonostante dai test non risulti alcuna presenza della malattia. Pertanto un paziente intollerante al glutine manifesta i sintomi della celiachia pur non essendone affetto.
Vediamo ora insieme i sintomi tipici di tale intolleranza.

I sintomi dell’intolleranza al glutine

stanchezza sintomi intolleranza al glutine
Fonte: web

Come predetto, i sintomi dell’intolleranza al glutine sono gli stessi della celiachia. Se nella malattia i sintomi spesso non si presentano o si presentano in modo atipico, nell’intolleranza al glutine i sintomi si manifestano in modo evidente.

I sintomi comprendono problemi digestivi quali possono essere diarrea e/o costipazione cronica, dolori addominali, dolori alle articolazioni, stanchezza psicofisica soprattutto dopo aver mangiato cibo contente glutine, emicrania, squilibri di tipo ormonale (compresa ansia e depressione), anemia, ritardo della crescita (nei bambini) e cheratosi pilare, ovvero la “pelle di pollo” che si presenta nella parte posteriore delle braccia, indice di una carenza di acidi grassi e vitamina A.

Test per riconoscere l’intolleranza al glutine

I test per la celiachia sono fondamentali anche per riconoscere l’intolleranza al glutine. Qualora in seguito a specifici esami fosse possibile escludere la presenza della malattia (dovuta dall’assenza di anticorpi anti-glutine e di lesioni alla mucosa intestinale) ma continuassero a manifestarsi i sintomi collegati, è considerabile la presenza dell’intolleranza.

Il test classico e più affidabile è la biopsia duodenale. Un sondino viene introdotto nella cavità orale, fatto scendere lungo l’esofago fino allo stomaco e all’intestino tenue. Dotato di telecamera, il sondino permette il prelievo di piccoli campioni di mucosa intestinale. Dall’analisi in laboratorio di questi ultimi si può confermare o meno la presenza della malattia, visto l’impatto che essa ha sulla mucosa intestinale. Oltre alla biopsia intestinale, oggi sono disponibili esami non invasivi che valutano la risposta autoimmune al glutine. Il risultato ha però un margine di errore più ampio rispetto alla biopsia.

Una volta smentita la presenza della malattia (celiachia) se i sintomi continuano senza un’apparente causa, è bene testare una dieta senza glutine. Per fare questo è necessario l’intervento di un professionista che ristabilisca le combinazioni alimentari per una dieta equilibrata. Nel caso in cui questa nuova dieta porti benefici al paziente, è valutabile un’eventuale intolleranza al glutine.

Cosa si può e cosa non si può mangiare in caso di intolleranza al glutine

Il glutine, elemento da evitare in caso di intolleranza, o per lo meno da consumare il meno possibile si trova in diversi alimenti. I più noti e comuni sono grano, farro, orzo, segale e avena. Oltre a escludere questi alimenti dalla nostra dieta è bene respingere anche tutti i cibi derivati.

I cibi che si possono mangiare e che sono fondamentali per l’apporto di fibre e vitamine al nostro corpo sono il riso, la carne, le patate (tutti i legumi in generale) e il mais, alimenti facili da reperibile tutto l’anno. La frutta e la verdura, il pesce, i formaggi stagionati e il prosciutto crudo non creeranno alcun fastidio al vostro intestino. Miglio, quinoa e tapioca possono essere ottime alternative al grano e derivati.

Sono da evitare, oltre a quelli già elencati, cibi infarinati e impanati, prodotti surgelati, caffè d’orzo (per il caffè normale non ci sono problemi, fortunatamente). Attenzione ai vostri condimenti: sono presenti tracce di glutine sia nell’aceto balsamico, che nell’aceto di mele.

cibi vietati per l'intolleranza al glutine
Fonte: web

Anche per gli alcolici ci sono delle restrizioni: la birra è da evitare per la presenza del malto; tuttavia, si stanno diffondendo alcune birre senza glutine, non tutte garantiscono ovviamente la stessa qualità e lo stesso gusto, un occhio attento e un buon palato saprà scegliere quelle migliori. Prestate attenzione anche ad amari e liquori dove la presenza del glutine è sempre molto incerta. In ogni caso l’etichetta farà da garante per la sua presenza o assenza.

Un buon consiglio per chiunque abbia la necessità di riconoscere quali cibi contengono glutine è quello di consultare il prontuario redatto dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia), unico ente regolarmente conosciuto. Si tratta di una lista di alimenti concessi e non per una dieta senza glutine.

Come abbiamo detto in partenza la differenza sostanziale tra chi è celiaco e chi soffre di intolleranza al glutine è la presenza di lesioni all’intestino nel primo caso e non nel secondo. Anche se in caso di intolleranza non si parla di malattia, il nostro organismo avverte comunque l’infiammazione provocata dal glutine. Per questo è bene prestare molta attenzione alla nostra alimentazione, prendere le giuste precauzioni e non sottovalutarne la pericolosità. Per prendere decisioni in merito l’intervento di medici non è solo consigliato, ma necessario.

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