Carcinoma del pene e testicoli: malattia rara ma in crescita. Le cose da sapere

Si ricorre sempre più alla chirurgia robotica per curare il carcinoma del pene e testicoli: la prevenzione e la diagnosi precoce restano però sempre fondamentali.

Il carcinoma del pene e testicoli è oggetto di un’interessante innovazione chirurgica: medicina e robotica vanno ormai a braccetto, e ora questo connubio si è concretizzato in un’eccellenza italiana. Ma, cure a parte, è importantissimo non abbassare la guardia, per cui la prevenzione è sempre prioritaria. Qui diamo indicazioni di massima su sintomi e terapie, tuttavia resta fondamentale chiedere un consulto medico in caso di perplessità.

Che cos’è il carcinoma al pene

Secondo quanto riporta MsdManuals, si tratta di un tipo di cancro raro: nel 2024 si sono registrati 2100 casi negli Stati Uniti, tra cui 500 decessi (ma altrove i dati sono più alti, per esempio nel Sud America). C’è un fattore di rischio che, come per molti tumori, è legato al consumo di sigarette, ma altri fattori di rischio sono connessi con il papillomavirus e la scarsa igiene. Tra i sintomi si annoverano:

  • ulcera, verruca o formazione purulenta sul glande;
  • linfonodi inguinali ingranditi.

Per la diagnosi si effettuano la biopsia insieme con la Tac o la risonanza magnetica. In alcuni casi, la cura consiste in un trattamento topico o con il laser, ma più spesso si ricorre a radioterapia o chirurgia. Le probabilità di guarigione sono solitamente molto alte, ma se non correttamente diagnosticato o curato, il carcinoma del pene porta alla morte entro due anni dalla comparsa dei primi sintomi.

Che cos’è il carcinoma ai testicoli

Sebbene il carcinoma ai testicoli è più diffuso (9760 casi negli Stati Uniti nel 2024 riporta MsdManuals), anche qui le prospettive di guarigione sono ampie, sempre che venga diagnosticato e curato correttamente e in tempo. Uno dei fattori di rischio è considerato il criptorchidismo (ossia la ritenzione dei testicoli), ma ci sono anche fattori genetici e congeniti che portano alla malattia. Il sintomo principale è rappresentato da una massa nello scroto, che può risultare dolorosa oppure no.

La diagnosi viene effettuata attraverso ecografia oppure esplorazione chirurgica, Tac o marcatori tumorali sierici, tuttavia molte persone si accorgono della massa nello scroto a seguito di un trauma. La terapia o la cura vengono individuate in base all’origine del tumore, che può richiedere la radioterapia o la chemioterapia, la chirurgia o ancora un’orchiectomia radicale inguinale (ovvero la rimozione del testicolo colpito e del cordone spermatico a esso collegato, e alla rimozione può essere aggiunta una protesi).

Le prospettive innovative di cura

In Italia un fiore all’occhiello europeo nell’ambito del trattamento del carcinoma del pene e testicoli è l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Questo avviene anche perché l’Istituto si avvale brillantemente dell’innovazione della chirurgia robotica che, come spiega il dottor Tullio Torelli, dirigente medico di primo livello di Urologia:

Permette di rimuovere i linfonodi con incisioni minime e grande precisione. I pazienti apprezzano la riduzione dell’impatto psicologico. In combinazione con farmaci biologici e l’immunoterapia, rappresenta il futuro della chirurgia oncologica.

Prevenzione e attenzione

Nel campo della prevenzione del carcinoma del pene e testicoli è fondamentale eliminare i fattori di rischio: quindi non fumare, praticare una corretta igiene e in particolare vaccinarsi contro l’Hpv oltre che praticare sesso con la barriera del preservativo (per evitare il contagio). Naturalmente è importante effettuare controlli periodici (oltre che autopalpazione): lo comprendiamo bene, questo tipo di visite comportano imbarazzo, tuttavia bisogna ricordare che un consulto medico può salvare la vita, in particolare attraverso la diagnosi precoce. Torelli prosegue:

Se prima i casi comparivano dopo i 40 anni, oggi li vediamo già intorno ai 30. Questo perché l’infezione da HPV si trasmette più precocemente rispetto al passato, legata a un inizio anticipato della vita sessuale e a una maggiore esposizione a partner multipli. Di conseguenza, i tempi di latenza tra contagio e comparsa della malattia si sono accorciati. [Con i sintomi], se trascurati, si rischiano interventi demolitivi con conseguenze psicologiche significative.

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