Breath test: cosa dice di te (e della tua salute) il tuo respiro

Respirare è sicuramente l'attività più importante che svolgiamo 24 ore su 24. Ma se vi dicessimo che (oltre a mantenerci in vita), il nostro respiro è in grado di diagnosticare determinati disturbi? Ecco come ed ecco quali!

Quando ci rechiamo in ospedale per fare dei controlli sull’andamento della nostra salute siamo solite sottoporci ai classici esami di routine, come le analisi del sangue e delle urine, l’elettrocardiogramma, la misurazione della pressione o altri. Ma sapevate che si può controllare il proprio stato di salute facendo un semplicissimo test del respiro?

L’esame di cui vi andremo a parlare si chiama breath test, un test non invasivo e indolore che aiuta i dottori a diagnosticare diverse condizioni di salute, come le intolleranze.

Secondo quanto riportato dal The Royal Marsden, quando ci si sottopone a degli interventi chirurgici o ci si è imbattuti in terapie invasive, come chemioterapia, radioterapia o si soffre di altre patologie, può capitare che il tratto digestivo subisca delle modifiche e possano presentarsi sintomi quali diarrea abbastanza acquosa, necessità frequente di scappare al bagno, aria nella pancia o gonfiore. Alcuni gas, come l’idrogeno e il metano possono essere presenti nel respiro in maniera troppo elevata. Attraverso il breath test, i dottori sono in grado di stabilire se la causa sia l’ingestione di determinati alimenti o se ci sono dei germi nell’intestino tenue. Nel caso in cui ci fossero, sappiate che non ci dovrebbero affatto essere.

Ovviamente, saper respirare non basta per poter fare il breath test, ci sono diverse cose che bisogna tener presente prima di poterlo effettuare. È importante avvisare la struttura medica nel caso in cui si soffra di diabete o qualora ci si debba sottoporre a una gastroscopia o a una colonscopia nello stesso giorno dell’esame; se si stanno assumendo farmaci da chemioterapia, antiepilettici o ancora dei farmaci che vanno presi a orari prestabiliti.

Breath test per l’intolleranza al lattosio

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Fonte: Web

L’intolleranza al lattosio non è altro che l’incapacità di digerire il lattosio, che è lo zucchero presente nel latte. Questa condizione provoca crampi, gonfiore, gas nella pancia o diarrea ogni volta che i prodotti lattiero-caseari vengono consumati. L’intolleranza al lattosio si verifica a causa della mancanza di lattasi nel corpo, un enzima normalmente prodotto dall’intestino tenue necessario per digerire questo zucchero.

Durante il breath test, il paziente dovrà bere una bevanda contenente lattosio, che può provocare i sintomi sopracitati, ovvero crampi, gonfiore, gas nella pancia o diarrea. Circa quindici minuti dopo aver bevuto la bevanda, il paziente dovrà gonfiare dei sacchi simili a palloni ogni 15 minuti, per circa 1 o 2 ore.

L’aria che verrà raccolta in questi sacchi verrà testata per rilevare la presenza di idrogeno. Anche se, generalmente ne viene rilevato in basse quantità, l’idrogeno, come anche altri gas, viene prodotto quando il lattosio non viene digerito nel colon ed è fermentato dai batteri.

In conclusione, se il breath test è positivo, vuol dire che il paziente o è intollerante al lattosio o ci sono batteri anomali nel colon.

Breath test per l’intolleranza al glucosio

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Fonte: Web

Come riportato dal Breathe E-Z Systems Inc, il breath test viene consigliato anche (e soprattutto) alle donne in gravidanza per testare il diabete gestazionale o l’intolleranza al glucosio durante questo periodo così magico. Uno dei lati positivi di questo test è proprio il fatto di essere un metodo molto sicuro in quanto non invasivo per controllare l’intolleranza al glucosio, quindi non c’è rischio di far male al bambino.

Oltre che in gravidanza, la struttura consiglia di sottoporsi al test nel caso in cui in famiglia ci siano casi ereditari di diabete ed è assolutamente controindicato qualora il paziente soffra di diabete mellito. Comunque, in ogni caso, è sempre meglio ascoltare il parere del proprio medico.

Urea Breath test: Helicobacter pylori

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Fonte: Web

L’Urea Breath test è un test che serve a diagnosticare la presenza di un batterio specifico nello stomaco: l’helicobacter pylori. Secondo quanto riportato dal medico internista e gastroenterologo Jay W. Marks in un articolo pubblicato su MedicineNet, questo battere provoca infiammazioni, ulcere e atrofia dello stomaco. Oltre che a diagnosticarlo, il test del respiro può essere effettuato per verificare che l’helicobacter pylori sia stato eliminato mediante trattamento con antibiotici.

l’Urea breath test si basa sulla capacità del battere di scindere l’urea, una sostanza chimica costituita da azoto e carbonio in anidride carbonica, che viene assorbita dallo stomaco ed eliminata nel respiro. Normalmente, l’urea viene prodotta dal corpo tramite sostanze chimiche contenenti azoto in eccesso o “sprecato” e viene eliminata attraverso l’urina.

Per la diagnosi, i pazienti deglutiscono una capsula contenente l’urea costituita da un isotopo di carbonio. Qualora l’helicobacter pylori sia presente nello stomaco, l’urea viene distrutta e trasformata in anidride carbonica che viene assorbita dalle pareti dello stomaco e dal sangue. Ecco perché, nei casi più gravi, il batterio può comportare al cancro allo stomaco. Dopo essere stata assorbita, l’anidride carbonica viaggia dal sangue ai polmoni e fuoriesce nel respiro. Il test prevede di raccogliere i campioni di respiro per misurare il carbonio isotopico presente nell’anidride carbonica esalata.

Se l’isotopo viene rilevato nel respiro, significa che l’helicobacter pylori è presente nello stomaco, altrimenti, il test risulterà negativo. Per trattare il problema ed eliminare il batterio, bisognerà curarlo con degli antibiotici. Per assicurarsi che sia sparito, bisognerà fare un altro test.

Come prepararsi al Breath test

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Fonte: Web

Ovviamente, prima di sottoporsi al test bisognerà mettere in pratica piccoli accorgimenti che saranno prescritti dal proprio medico. Secondo quanto riferito dalla The Royal Marsden, bisogna evitare di ingerire determinati cibi, come bevande in lattina, bevande gassate, succhi di frutta, alcol, frutta (compresa quella fresca, in scatola, cotta tipo marmellata, o secca). Evitare tutte le verdure, i dolci, il cioccolato, lo zucchero, il miele, il burro di arachidi, qualsiasi tipo di marmellata, ketchup, salsa barbecue, sottaceti, salsa piccante, cereali integrali, crusca, muesli, riso, lenticchie e noccioline.

Dodici ore prima del test non bisognerà né mangiare, né bere, eccetto l’acqua, che si potrà bere in qualsiasi momento. Per l’assunzione dei farmaci bisognerà sempre rivolgersi al proprio medico di fiducia. Prima di fare il test non si potranno lavare i denti con il collutorio, perché potrebbe esserci dello zucchero. Vietatissimo inoltre fumare perché il fumo potrebbe alterare il risultato del test.

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