Bagno lunare, un rito femminile che si può fare nel bagno di casa

Un'antica e misteriosa tradizione volta alla purificazione di corpo e anima. Scopriamo insieme cos'è il bagno lunare, un rito che testimonia l'intima connessione tra la luna e la più profonda parte femminile insita nella donna (e non solo).

In epoche antiche era cosa nota ma oggi non tutti sanno quanto la luna sia strettamente collegata alla natura femminile. Un connubio che si manifesta sotto molteplici punti di vista e che trova la sua massima espressione nei ritmi e nei cicli fisiologici del corpo della donna. Un legame antico da cui sono nati riti e tradizioni che ancora oggi vengono tramandati (e praticati) come, per esempio, il bagno lunare.

Una tradizione azteca, volta alla purificazione di corpo e mente, che testimonia la profonda connessione tra il ciclo lunare e le diverse fasi della vita della donna (e non solo).

Un legame molto potente e introspettivo con la femminilità e in particolare con il ciclo mestruale che, proprio come quello lunare, dura 28 giorni.

Ma vediamo meglio come nasce il rito del bagno lunare, come si esegue e in che modo la relazione con la luna influisce sulla natura femminile insita dentro ogni donna (e anche ogni uomo).

Bagno lunare: la storia del rito

Come detto, il bagno lunare è una pratica che arriva da molto lontano, un’antica tradizione azteca tramandata attraverso gli anni e il tempo dai curanderos messicani nata per purificare e rigenerare corpo e anima.

Un rito che si fonda sul binomio (e sulla credenza) che esista una profonda connessione tra il genere femminile e il ciclo lunare. E un legame che si manifesta soprattutto nel ciclo mestruale. Non è un caso, infatti, che la parola mestruazione derivi dal termine latino mens e dal greco men o menos, che significano mese, misura e appunto luna.

Un collegamento profondamente intimo tra la donna e le diverse fasi lunari e che, manifestandosi, donano l’opportunità di conoscere e percepire vividamente i cambiamenti sia a livello fisico che psicologico presenti durante questo periodo.

In antichità, infatti, il periodo mestruale non era vissuto come una scocciatura, un impedimento, o qualcosa di cui vergognarsi, o peggio di impuro (cosa che invece è subentrata nel tempo). Questo specifico momento del mese era considerato come un periodo di estrema importanza (e non parliamo solo del primo ciclo o menarca).

Una fase ripetuta della vita in cui la donna stessa si trovava ad avere una massima connessione con l’energia cosmica, rendendola più sensibile e ricettiva a intuizioni, visioni e sogni. E che proprio per questo doveva essere accolto e celebrato.

L’origine

In alcune comunità, infatti, le donne venivano allontanate durante il ciclo mestruale, come in una sorta di isolamento, durante il quale potersi prendere cura di se stesse, accudirsi e concentrarsi sui bisogni e sulle sensazioni vissute. Non come motivo di distacco forzato dalla comunità, quindi, ma come un qualcosa che elevava la donna portandola più vicino a quelle che erano le forze e le energie cosmiche.

A testimonianza di questa unione esistono moltissimi miti, che accomunando il femminile alla luna, investono la donna a sua divinità protettrice (es. Artemide per i greci, Diana per i romani, ecc.). Un simbolo che se da un lato rappresentava l’intuito, la parte più profonda del sé, o ciò che non può essere compreso a livello cosciente, dall’altro era associato alla notte, all’oscurità e al cambiamento.

Come una sorta di rinascita e di trasformazione interiore che proprio nella notte e nel buio trova la sua massima espressione e di cui la donna e il femminile sono potatrici.

Ecco perché, al termine di questo intenso periodo era (ed è) importante purificarsi con appositi riti, preparando corpo e mente all’entrata nel nuovo ciclo. Il bagno lunare appunto o bagni di luna.

Uno dei più antichi rituali di purificazione conosciuti e che serviva alla donna per rigenerarsi e ripulirsi, soprattutto a livello interiore, da tutte le energie “negative” incontrate durante il ciclo appena concluso.

Una cerimonia che, nonostante si sia modificata nel tempo, si può ritrovare anche in epoche più vicine a quella moderna. Basta pensare ai bagni purificanti e rilassanti degli antichi romani che impreziosivano l’acqua con oli, balsami e profumi.

Come si effettua il bagno lunare?

Un modo di vivere e di gestire il tempo molto lontano e quasi opposto al concetto attuale. Troppo veloce, frenetico, scollegato dai ritmi naturali e che richiede (soprattutto alle donne) di essere attive e performanti h24, ogni giorno della propria vita. Noncuranti e inconsapevoli di ciò che si vive.

Un mood in cui si sono perse (o quanto meno vengono trascurate) le profonde connessioni che regolano le diverse fasi di vita dell’essere umano e che così facendo impoveriscono la parte più profonda di sé.

Ecco perché è importante riprendere in mano queste antiche tradizioni, provando a ripristinare e riscoprire questa fondamentale connessione luna/donna, imparando ad assecondare e valorizzare ogni fase della propria vita.

Vediamo, quindi, come si esegue il bagno lunare seguendo passo dopo passo ciò che è stato tramandato dagli sciamani messicani, fino ai giorni nostri.

Quando si fa

Il rito del bagno lunare, come detto, si fonda sul “ciclo di vita” che la luna compie ogni mese che è di 28 giorni. Quando la luna scompare per 24 ore, poiché sovrapposta al sole (fase di luna nuova o novilunio), è il momento migliore per svolgere tutte le tipologie di riti di purificazione.

Compreso il bagno lunare che dovrebbe essere fatto entro 14 ore dall’inizio della luna nuova (la prossima sarà il 13 marzo 2021).

Il concetto di base dal quale nasce questo rito è che, come la luna nuova prima di ricominciare la sua fase crescente ha un giorno di “buio”, così il corpo al termine delle mestruazioni deve liberarsi e ripulirsi, per poter entrare libero nel suo nuovo ciclo.

Per le donne le cui mestruazioni non seguono le fasi lunari, il bagno lunare deve essere fatto sia al termine del ciclo stesso che nel momento in cui si presenta la luna nuova (quando da calante ritorna nella sua fase crescente). Un modo anche per verificare se il corpo torna al suo più profondo ritmo naturale.

Come si fa: l’ambiente

Il tutto seguendo delle “regole” ben precise. Ecco quali.

  • Il bagno lunare deve essere fatto in un ambiente pulito e ordinato, meglio se illuminato con candele o comunque solo con luce naturale (no lampade o lampadine).
  • La vasca deve essere riempita con acqua calda, intorno ai 38 gradi, per consentire di entrarci lentamente e percependo le diverse sensazioni in modo piacevole.
  • Se si vuole si possono usare dei profumi per rendere l’ambiente più confortevole ma sempre tenendo presente della stagionalità delle fragranze. Allo stesso modo si possono usare musiche rilassanti.
  • Gli asciugamani da utilizzare al termine del bagno lunare devono essere bianchi.

Il rito: fase uno

  • Per entrare in acqua si deve portare il piede sinistro nella vasca e solo quando questo è stato appoggiato totalmente. Percependo la superficie con tutta la pianta, è possibile entrare anche con il destro.
  • A questo punto, in posizione eretta, si fa un bel respiro, lungo e profondo. Trattenendo il fiato per circa quattro secondi prima di espirare nuovamente. Durante questa espirazione bisogna liberare la mente da tutto ciò che crea tensione o negatività, come se con il fiato se ne andassero via anche loro.
  • Questo esercizio deve ripetuto per ogni parte del corpo che viene immersa. Caviglie, gambe, ginocchia, pancia, ecc.

Il rito: fase due

  • Una volta entrati in acqua ci si inginocchia, allungando le gambe e sedendosi in modo che la zona inguinale sia totalmente immersa.
  • Da qui ci si sdraia, lentamente, portando sott’acqua anche l’ombelico, il plesso solare, il seno, le spalle, la gola, per poi arrivare anche al mento e la bocca.
  • A questo punto ci si tappa le narici, sempre con la mano destra, immergendosi totalmente con il viso e mantenendo gli occhi aperti. Una volta fatto si possono chiudere gli occhi, restando totalmente sotto la superficie dell’acqua.
  • In questo istante, il bagno lunare simboleggia il momento in cui ci si stacca dall’ovulo espulso con le mestruazioni per poter rinascere ed entrare in una nuova fase della vita.
  • Si resta qui, immersi sott’acqua, fino a che il fiato lo consente per poi riemergere.

Il rito: fase tre

  • Da questo momento in poi, si può restare in acqua fino a che si desidera, massaggiando il corpo e liberandolo da eventuali tensioni, concentrando il proprio pensiero su ogni parte del corpo e sul benessere che gli si vuole donare.
  • Dopo aver eseguito questo dolce massaggio è il momento di pulire il corpo e liberarlo dalle tossine accumulate. Per farlo si può usare una spazzola, un guanto esfoliante o una semplice spugna per lavare via le cellule morte e dare spazio a quelle nuove (metafora di ciò che si dovrebbe fare anche nella vita).
  • Prima di uscire dalla vasca è importante far scorrere via l’acqua (rimanendovi all’interno) ma sempre mantenendo aperto il rubinetto e lasciando che l’acqua pulita lavi via quella sporca, portando con sé tutto ciò che è stato tolto dal corpo (e dalla mente).
  • Una volta che l’acqua sporca è stata sostituita da quella calda pulita si resta nella vasca ancora per qualche istante, respirando e godendosi le sensazioni che attraversano anima e corpo. E lasciando che la vasca si svuoti lentamente.
  • Solo a questo punto si può uscire e completare il rito del bagno lunare con una doccia, intervallando getti di acqua calda a getti freddi.
  • Con gli asciugamani bianchi già pronti, poi, ci si asciuga tamponando la pelle e applicando una crema idratante e tonificante per dare nuovo vigore alla cute.

Ma non è finita. Terminato il bagno lunare è importante prendersi dell’altro tempo per interiorizzare al meglio l’esperienza vissuta e tutte le emozioni provate durante il rito e che hanno attraversato corpo e mente, sdraiandosi sul divano o sul letto, con un pigiama o abiti leggeri e confortevoli e bevendo una tisana calda.

Un modo per coccolarsi e prolungare questo stato di profondo benessere, leggerezza e relax.

Bagno lunare: i benefici

Grazie al bagno lunare, infatti, è possibile raggiungere uno stato di calma e pace molto intensa. Aumentando la consapevolezza del proprio corpo e delle sensazioni che lo attraversano in ogni momento della vita. E in particolare quando si attraversano cambiamenti sia fisici (proprio come le mestruazioni) che psicologici.

Ma attenzione. Il bagno lunare, infatti, non è necessariamente e unicamente una prerogativa femminile. Come detto, infatti, la luna è profondamente connessa con la parte femminile insita in ognuno di noi.

Per questo motivo il rito appena descritto può essere fatto anche dagli uomini, per riavvicinarli e rappacificarli con il loro lato femminile (troppo spesso trascurato o negato), consentendo di ritrovare una più completa unità con il proprio sé più intimo.

Un modo per riportarsi a quello stato originario di collegamento con la natura e riscoprire il legame insito e indissolubile tra la luna e la propria parte femminile. Ma non solo.

Tra i benefici legati a questa pratica, come visto, troviamo anche:

  • un profondo rilassamento fisico e mentale;
  • l’eliminazione dello stress e delle tensioni a livello muscolare ed emotivo;
  • una profonda pulizia del corpo, in grado di favorire il ricambio cellulare e liberare i pori dalle impurità, donando alla pelle un aspetto più luminoso, compatto e una salute migliore.

A seconda delle proprie preferenze, poi, è possibile aumentare gli effetti del bagno lunare, aggiungendo all’acqua o all’ambiente degli oli essenziali.

Questi sono in grado di agire in modo mirato, per esempio, per aumentare lo stato di rilassamento si può optare per l’olio essenziale di melissa, o il rosmarino, che contribuisce a migliorare la circolazione (cosa che avviene anche durante la doccia a getti alterni). Il pompelmo, invece, aiuta ad aumentare l’energia mentre il timo è utile alle vie respiratorie.

Oltre ovviamente a tutti quei piccoli accorgimenti per rendere il bagno lunare un vero e proprio rituale disintossicante e “liberatorio”.

Consigli per un bagno lunare detox

Dalla spazzola o guanti esfolianti, all’utilizzo dell’argilla, un bagno lunare in chiave “moderna” può diventare anche un momento di cura profonda della propria pelle.

Per esempio, il rosmarino aiuta ad aumentare l’effetto disintossicante del bagno stesso, aggiungendone un rametto direttamente nell’acqua della vasca. Stessa cosa vale per i sali, in particolare il sale di Epsom che regala un potente effetto detox e sgonfiante.

Effetto che può essere prolungato anche al termine del bagno, utilizzando creme idratanti e tonificanti a base di caffeina o alghe marine, che aiutano a drenare i liquidi in eccesso ed eliminare le tossine. O con l’aggiunta di oli essenziali di finocchio, zenzero, basilico, ecc., che aiutano a eliminare le scorie accumulate in seguito ai naturali processi metabolici.

Come visto, poi, un buon rituale depurativo non può non terminare con una buona tazza di tisana. Per un effetto detox profondo sono perfette quelle al tarassaco o al finocchietto, che agiscono su fegato e reni. Ma anche al cumino, al carciofo, alla rosa canina, ecc., tutte sostanze dalle proprietà disintossicanti e riequilibranti.

Un vero e proprio rito di rinascita, quindi, che celebra la natura femminile e la profonda e connessione interiore tra l’animo femminile e le fasi di vita della donna (ciclo mestruale), la luna (ciclo lunare) e la madre terra (stagioni).

Un legame intrinseco e radicato nella parte più intima di ognuno e che come tale andrebbe recuperato e tramandato. Per ritornare a vivere e percepire il proprio corpo e la propria interiorità in modo armonioso e completo.

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