Su queste pagine abbiamo parlato altre volte dei rischi legati all’utilizzo – soprattutto l’utilizzo errato – dell’assorbente interno quando si hanno le mestruazioni. No, non è assolutamente una cosa da sottovalutare e chi vi dice di farlo non sta facendo – non per dolo, ma per ignoranza – il vostro bene. Perché la sindrome da shock tossico non è qualcosa che riguarda una minoranza di persone, che vivono in condizioni igieniche precarie, bensì persone che non sono invece state attente nell’utilizzo dell’assorbente interno o del preservativo. Infondo, quanto possono davvero mentire gli spot televisivi riguardo gli assorbenti?

Ne ha parlato in un articolo Vice, che però ha tenuto a insistere sulla rarità del fenomeno. Va ricordato che tutti i fenomeni medici, benché rari, non ci assicurano che noi ne saremo sempre esenti: potremmo essere noi parte di quella tragica statistica. Tragica, sì, perché la sindrome da shock tossico causa la morte oppure la perdita di un arto, com’è accaduto a una modella.

L’articolo di Vice prende le mosse dal fatto che l’autrice e le sue amiche si trovavano in un festival musicale e una di loro, che aveva l’assorbente interno da oltre otto ore, iniziava a sentirsi poco bene. Otto ore è la “scadenza” consigliata sulla confezione: l’assorbente non deve essere tenuto per più di quel tempo, perché porta alla proliferazione dei batteri e alcuni di essi possono causare appunto la sindrome da shock tossico – insieme a un sacco di altre cose.

[L’assorbente interno] può essere un campo di coltura per batteri – spiega Zoe Rodriguez, professoressa di ostetrica, ginecologia e scienze della riproduzione alla Icahn School of Medicine della Mount Sinai di New York – come qualunque altro oggetto lasciato nel corpo per troppo a lungo. […] Se i batteri sono della varietà di stafilococco aureo che ha una particolare tossina, allora la paziente è a rischio.

Uno dei fattori che aumenta il rischio è la crescente assorbenza dell’assorbente interno. In pratica, se anche nei giorni di flusso leggero utilizziamo assorbenti interni maxi, ci possono essere danni alla mucosa e questo può aiutare la proliferazione di batteri tra cui lo stafilococco aureo. L’ideale sarebbe limitare l’assorbente interno alle situazioni che lo richiedono: se dovete andare in palestra, fare sport, fare il bagno al mare o in piscina (ma, occhio, sempre alla temperatura dell’acqua che può essere dannosa, se troppo bassa, quando abbiamo le mestruazioni). Se dovete stare a casa a farvi le maratone di serie tv da sole o con le amiche, vanno benissimo gli assorbenti esterni, per dire.

[Si può] provare – continua Rodriguez – a usare prodotti meno assorbenti per i giorni di flusso più leggero perché sono i prodotti super assorbenti che ti mettono a rischio di sindrome da choc tossico.

La professoressa aggiunge che è molto importante badare ai sintomi di questa gravissima sindrome. In un altro articolo l’avevamo messo in evidenza anche noi: il sintomo peggiore è rappresentato dalle perdite con cattivo odore, ma ce ne possono anche essere altre, come la febbre, il mal di gola, delle abrasioni, e poi anche diarrea, nausea e così via. La prima cosa da fare è togliere immediatamente l’assorbente e andare al pronto soccorso per farsi visitare da un medico. Se presa in tempo, la sindrome da shock tossico può risolversi con una cura antibiotica, ma bisogna essere appunto molto tempestivi.

Non si scherza mai con la salute, ma immaginare che un assorbente interno dimenticato – così come un preservativo, come accennavamo in apertura – possa causare la morte va oltre ai nostri peggiori incubi. Ma funziona così: dobbiamo essere responsabili – può sembrare una battuta osé ma non lo è – di qualunque oggetto estraneo facciamo entrare nella nostra vagina. E non nascondiamoci dietro l’alibi che l’assorbente è una necessità durante il ciclo mestruale: dobbiamo stare attente lo stesso.

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