Sono circa 800 milioni le persone che ogni giorno, nel mondo, hanno le mestruazioni. Tuttavia, circa 500 milioni di loro non hanno accesso ai prodotti igienici necessari per la gestione del ciclo mestruale. Questa mancanza di accesso a beni di prima necessità, come gli assorbenti, è una questione critica che influisce sulla salute e sul benessere delle donne in tutto il mondo.

Recentemente, il team di Healthnews ha pubblicato un rapporto che mette in evidenza il costo degli assorbenti a livello globale. Il rapporto offre uno sguardo approfondito sui prezzi degli assorbenti in 30 Paesi diversi, evidenziando le disparità esistenti nel costo e nell’accessibilità di questi prodotti essenziali.

Lo studio ha identificato il prezzo più basso per un singolo assorbente in ben 30 Paesi. I prezzi sono stati raccolti in farmacie, parafarmacie e supermercati locali, poi è stato calcolato il costo delle mestruazioni moltiplicando il prezzo di un singolo assorbente per il numero medio di utilizzi di questo prodotto nel corso della vita (circa 11.400).

Il rapporto ha rivelato una vasta gamma di prezzi degli assorbenti in tutto il mondo. Mentre in alcuni Paesi, come Germania e Finlandia, il costo di un singolo assorbente può essere di soli 0,04 dollari, in altri Paesi come gli Emirati Arabi Uniti questo costo può arrivare fino a 0,23 dollari (è stato registrato che, nel corso della sua vita, una persona che vive negli Emirati Arabi Uniti spende circa 2.668 dollari in assorbenti). E l’Italia? Si è piazzata al nono posto nella classifica, con prezzo medio di 0,108 dollari.

Paesi come Stati Uniti, Australia, Svezia e Canada hanno registrato prezzi più alti per gli assorbenti, mentre Giappone, Polonia e Regno Unito (esclusa la Scozia, Paese in cui gli assorbenti e i prodotti mestruali sono gratuiti) sono tra i Paesi con i prezzi più bassi. Tuttavia, è importante notare che in Polonia, nonostante i prezzi bassi per gli assorbenti, la disparità con i redditi dei consumatori può ancora rappresentare un problema per molte persone.

In Paesi industrializzati come Svizzera e Italia, tamponi e assorbenti sono tassati con aliquote IVA più alte rispetto ad altri beni non essenziali. Negli Stati Uniti, 36 stati applicano tasse sulle vendite per prodotti per l’igiene mestruale, cosa che non avviene per articoli come preservativi e farmaci per la disfunzione erettile. Questa “tampon tax” è un ulteriore fardello economico sulle spalle delle persone con il ciclo mestruale.

In alcuni Paesi, come Australia, Irlanda, Francia, Canada, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi e alcuni stati degli Stati Uniti, ci sono stati successi nel ridurre o abolire questa tassa.

In Corea del Sud, Repubblica Ceca e Messico, ci sono iniziative per ridurre le tasse sui prodotti mestruali e fornirli gratuitamente nelle scuole. L’Unione Europea ha modificato una direttiva nel 2022, permettendo agli Stati membri di ridurre l’IVA sui prodotti sanitari oltre il precedente limite del 5%. Ma molte persone in Europa ancora pagano un’IVA del 23% sui prodotti per il ciclo mestruale. La Germania ha tagliato l’IVA sui prodotti per l’igiene mestruale dal 17% al 7% nel 2020. L’Italia ha portato l’IVA al 5% nel 2023 rispetto al 10% del 2022.

Nel 2021, l’Irlanda ha reso disponibili prodotti mestruali gratuiti alle persone in difficoltà, dopo che un rapporto del Dipartimento della Salute irlandese ha sottolineato la presenza di un rischio di povertà mestruale per circa 85.000 persone. Nonostante questi provvedimenti, i prezzi dei prodotti mestruali rimangono generalmente alti.

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