I benefici effetti del Laughter Yoga, lo yoga della risata
Una risata non ci seppellirà, ma ci salverà. Ecco lo yoga della risata, in cosa consiste e i suoi tanti benefici fisici e sociali.
Una risata non ci seppellirà, ma ci salverà. Ecco lo yoga della risata, in cosa consiste e i suoi tanti benefici fisici e sociali.
Sapete cosa si dica che sia la miglior medicina? La risata. Quello che appare un proverbio senza alcun fondamento scientifico però è alla base di quella disciplina che si chiama yoga della risata.
Negli ultimi anni assistiamo sempre più spesso al proliferare di varie forme di yoga – non sembra efficaci però né rispondenti all’archetipo della disciplina – e alcune sono davvero bizzarre (ma assolutamente divertenti) come il bieryoga.
Oggi invece parliamo di questa forma un po’ particolare è avvalorata da due questioni non trascurabili. La prima: ci sono tanti studi che indicano che ridere per un tot di tempo al giorno – il tot cambia da studio a studio – faccia davvero bene alla salute. Questi studi sono oggetto di cronaca e a volte ci sembra che lascino il tempo che trovano. La seconda è invece molto più conosciuta e riconosciuta: per sorridere vengono coinvolti 12 muscoli dei 36 facciali, mentre per restare serio o indifferente ne vengono coinvolti molto di più.
Sorridere richiede quindi meno impegno? Non proprio.
Prende il nome di yoga della risata (ma anche Laughter Yoga o Hasyayoga) una disciplina nata a metà degli anni ’90. Questo tipo di yoga si è sviluppata in base agli studi di un medico indiano, Madan Kataria, che ha così deciso di ricorrere alla risata autoindotta (che il corpo umano non riuscirebbe a distinguere da quella spontanea). Kataria – che ha scritto anche un libro per spiegare come sia arrivato a questo assunto, Ridere senza motivo – ha dato vita così a un Club della Risata: in un parco all’aperto lui e alcune persone si sono così dedicate alla forma di yoga che aveva postulato. Oggi, come spiega Wikipedia, lo yoga della risata si pratica in ben 72 Paesi. India inclusa ovviamente.
Sul sito ufficiale dello yoga della risata vengono riportati i numerosi benefici della disciplina: la risata è antistress e antidepressiva, rafforza il sistema immunitario, combatte l’arteriosclerosi e i problemi cardiaci, migliora il sistema respiratorio, migliora le funzioni addominali, ma anche l’autostima e i rapporti interpersonali. Non si agisce quindi presumibilmente solo sulla salute ma anche sulla socialità di un individuo – tanto che questo yoga non si pratica mai in solitudine ma appunto in gruppo. E viene citata la psicologa e ricercatrice australiana Jane Yip, secondo cui lo yoga della risata
è l’inizio di un progetto sociale che porterà alla pace, con un potenziale per unire il mondo che non tiene conto della razza, del sesso, della classe sociale o dell’affiliazione politica o del credo religioso, in quanto si ride tutti allo stesso modo.
All’inizio di ogni seduta pratica, lo yoga della risata prevede una serie di azioni volte a far cadere le inibizioni tra le persone convenute – che magari non si sono neppure mai viste prima. E quindi si deve fare stretching, vocalizzi, ma anche battere le mani e compiere esercizi di respirazione. La respirazione è fondamentale, perché si basa sul pranayama, una scienza della respirazione che esiste da quattromila anni e che considera il respiro come forza vitale.
Per il resto sembra tutto un gioco ed è così che deve essere per funzionare al meglio. Gli esercizi veri e propri mescolano quelli tradizionali di yoga, improvvisazione teatrale ma anche meditazione. E durante tutti gli esercizi e le posizioni si deve ridere – ma non per tutto il tempo, perché a ogni intervallo si deve dedicare la propria attenzione e nuovi esercizi di respirazione. E non mancano anche degli esercizi di rilassamento guidato. Alla fine, di solito, le persone convenute si siedono o si rilassano in circolo – proprio come nell’immagine – lasciando fluire la risata naturale attraverso il proprio corpo. In fondo si sa, le risate sono contagiose. Ma stavolta tutto l’organismo potrebbe avvertire un miglioramento sotto diversi punti di vista.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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