Vestibolite vulvare: i sintomi di un'infiammazione che non fa vivere l'intimità

È un'infiammazione che può diventare anche cronica. Ecco come si può tenere sotto controllo la vestibolite vulvare, che provoca dolore durante i rapporti, impedendo di vivere una normale intimità.

Quando parliamo di vestibolite vulvare ci riferiamo a un’infiammazione del vestibolo vulvare, una parte della vulva compresa fra le piccole labbra e l’apertura del canale vaginale che si trova immediatamente al di sotto degli orifizi delle ghiandole parauretrali di Skene.

La vestibolite vulvare causa dolore durante i rapporti sessuali e la penetrazione, ma anche nell’espletamento di molte altre funzioni quotidiane, e proprio il fastidio causato nel corso delle altre attività permette di distinguerlo da problematiche attinenti sempre alla sfera genitale, come il vaginismo, che consiste in uno spasmo della vagina, per cause fisiche o psicologiche, che rende praticamente impossibile avere rapporti sessuali. È invece più facile associare la vestibolite vulvare alla vulvodinia, un’infiammazione caratterizzata da labbra vaginali gonfie, irritazione, dolore e bruciore dopo i rapporti. Anzi, si può dire che la vestibolite vulvare sia la forma più frequente di vulvodinia.

L’infiammazione da vestibolite vulvare inizia come un’infezione vaginale che provoca dolore pelvico, in cui i nervi coinvolti rilasciano sostanze chimiche che a loro volta agevolano il perdurare dell’infiammazione, che per questo spesso diventa cronica.

Quali sono le cause principali della vestibolite?

La vestibolite vulvare può interessare tutte le donne in età fertile sessualmente attive, ma anche le vergini, non colpisce solo durante la gravidanza o quando si è in menopausa.

Non è un disturbo che colpisce solo in gravidanza o in menopausa. Il ginecologo non sempre sarà in grado di dare una diagnosi esatta, perché purtroppo non ci sono segni evidenti che indirizzino subito il medico a pensare alla vestibolite vulvare, soprattutto se quest’ultimo cercherà batteri o virus. A ogni modo, le cause principali della vestibolite vulvare sono la presenza del Papilloma Virus, di infezioni micotiche croniche, come la candida vaginale, o batteriche, di cistite frequente; può svilupparsi anche in seguito ad alterazioni del pH, l’acido basico presente naturalmente nella vagina, o dopo l’utilizzo prolungato di detergenti e saponi aggressivi, o di lubrificanti e spermicidi. Infine, può dipendere da secchezza vaginale, stress, ansia, o da disturbi come la fibromialgia. Anche le donne che, purtroppo, hanno subito abusi sessuali possono sviluppare la vestibolite vulvare. Ma quando assume i caratteri di cronicità?

La vestibolite vulvare può diventare cronica in seguito a un’iperattività dei mastociti, che sono le cellule che intervengono nelle reazioni allergiche e nell’infiammazione acuta, o delle terminazioni nervose che portano i segnali del dolore; per un calo della soglia del dolore, oppure per la contrazione involontaria dei muscoli pelvici.

I sintomi della vestibolite vulvare

La vestibolite vulvare si manifesta soprattutto con un intorpidimento della parte interessata, seguito dalla sensazione di bruciore e calore, dal dolore vaginale, avvertito anche al solo contatto con i vestiti; un sintomi evidente è senz’altro la dispareunia, il dolore vaginale durante i rapporti sessuali. Infine, anche manifestazioni d’ansia e di depressione possono essere segnali che il problema sia in atto.

La cura per la vestibolite vulvare

La terapia contro la vestibolite vulvare comprende il ricorso a diversi trattamenti, su tutti quello che prevede l’utilizzo di gel alla lidocaina, da spalmare sulle aree dolorose, che agisce intorpidendo la vagina prima del rapporto sessuale. Naturalmente, deve essere usato solo previa prescrizione medica.

Altre cure comprendono l’assunzione di compresse di calcio citrato (in una dosa da 1200-1800 mg al giorno), che dovrebbero ridurre i cristalli presenti nelle urine, che possono causare il bruciore.

La terapia farmacologica ha invece lo scopo di ridurre l’iperattività dei mastociti che causano la cronicità del disturbo; ci si riferisce in particolare ad Aliamidi (Aldemidrol), farmaci che regolano l’attività dei mastociti, antidepressivi, ansiolitici e antiepilettici, che alleviano soprattutto il dolore di origine nervosa causato dalla vestibolite vulvare interrompendo la sensibilità anormale dei nervi. Sono invece sconsigliati gli antibiotici, che altererebbero la flora intestinale, favorendo soprattutto l’insorgere di infezioni vaginali come la candida.

Infine, se nessun trattamento risultasse efficace, nei casi più gravi si può procedere a un intervento chirurgico di vestiboloplastica vulvare. Inutile invece provare il trattamento laser, le iniezioni di interferone, o la TENS, la stimolazione elettrica sottocutanea, nella vulva, che secondo alcuni peggiorerebbe persino la situazione.

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