Vasca di deprivazione sensoriale: perché dovresti provare a galleggiarci dentro

La vasca di deprivazione sensoriale è uno strumento che annulla tutti gli stimoli esterni, e porta a un profondo stato di rilassamento. Si può sperimentare in diverse occasioni, per trovare giovamento nel corpo, ma anche chiarezza e concentrazione nella mente.

Nella cultura generale, in libri e film, è spesso citata la vasca di deprivazione sensoriale, molte volte legata a tematiche fantascientifiche e mistery, o come pratica di tortura ed esperimenti. In realtà, la deprivazione sensoriale è un metodo utilizzato oggi in diversi ambiti, specialmente in quello del benessere, perché comporta molti benefici al corpo e alla mente.

Vediamo meglio di cosa si tratta, come funziona, quali sono i vantaggi e i costi di questa esperienza.

Cos’è una vasca di deprivazione sensoriale?

La vasca di deprivazione sensoriale è uno strumento scientifico, costituito da un grande contenitore riempito con una soluzione formata da acqua, profonda soltanto 20-30 cm, e da un’alta concentrazione di sale, così che il corpo possa galleggiare. Lo scopo di questa vasca è annullare tutti gli stimoli di tipo sensoriale, uno stato che sembra portare alcuni benefici al cervello e al corpo umano.

Fu ideata dal dottor John Lilly negli anni ’50, mentre lavorava nei laboratori del National Institute of Mental Health (NIMH). È stato realizzato infatti il film Stati di allucinazioni ispirato alla vasca e al dottore che l’ha inventata. Egli utilizzò una vasca che veniva adoperata per degli studi nella seconda guerra mondiale, adattandola alla ricerca sugli effetti che la deprivazione sensoriale ha sul cervello umano.

In particolare, l’idea iniziale era dimostrare se fossero vere le teorie secondo le quali, in assenza di stimoli esterni di tipo sensoriale, il cervello smetterebbe di funzionare. Grazie agli esperimenti, che il dr. Lilly fece anche su se stesso, si scoprì che le funzioni cerebrali non si fermano durante la deprivazione sensoriale, ma che questa conciliasse il riposo, il rilassamento, e anche il sonno profondo, con sogni o, nel caso di sovraesposizione, allucinazioni.

Come è fatta e come funziona

In origine la vasca era alta e gli esperimenti erano fatti in posizione verticale, ma presto diventò orizzontale, in modo da permettere al meglio lo stato di rilassamento. Oggi la vasca di deprivazione sensoriale è realizzata in vetroresina, che contiene una soluzione ipertonica, quindi satura di un particolare sale, il solfato di magnesio.

Questo permette di galleggiare, così da perdere il contatto con qualsiasi superficie. L’annullamento del tatto è dovuto grazie anche alla temperatura del liquido, che è mantenuto costante intorno ai 35°C, ovvero alla temperatura corporea. All’interno della vasca chiusa c’è buio totale e silenzio assoluto, così da eliminare qualsiasi stimolo esterno e ottenere la deprivazione sensoriale.

L’annullamento dei sensi inizia ad avvertirsi dopo circa mezz’ora, quando si perde la percezione del proprio corpo, che diventa tutt’uno con la soluzione liquida. A chi sperimenta la vasca di deprivazione sensoriale sembra di non avere più un corpo, di galleggiare nel nulla. Questo porta a una profonda sensazione di rilassamento, che induce la risposta parasimpatica.

L’organismo non ha più bisogno di lavorare in risposta agli stimoli, come mantenere l’assetto gravitazionale e la temperatura corporea, ma anche reagire a qualsiasi segnale esterno visivo, uditivo, tattile, ecc. Così il corpo inizia a produrre endorfine e altre sostanze che favoriscono il piacere e il benessere.

Le applicazioni e i benefici

vasca di deprivazione sensoriale
Fonte: iStock

La vasca di deprivazione sensoriale è uno strumento che si può applicare in diversi ambiti nei quali c’è la necessità di trovare rilassamento e chiarezza mentale. Sembra infatti che l’attività cerebrale monitorata in soggetti immersi nella vasca sia paragonabile a quella che assume il cervello durante un profondo stato di meditazione.

Questo strumento trova applicazione nella scienza, in psicologia, ma anche nello sport, per migliorare le prestazioni e il recupero degli atleti. Anche alcune personalità dell’arte e della cultura la utilizzano, per ritrovare l’ispirazione e la creatività grazie all’introspezione.

I benefici della deprivazione sensoriale sono molteplici: innanzitutto favorisce un relax completo di mente e corpo, come poche cose riescono a fare allo stesso modo. L’assenza di stimoli esterni porta a uno stato di quasi dormiveglia, che permette alla mente di calmare i pensieri. Inoltre, si perde la percezione dei confini del corpo, così da eliminare anche tutte le tensioni fisiche.

Come abbiamo già detto, lo stato di rilassamento così profondo porta all’aumento della produzione di endorfine. Un periodo nella vasca di deprivazione sensoriale porta ad alleviare emicrania e dolori muscolari. Sembra poi che la vasca stimoli le abilità intellettuali come la concentrazione e la creatività. Ed è indicata anche alle donne in gravidanza per alleggerire la tensione e il peso sulla schiena e la cintura pelvica, specialmente in una fase più avanzata.

La vasca di deprivazione sensoriale funziona davvero?

Come per qualsiasi attività o trattamento finalizzati al benessere della persona, anche la vasca di deprivazione sensoriale dovrebbe teoricamente funzionare, portando ai benefici che abbiamo appena visto. Si tratta di un meccanismo che porta il corpo e la mente a rilassarsi, di conseguenza un grado di benessere dovrebbe garantirlo a tutti. Non tutti però siamo uguali, e non tutti gli organismi funzionano allo stesso modo.

Cose che per qualcuno fanno rilassare, possono essere fonte di agitazione per qualcun altro. Gli stessi farmaci, realizzati in laboratorio per avere determinati effetti mirati, non funzionano allo stesso modo per tutti i pazienti, e per qualcuno potrebbero anche essere del tutto inutili. Possiamo quindi dire che la vasca di deprivazione sensoriale, grazie a esperimenti e ricerche effettuati, funziona realmente. Tuttavia, potrebbe non funzionare su tutti, o funzionare in maniera differente a seconda della persona che la prova.

Le controindicazioni e a cosa fare attenzione

La vasca di deprivazione sensoriale non è consigliata a tutti, ci sono persone che potrebbero non trovare vantaggio nel suo utilizzo. Sebbene non sia pericolosa, perché non si usano farmaci o terapie particolari, la vasca è controindicata per persone che soffrono di pressione bassa e alle donne durante il flusso di ciclo mestruale.

Altre controindicazioni riguardano persone affette da epilessia, e chi soffre di disturbi mentali, perché in alcuni casi più gravi la deprivazione sensoriale può portare ad allucinazioni. Se si usano vasche completamente chiuse, sono sconsigliate a chi soffre di claustrofobia, inoltre, per via della presenza di sale nell’acqua, chi ha ferite, tagli sulla pelle o rasature recenti, dovrebbe evitare di immergersi.

Dove provarla e i costi

Oggi non è difficile trovare vasche di deprivazione sensoriale da provare, infatti si possono trovare in centri medici, che utilizzano, tra gli altri trattamenti, anche quello del galleggiamento e deprivazione sensoriale. Come abbiamo detto in precedenza infatti dal punto di vista fisico, questo metodo è utile per la ripresa degli atleti, ma anche per la riabilitazione.

Inoltre, spesso in modalità più “soft”, quindi con vasche aperte e ambientazioni più rilassanti, si possono trovare vasche di deprivazione sensoriale in diverse spa e centri benessere, anche di hotel e resort. La sessione consigliata, che permette di beneficiare della deprivazione senza incorrere in controindicazioni, è di un’ora.

Qualsiasi centro che utilizza questo strumento pratica sedute da un’ora, con la possibilità di ripeterle dopo un periodo di tempo. Il costo per una seduta varia all’incirca dai 40€ agli 80€, ma dipende molto dal centro selezionato. Esiste la possibilità di risparmiare scegliendo pacchetti da più sedute, oppure se si aumenta il tempo di permanenza nella vasca. Quest’ultimo caso è possibile solamente nelle vasche aperte di solo galleggiamento.

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