Unghia incarnita: sintomi, prevenzione e cura
L'unghia incarnita è un problema che può essere di lieve o grave entità: ecco dei consigli su come riconoscerlo e come trattarlo, ovviamente consultandosi con il proprio medico e il proprio podologo.
L'unghia incarnita è un problema che può essere di lieve o grave entità: ecco dei consigli su come riconoscerlo e come trattarlo, ovviamente consultandosi con il proprio medico e il proprio podologo.
L’unghia incarnita non rappresenta semplicemente un problema estetico. Come suggerisce la stessa etimologia dell’espressione, si verifica quando la lamina di una delle unghie va a penetrare le carni vicine. Accade più spesso ai piedi che non alle mani, tanto più che queste sono sempre scoperte, a differenza dei piedi. È infatti un fenomeno più raro in estate, quando siamo tutte più portate ad avere piedi nudi o al massimo con addosso dei sandali.
Le cause dell’unghia incarnita possono essere molteplici: si va dalle scarpe sbagliate a dei tagli eccessivi delle unghie, fino a patologie pregresse e, in età adolescenziale, al sovrappeso. Ci sono tuttavia anche cause congenite e traumi. Tra tutte le cause, il taglio errato dell’unghia è quello più diffuso. È dovuto al fatto che spesso, in un eccesso di perfezionismo, pensiamo che, tagliando il bordo ungueale eccessivamente arrotondato, facciamo bene, perché così segue la curva del dito. Non c’è nulla di più sbagliato: in questo modo gli angoli dell’unghia si piegano e finiscono sotto pelle.
Il sintomo principale dell’unghia incarnita è il dolore, che è solitamente accompagnato dal fatto che l’unghia diventa giallognola o addirittura nera. La cute intorno all’unghia si infiamma è c’è perdita di pus e sangue. Il pus viene ritenuto all’interno di vescichette. Al primo stadio, l’unghia incarnita fa sì che il dito interessato diventi più grosso e duro. E questo non fa che incrementare il dolore.
La prevenzione è fondamentale nel caso dell’unghia incarnita. Essa ha a che vedere in primis con il modo in cui vengono tagliate le unghie, per cui bisogna evitare tagli troppo corti o troppo arrotondati, per tutte le estremità, ma con particolare cura per le unghie dei piedi. In tal senso anche la calzature giuste e non troppo strette, insieme con una corretta igiene di mani e piedi, possono aiutare.
Tutto questo però non mette al riparo da eventuali traumi. I traumi improvvisi, per loro stessa definizione, non possono essere previsti, ma se si praticano attività a rischio, come sport o arti sceniche in cui si rischiano urti alle dita di mani o piedi o si effettua pressione su esse – dal pugilato al balletto classico – è meglio proteggere le estremità con delle piccole fasciature: si può chiedere consiglio a chi pratica da più tempo l’attività o anche al proprio medico.
Quando parliamo dei primissimi stadi dell’unghia incarnita, si può ricorrere ai rimedi naturali. È però sempre bene consultare un medico prima di agire, per non incorrere in infezioni oppure complicanze – ascessi o osteomieliti in primis. Nei casi più lievi di unghia incarnita, può darsi che il problema si risolva anche da sé, ma questo non vuol dire che si debba optare per il fai da te a tutti i costi.
Il rimedio naturale principe per l’unghia incarnita è rappresentato dai pediluvi con sale e bicarbonato, che possiedono un buon potere emolliente. Può esservi aggiunta della malva, che è lenitiva. Per il lavaggio quotidiano, si dovrebbe optare per il tea tree oil, mentre degli impacchi con il pomodoro – trattenuto da garze sterili – sulla parte interessata possono essere un rimedio efficace, purché ci si sciacqui bene. Il tutto dev’essere accompagnato da un’estrema pulizia e cambi frequenti di calzini o – se possibile – lasciare il piede nudo.
Per i casi più gravi di unghia incarnita, è prevista l’operazione. Ci può essere anche un piccolo intervento podologico che prende il nome di “rieducazione ungueale”. Si tratta di un’onicoplastica con l’applicazione di un tutore.
Per quanto riguarda la chirurgia per ovviare l’unghia incarnita, gli interventi possono essere diversi: possono mirare alla rimozione parziale o totale dell’unghia – indicata rispettivamente negli adulti e nei bambini che vi sono soggetti. Si viene sottoposti ad anestesia parziale e il chirurgo presterà molta attenzione a non danneggiare il letto ungueale, che potrebbe dolere molto. Perché l’unghia ricresca completamente potrebbero volerci 2 o 3 mesi, e forse potrebbero essere prescritti antibiotici, per evitare infezioni.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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