Stress da rientro: 7 sintomi molto reali e 5 consigli per superarlo
Quando le ferie finiscono è il momento di ripartire: ma come combattere lo stress da rientro che colpisce 1 italiano su 3?
Quando le ferie finiscono è il momento di ripartire: ma come combattere lo stress da rientro che colpisce 1 italiano su 3?
Primo passo: riconoscerlo.
Lo stress da rientro – conosciuto anche come post-vacation blues – non è causato da un unico fattore, ma diversi elementi concorrono a generare il malessere che ci accompagna quando dobbiamo dire addio alle ferie. Tra le cause c’è sicuramente il nostro modo di vivere lo stacco dalla quotidianità e lo squilibrio tra i ritmi di vita in vacanza e quelli della vita “normale”.
Se durante le ferie possiamo goderci il tempo in maniera più rilassata, infatti, la scansione più sincopata e routinaria ricompare assieme al rientro: una differenza che né il corpo né la mente riescono a gestire con facilità.
A questo si aggiunge il fatto che, soprattutto nel nostro paese, le ferie sono concentrate in un periodo molto ridotto dell’anno e la maggior parte delle persone si assenta nei mesi di luglio e agosto (ancora con una netta preferenza per il secondo): questo non genera solo un sovraccarico di lavoro nel periodo immediatamente precedente alla partenza – il cui stress può essere recuperato in vacanza – ma ci obbliga anche a rientrare a lavoro immediatamente a pieno ritmo, con la sensazione di essere già in ritardo e avere arretrati da recuperare.
Se pensate che la sindrome da rientro sia un fenomeno marginale, non potreste sbagliarvi di più: secondo i dati Istat, infatti, lo stress da rientro colpisce circa il 35% della popolazione, ovvero più di un italiano su 3, manifestandosi con sensazioni di disagio, spossatezza e depressione. Non si tratta di una vera e propria patologia, quanto piuttosto di risposta psicofisiologica al ritorno alla routine fatta di responsabilità, impegni e doveri che spazza via i tempi rilassati e le attività piacevoli delle ferie.
Generalmente è una condizione passeggera, che si risolve da sola in circa una settimana; in alcuni casi, tuttavia, può dar vita a disturbi di ansia o depressivi più seri, di cui è bene parlare con uno specialista.
Ma quali sono i sintomi di chi è affetto da stress da rientro?
Combattere lo stress da rientro è possibile. Il segreto? Non farsi trovare impreparati e programmare tutto in anticipo, in modo da prevenire il malessere e rientrare con la giusta carica.
Spesso lo stress da rientro è legato al fatto che riversiamo troppe aspettative sulle vacanze e, al rientro, ne siamo delusi. Il trucco è evitare di pianificare tutto e pretendere che ogni momento sia eccezionale: godersi le ferie (davvero) e approfittare del riposo e del relax è il primo passo per un rientro sereno.
Tutti vorremmo che le ferie non finissero mai e vorremmo farle durare il più possibile. Tornare a casa troppo a ridosso del rientro, però, ci impedisce di abituarci gradualmente al passaggio vacanze-quotidianità, aumentando lo stress. Prendetevi 2-3 giorni per riassaporare la quotidianità prima del rientro vero e proprio.
Non aspettate il rientro a lavoro deprimendovi sul divano: fate attività fisica all’aperto – niente di estremo, basta una passeggiata in un parco – e cercate di dedicarvi ad attività rilassanti – lo yoga, un bagno profumato, la visita a un museo cittadino – che vi aiutino a fare il pieno di energie e serenità.
Per recuperare i giusti ritmi, anche il cibo è importante: riducete o eliminate fumo, alcool e zuccheri e fate il pieno di frutta e verdura, recuperando il piacere dei pasti cucinati in casa e consumati con calma, insieme.
Evitate un rientro col botto: riabituatevi a svegliarvi presto gradualmente, andando a letto presto e puntando la sveglia progressivamente a un orario più mattiniero. Anche al lavoro o in università, prendetevi il vostro tempo e reimmergetevi nei doveri di tutti i giorni senza frenesia.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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