Cos'è lo stimming e quali sono i cosiddetti comportamenti auto-stimolanti
Questi gesti reiterati aiutano la persona a elaborare le proprie emozioni in momenti e contesti particolari.
Questi gesti reiterati aiutano la persona a elaborare le proprie emozioni in momenti e contesti particolari.
Muovere freneticamente la gamba, mangiarsi le unghie, tamburellare con le dita sul tavolo sono solo alcuni esempi di questo fenomeno che viene sperimentato anche dalle persone neurotipiche.
Lo stimming, abbreviazione di self-stimulation (auto-stimolazione), è un comportamento ripetitivo e auto-stimolante che viene comunemente osservato nelle persone con disturbi dello spettro autistico o altre condizioni neurodivergenti.
Questo comportamento può manifestarsi attraverso movimenti ripetitivi delle mani, del corpo o degli oggetti, vocalizzazioni, fluttuazioni del corpo o altre azioni che forniscono un’auto-stimolazione sensoriale.
Lo stimming può avere diverse finalità, tra cui l’autoregolazione emotiva, la riduzione dello stress, la soddisfazione sensoriale o la creazione di un senso di comfort e sicurezza. Lo stimming è un fenomeno che si verifica anche nelle persone neurotipiche, infatti non è raro che si manifestino gesti ripetitivi in situazioni stressanti o nelle quali la persona prova un senso di disagio.
Lo stimming è un fenomeno complesso e per comprenderlo realmente è importante considerarne le ragioni e l’importanza ed eventualmente essere pronti a intervenire nel caso in cui diventi un comportamento potenzialmente pericolo per sé stessi e gli altri:
In genere lo stimolo non è problematico e può richiedere un certo adattamento e accettazione. – spiega la dottoressa Nicole Gurash – È importante capire perché lo stimming avviene e in che modo è utile in una determinata situazione. Se il comportamento di stimming diventa dannoso, sia dal punto di vista fisico che sociale, può essere utile cercare di gestirlo. I movimenti ripetitivi del corpo possono talvolta causare lesioni (grattarsi, battere la testa, tirare i capelli, colpire). Se i comportamenti diventano estremi, potrebbero avere un impatto sulle relazioni e/o sulla sicurezza fisica, causando diversi problemi.
Ci sono diversi comportamenti di stimming che possono manifestarsi ma è importante notare come essi siano comunque specifici in base alle caratteristiche della persona, la sua sensibilità agli stimoli e al soddisfacimento della necessità di ristabilire un equilibrio emotivo. Ecco alcuni esempi:
Nell’autismo lo stimming può manifestarsi in diverse forme: una persona autistica potrebbe agitare le mani in modo ripetitivo, dondolarsi avanti e indietro, saltellare, gesticolare con le dita o i polsi, ruotare oggetti nelle mani o vocalizzare suoni o parole ripetutamente. Questi comportamenti stimolatori possono aiutare a regolare le emozioni, a ridurre l’ansia favorendo l’adattamento ad un contesto non familiare o a fornire una sensazione di sicurezza.
Per quanto vi sia ancora un dibattito sulle cause dello stimming, esso è considerato uno strumento di autoregolazione emotiva per le persone autistiche che presentano una disfunzione nell’elaborazione sensoriale che li spinge ad avere delle reazioni particolarmente forti (fino a sperimentare il sovraccarico sensoriale) o del tutto assenti agli stimoli ai quali sono sottoposti, che siano odori, suoni tessuti o luci.
Nelle persone con ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) lo stimming può essere di tipo visivo (far ruotare oggetti come monete o giocattoli fidget, camminare, scarabocchiare), verbale o uditivo (ridacchiare, cantare, emettere suoni ripetitivi, schiarirsi eccessivamente la gola), tattile (mangiarsi le unghie, grattarsi, tirare o attorcigliare i capelli, masticare l’interno delle guance, digrignare i denti, sfregare le dita) o vestibolare, ovvero basato sull’equilibrio (dondolamento, rotazione, scuotimento della testa). Queste attività auto-stimolanti possono aiutare a dissipare l’eccesso di energia o a migliorare la concentrazione.
Sia le persone autistiche che chi soffre di ADHD possono sperimentare l’happy stimming: gli stessi gesti e comportamenti espressi per superare il disagio possono essere adottati per esprimere felicità, emozioni positive o un mezzo per sentirsi più in contatto con il mondo circostante ed esprimere la propria creatività.
Lo stimming non è limitato esclusivamente alle persone con condizioni neurodivergenti e può essere presente in una gamma più ampia di individui. Nelle persone neurotipiche, infatti, questi gesti ripetitivi possono comunque manifestarsi, anche se in forme più leggere o occasionali, in risposta a determinate situazioni o emozioni: alcune persone potrebbero iniziare a toccarsi o a giocare con i capelli quando si sentono nervose o stressate mentre altre possono muovere leggermente le gambe, tamburellare con le dita su una superficie, mangiarsi le unghie o agitare una penna durante momenti di concentrazione, attesa, noia o inattività.
Chris Bonnello, insegnante, scrittore pluripremiato e speaker a livello internazionale, dopo aver scoperto di avere la Sindrome di Asperger, ha creato il sito Autistic Not Weird a fini divulgativi per far conoscere la propria storia personale e professionale. In un articolo dedicato al fenomeno dello stimming, Chris ha evidenziato come anche molte persone non autistiche possano mostrare questi comportamenti, solo che non sono così evidenti come nelle persone autistiche:
La maggior parte delle persone non autistiche batte impulsivamente i piedi, tamburella le dita o emette sospiri esasperati. Sono tutte forme naturali di espressione di sé. La teoria che sta alla base dello stimming autistico è la stessa: siamo solo noi a essere chiamati in causa perché ci esprimiamo in modo più visibile di voi!
Lo stimming è un fenomeno che viene ancora stigmatizzato dalla società, in quanto considerato inadeguato, fuori luogo, nonché di difficile comprensione per chi non lo conosce e lo etichetta solo come un “comportamento strano”.
Nelle persone neurotipiche lo stimolo può essere controllato, ad esempio una persona potrebbe decidere di non mangiarsi le unghie quando partecipa a una riunione di lavoro importante nonostante nei momenti di forte tensione tenda ad adottare questo comportamento.
Le persone neurodivergenti hanno un controllo molto ridotto o addirittura nullo sullo stimolo e non sono consapevoli del proprio comportamento compulsivo e nemmeno delle reazioni degli altri nel momento che stanno vivendo.
Lettrice accanita, amante dell'arte e giornalista. Ho da sempre il pallino per la scrittura.
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