Sincope da idrocuzione, il killer silenzioso dell'estate
La vera prova da superare per una vacanza al mare non è la prova costume, ma la "prova sicurezza". Spieghiamo cos'è l'idrocuzione, e perché dovremmo prenderla molto sul serio.
La vera prova da superare per una vacanza al mare non è la prova costume, ma la "prova sicurezza". Spieghiamo cos'è l'idrocuzione, e perché dovremmo prenderla molto sul serio.
Senza essere accusati di essere dei guastafeste, sottolineiamo però che è sempre importante tenere conto di tutti i possibili rischi a cui andiamo incontro, nel momento in cui ci immergiamo o vogliamo svolgere qualsivoglia attività in mare.
Tra le problematiche, quella che può portare a conseguenze anche letali è decisamente la sincope da idrocuzione.
Non c’è da diventare allarmisti: si può evitare di incappare in situazione, come sempre, seguendo dei semplici accorgimenti. Ma prima, facciamo chiarezza sul suo significato e le complicazioni che può portare.
Prendendo spunto dal dizionario online Treccani, l’idrocuzione è una sincope (ovvero un’improvvisa e momentanea perdita dei sensi) provocata da una rapida immersione del corpo in acqua fredda.
Può inoltre portare a riflessi incontrollati del sistema nervoso autonomo, che possono causare arresto del sistema cardiovascolare e arresto della respirazione (ovvero ciò che viene chiamata congestione).
Come riportato sul sito della Croce Rossa Italiana:
Il meccanismo comincia con una vasocostrizione, che a sua volta provoca riflessi a livello di tronco dell’encefalo. In quegli attimi brevissimi vengono interessati sia i centri di regolazione cardiaca che quelli respiratori (arresto cardio-respiratorio).
Si può venire colpiti dal malore in modo brusco, mentre altre volte l’incidente è preceduto da segnali di avvertimento quali malessere, vertigini, crampi e ronzii alle orecchie.
La sincope da idrocuzione avviene soprattutto in estate, quando ci si immerge in acqua fredda mentre il corpo è molto accaldato.
Se quindi può manifestarsi appena entrati in acqua, talvolta può verificarsi anche durante il bagno (quando si sta in acqua molto a lungo e ci si immerge in profondità, come i subacquei), o quando si esce dall’acqua (si parla di idrocuzione ritardata).
Sul meccanismo d’insorgenza dell’idrocuzione sono state formulate alcune ipotesi: secondo la più seguita, la bassa temperatura dell’acqua indurrebbe fenomeni di vasocostrizione che inibirebbero i centri nervosi encefalici e i centri responsabili della respirazione. Altri fattori responsabili potrebbero essere:
Una volta effettuata l’operazione di salvataggio, deve essere subito praticata la respirazione artificiale e, se le condizioni lo richiedono, il massaggio cardiaco.
Ora che abbiamo visto le possibili cause dell’insorgenza della idrocuzione, non ci resta che lasciarvi con qualche semplice ma efficace accorgimento:
Se ci fosse la possibilità di vivere nei film di Miyazaki farei salti di gioia!
Cosa ne pensi?