Tra le cose che molti amanti del mare aspettano più con trepidazione, c’è senz’altro il momento in cui potranno sprofondare i piedi nella sabbia e farsi un bel tuffo in acqua.

Senza essere accusati di essere dei guastafeste, sottolineiamo però che è sempre importante tenere conto di tutti i possibili rischi a cui andiamo incontro, nel momento in cui ci immergiamo o vogliamo svolgere qualsivoglia attività in mare.

Tra le problematiche, quella che può portare a conseguenze anche letali è decisamente la sincope da idrocuzione.
Non c’è da diventare allarmisti: si può evitare di incappare in situazione, come sempre, seguendo dei semplici accorgimenti. Ma prima, facciamo chiarezza sul suo significato e le complicazioni che può portare.

Cosa significa idrocuzione?

idrocuzione
Fonte: Foto di Daisa TJ da Pexels

Prendendo spunto dal dizionario online Treccani, l’idrocuzione è una sincope (ovvero un’improvvisa e momentanea perdita dei sensi) provocata da una rapida immersione del corpo in acqua fredda.
Può inoltre portare a riflessi incontrollati del sistema nervoso autonomo, che possono causare arresto del sistema cardiovascolare e arresto della respirazione (ovvero ciò che viene chiamata congestione).

Come riportato sul sito della Croce Rossa Italiana:

Il meccanismo comincia con una vasocostrizione, che a sua volta provoca riflessi a livello di tronco dell’encefalo. In quegli attimi brevissimi vengono interessati sia i centri di regolazione cardiaca che quelli respiratori (arresto cardio-respiratorio).

Si può venire colpiti dal malore in modo brusco, mentre altre volte l’incidente è preceduto da segnali di avvertimento quali malessere, vertigini, crampi e ronzii alle orecchie.

Cause della sincope da idrocuzione

La sincope da idrocuzione avviene soprattutto in estate, quando ci si immerge in acqua fredda mentre il corpo è molto accaldato.

Se quindi può manifestarsi appena entrati in acqua, talvolta può verificarsi anche durante il bagno (quando si sta in acqua molto a lungo e ci si immerge in profondità, come i subacquei), o quando si esce dall’acqua (si parla di idrocuzione ritardata).

Sul meccanismo d’insorgenza dell’idrocuzione sono state formulate alcune ipotesi: secondo la più seguita, la bassa temperatura dell’acqua indurrebbe fenomeni di vasocostrizione che inibirebbero i centri nervosi encefalici e i centri responsabili della respirazione. Altri fattori responsabili potrebbero essere:

  • una lunga esposizione al sole. Bisogna evitare di surriscaldare il corpo, soprattutto per impedire uno shock termico se si decide di voler fare il bagno;
  • abbondante sudorazione. Può essere correlata al punto precedente, legato all’importanza di evitare grandi sbalzi di temperatura;
  • digestione in corso. L’acqua fredda può infatti portare alla vasocostrizione degli organi adibiti al processo digestivo, e al conseguente malessere.

Una volta effettuata l’operazione di salvataggio, deve essere subito praticata la respirazione artificiale e, se le condizioni lo richiedono, il massaggio cardiaco.

3 consigli per evitare la sincope da idrocuzione

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Fonte: Picography da Pexels

Ora che abbiamo visto le possibili cause dell’insorgenza della idrocuzione, non ci resta che lasciarvi con qualche semplice ma efficace accorgimento:

  1. il primo consiglio, che dovrebbe essere dettato dal buonsenso, è quello di non buttarsi a capofitto in acqua, ma di bagnare poco a poco alcune aree del corpo. Si può cominciare dalle gambe, per poi portarsi un po’ di acqua alle braccia e via via su tutto il corpo;
  2. non cercare ristoro immediato nell’acqua quando si è troppo accaldati. Lo sbalzo termico è proprio alla chiave dell’insorgenza della sincope da idrocuzione;
  3. il processo della digestione giocherebbe un fattore cruciale nell’insorgenza del malessere. Si consiglia dunque di evitare di fare il bagno, e di aspettare almeno due ore dalla fine del pasto. Alimenti più pesanti portano a un tempo di digestione più prolungato: è bene consumare pasti leggeri a base di frutta e verdura, per una digestione più rapida.

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