Ringiovanimento vaginale (o vaginal rejuvenation): tutto quello che devi sapere
Il ringiovanimento vaginale propone diverse tipologie di interventi: ma perché è un fenomeno in ascesa? Ecco alcune riflessioni.
Il ringiovanimento vaginale propone diverse tipologie di interventi: ma perché è un fenomeno in ascesa? Ecco alcune riflessioni.
Il ringiovanimento vaginale (o vaginal rejuvenation) si riferisce a una varietà di procedure chirurgiche e non chirurgiche progettate per modificare la funzione sessuale o l’aspetto (o talvolta entrambi) della vagina interna o esterna.
Per molti, le procedure di ringiovanimento vaginale offrono sollievo dai sintomi che influenzano la normale funzione dei genitali, soprattutto dopo la gravidanza, il parto e l’invecchiamento, e talvolta da un trauma fisico alla zona genitale o da una deformità genetica. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, le procedure di miglioramento vaginale sono eseguite puramente per motivi estetici e per migliorare la sensazione provata durante il sesso.
Il ringiovanimento vaginale sta crescendo in popolarità, avanzando rapidamente con nuove tecniche e tecnologie. Per esempio, le statistiche in relazione alla sola labioplastica riportano oltre 10.000 procedure eseguite nel 2017.
La labioplastica e la vaginoplastica sono forse le procedure più conosciute, ma non sono le uniche. Ginecologi estetici e chirurghi plastici classificano le operazioni di ringiovanimento vaginale in tre gruppi:
Ecco quali sono gli interventi di ringiovanimento vaginale elencati dall’American Society of Plastic Surgeons e riconducibili a queste tre categorie:
Il termine labioplastica si riferisce a una procedura che riduce la lunghezza delle piccole labbra. È la chirurgia plastica estetica genitale più comunemente eseguita e può alleviare i sintomi che le donne sperimentano a causa della torsione e dello strattonamento delle labbra.
La labioplastica in genere si traduce in labbra più corte che non pendono più al di sotto del livello delle grandi labbra. La maggior parte delle pazienti che hanno avuto sintomi da torsione e strattoni delle loro labbra in genere trovano sollievo dopo l’intervento.
La vaginoplastica (conosciuta anche come colporrafia posteriore) è una procedura progettata per stringere la vagina, in particolare unendo nuovamente i muscoli mentre la pelle in eccedenza della mucosa della parte esterna della vagina viene rimossa.
Questa procedura si traduce tipicamente in un canale vaginale più stretto, che può aiutare a migliorare la soddisfazione sessuale. Un’alternativa è il restringimento vaginale non invasivo attraverso il riscaldamento dei tessuti con onde di radiofrequenza o laser.
Il perineo – l’area di tessuto cutaneo che si estende dalla vagina all’ano – è spesso ferito da un’episiotomia o da uno strappo durante il parto. Questo metodo è a volte combinato con una vaginoplastica ed è progettato per stringere i muscoli posteriori e rimuovere la pelle perineale in eccesso e la mucosa vaginale distale.
La procedura è nota per eliminare o ridurre la sensazione di lassità dell’area mentre migliora l’aspetto e la funzione dei genitali. Questa opzione è suggerita per pazienti senza lassità vaginale, ma che desiderano riparare e migliorare la funzione sessuale e l’aspetto estetico del perineo dopo il travaglio.
Una labia majoraplasty è una procedura progettata per ridurre chirurgicamente le dimensioni delle grandi labbra esterne. Essa si traduce tipicamente in labbra più piccole e più strette. Nelle pazienti con eccesso di pelle, l’abbassamento delle grandi labbra quando la paziente è in piedi è solitamente migliorato. Nelle donne con un eccesso di volume, questa procedura conferisce un profilo più basso.
Le pieghe in eccesso del cappuccio clitorideo, o prepuzio, possono essere ridotte con un’operazione. La riduzione del cappuccio spesso è eseguita assieme alla labioplastica.
Una monsplastica è una procedura progettata per ridurre il rigonfiamento del monte di Venere. Alcune donne lottano con un rigonfiamento di pelle e grasso in eccesso nel mons, la parte superiore della parte pelosa della loro vulva. Il rigonfiamento può portare le donne a sentirsi troppo imbarazzate per indossare un costume da bagno o pantaloni stretti.
Lo scopo della monsplastica è quello di ridurre la quantità di tessuto grasso e/o di pelle, a seconda della causa del rigonfiamento. Questa procedura ha come risultato un mons inferiore che tipicamente sporge meno.
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L’aumento delle labbra con filler di acido ialuronico (noto anche come labia puffing) prevede delle iniezioni attraverso le labbra per combattere le rughe e i cedimenti vaginali.
Un O-shot è progettato per stimolare il flusso di sangue nelle aree del clitoride e delle pareti vaginali per aumentare la sensibilità sessuale. Al paziente viene iniettato plasma ricco di piastrine, o PRP, che è anche utile per stimolare la crescita cellulare nella zona vaginale.
Un’iniezione nel punto G è progettata per migliorare il piacere sessuale aumentando la sensibilità vaginale nel punto di Grafenberg, noto appunto come “punto G”.
Il ringiovanimento vaginale con energia laser o con radiofrequenza è una procedura non invasiva progettata per migliorare l’aspetto della vagina mentre migliora l’umidità, il controllo della vescica e altre importanti funzioni dei genitali interni ed esterni.
Le procedure di ringiovanimento vaginale sono progettate per intervenire su aree specifiche come i muscoli lassi o la pelle in eccesso delle aree labiali. Muscoli vaginali più stretti possono:
Questi benefici possono migliorare notevolmente la qualità della salute fisica, emotiva e sessuale di una donna.
Le procedure di ringiovanimento vaginale, se effettuate solo per fini estatici, possono migliorare l’autostima di una donna creando una zona genitale più stretta, dall’aspetto più giovane. In generale, questi interventi possono offrire diversi benefici importanti per molte donne, insieme a tempi di recupero relativamente brevi e senza complicazioni.
Mentre i trattamenti non invasivi non hanno ancora dimostrato di essere efficaci per alcune applicazioni, alcuni critici degli interventi chirurgici più invasivi per il ringiovanimento vaginale considerano questi trattamenti inefficaci e persino pericolosi.
Ci sono molte critiche e controversie che mettono in dubbio la necessità degli interventi nonostante la domanda sia crescente. Ad oggi sono stati eseguiti pochissimi studi che hanno testato i risultati a lungo termine e gli effetti negativi delle procedure di ringiovanimento vaginale, nei prossimi anni assisteremo sicuramente ad analisi approfondite su questo aspetto della chirurgia.
Le pazienti dovrebbero discutere con il chirurgo plastico i rischi e le possibili complicazioni delle procedure di ringiovanimento vaginale. Dovrebbero anche comprendere i potenziali benefici della chirurgia e della specifica procedura e avere un’aspettativa realistica del tipo di risultati che possono sperare di ottenere.
Le procedure di ringiovanimento vaginale non sono progettate per le donne che cercano di trattare disfunzioni psicosessuali, come l’incapacità di avere un orgasmo durante il sesso o una bassa libido. Mentre molte di queste procedure possono aumentare e intensificare il piacere sessuale, non possono curare gli squilibri ormonali o altri sintomi che potrebbero causare un basso desiderio sessuale.
In un lungo articolo dell’antropologa Janice Boddy, dell’Università di Toronto, emerge come il ringiovanimento vaginale sia un fenomeno influenzato da media e società.
Tutte le procedure elencante in precedenza sono intese a migliorare l’immagine di sé adattando il corpo a un ideale culturale. Alcuni critici femministi, così come gli stessi chirurghi, sostengono che l’esposizione su Internet alla pornografia eterosessuale di orientamento maschile ha contribuito, ad esempio, a spingere le donne a cercare la riduzione delle labbra.
I film e le riviste soft-core presentano immagini di donne con genitali senza peli che sono stati chirurgicamente tagliati o alterati digitalmente. I chirurghi riferiscono infatti che le pazienti arrivano nelle loro cliniche con foto di vulve ideali, ma spesso photoshoppate, prese da Playboy, Penthouse o da Internet, chiedendo ai medici di farle apparire così, “normali” e “ordinate”.
David Veale, professore in Psicoterapie Cognitive Comportamentali alla King’s College di Londra, in una sua ricerca ha riportato che solo il 12% del loro campione di cinquantacinque donne in cerca di una labiaplastica aveva visto porno. Tuttavia, altre forme di media giocano un ruolo quasi propagandistico di cosa sia “normale” e cosa no, definendo canoni estetici socialmente accettabili del corpo femminile.
Programmi televisivi come Embarrassing Bodies e l’approccio normalizzante da parte delle riviste femminili possono alimentare la richiesta di ringiovanimento vaginale. Anche la legione di siti di chirurgia estetica che ritraggono vulve idealizzate e pubblicizzano la loro disponibilità con finanziamenti vantaggiosi spingono le donne a disciplinare il loro corpo.
Diversi altri studi rivelano la connessione tra le immagini dei media e la visione delle donne di vulve normali e ideali. In un suo studio, la ricercatrice dell’Università di Nottingham, Calita Howarth, ha mostrato a un gruppo di giovani studentesse universitarie australiane foto di corpi femminili nudi dai fianchi alle cosce, e si sono preoccupati del fatto che
[…] tutte le 21 partecipanti hanno identificato una fotografia che ritraeva genitali glabri senza labbra minime visibili come la vulva ideale “socialmente accettata” e molte hanno ritenuto che questa rappresentazione fosse normale e che qualsiasi pelo pubico o labbra minime sporgenti fosse indesiderabile o impuro.
Gemma Sharp, in un’analisi sui fattori che spingono le donne a sottoporsi alla labioplastica, ha confrontato le risposte delle donne che desideravano sottoporsi all’intervento con quelle di un gruppo che non lo cercava. Ciò che è emerso è che le prime erano state esposte a un volume maggiore di queste immagini mediatiche idealizzate mostrando un desiderio più forte di assomigliare ad esse rispetto alle donne che non erano interessate alla labioplastica.
Secondo Meredith Jones, direttrice dell’istituto di ricerca della Brunel University, l’era digitale produce “media-corpi” che intrecciano carne e immagine, realtà tridimensionale e rappresentazione bidimensionale, al punto che media e corpi sono reciprocamente costitutivi.
Il ringiovanimento vaginale è al centro di un dibattito tra salute fisica, estetica e benessere psicologico femminile ma il punto fondamentale che scaturisce da tutte queste osservazioni è l’importanza di una scelta libera ma realmente consapevole. È cruciale il distacco dal condizionamento sociale in termini di parametri estetici e “normalità”, perché non dobbiamo cambiare il nostro aspetto, anche là sotto, solo per corrispondere a dei canoni fissati dall’alto, ma se scegliamo di sottoporci al ringiovanimento vaginale, deve essere solo per noi stesse.
Lettrice accanita, amante dell'arte e giornalista. Ho da sempre il pallino per la scrittura.
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