Polimenorrea è il termine medico scientifico con cui si indica il disturbo comune a molte donne delle mestruazioni in anticipo. Questa condizione fa sì che il periodo tra un ciclo mestruale e l’altro si accorci: le mestruazioni, dunque, giungono prima. Invece di essere distanziate dai fisiologici e canonici 28 giorni, giungono a distanza di meno di 24 giorni l’una dall’altra. La condizione opposta è chiamata oligomenorrea: quando il ciclo arriva dai 35 giorni in poi.

La polimenorrea può essere sporadica e legata a particolari condizioni di stress, cambiamenti climatici, stanchezza, alcuni trattamenti farmacologici. Tutti questi fattori incidono certamente molto sulla regolarità del ciclo mestruale. Quando si manifesta nell’arco del primo anno della prima mestruazione, invece, è semplicemente l’organismo che cerca il suo equilibrio, il suo nuovo assetto ormonale e dunque non c’è da allarmarsi.

Altre volte, però, ed è questo il caso più preoccupante, è una situazione cronica. Spesso, purtroppo, si accompagna anche a un flusso particolarmente abbondante. Si parla, in questo specifico caso, di poli-ipermenorrea, che può spesso sfociare in anemia.

Mestruazioni in anticipo: le cause e i rimedi

La polimenorrea può essere dovuta a diversi fattori:

  • alterazione a livello dell’endometrio, che non risponde più in modo corretto agli stimoli ormonali;
  • presenza di fibromi uterini;
  • ovaio policistico;
  • riduzione della fase pre-ovulatoria;
  • diminuzione della fase post-ovulatoria;
  • tumore dell’ovaio, cancro al collo dell’utero o cancro dell’endometrio;
  • endometriosi (proliferazione abnorme di tessuto endometriale che invade l’utero, le tube e le ovaie e che secondo le stime del Centro Italiano Endometriosi interessa 1 donna su 10);
  • malattie sessualmente trasmissibili come la gonorrea e la clamidia;
  • patologie cardiache.

Il più delle volte alla base c’è uno squilibrio endocrino, ovvero disfunzioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, causate da:

  • alterazioni della tiroide;
  • alterazione della produzione di progesterone;
  • aumento della prolattina nel sangue.

Le mestruazioni in anticipo, come già detto, possono costituire un campanello d’allarme se frequenti: possono infatti essere spia di patologie più gravi. In questi casi è opportuno innanzitutto consultare il proprio medico e poi sottoporsi a un controllo ginecologico, con relativa biopsia del tessuto uterino.

La terapia varia da paziente a paziente. Una volta escluse le patologie dell’utero, se la polimenorrea è dovuta ad alterazione ormonale si procede con la somministrazione di un progestinico per alcuni mesi. Anche la pillola anticoncezionale può essere utile per il ripristino della regolarità del ciclo mestruale. A tal proposito: nelle donne che già assumono la pillola anticoncezionale, la polimenorrea può essere considerata normale nei primi tre mesi di terapia.

In alcuni casi la polimenorrea è il primo sintomo dell’ingresso della donna in menopausa; si accompagna a irritabilità, depressione, aumento di peso.

Polimenorrea quando si cerca una gravidanza

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Fonte: iStock

La causa della polimenorrea può essere una riduzione della fase pre-ovulatoria (stadio proliferativo) o una diminuzione della fase post-ovulatoria (fase secretiva, in cui si riforma la mucosa uterina). Ma se la prima condizione non è preoccupante, ai fini di una gravidanza, la seconda può invece rappresentare un sintomo di infertilità. La fase secretiva, infatti, è quella in cui la mucosa uterina, sotto stimolo del progesterone, diventa piena di vasi sanguigni e ghiandole, pronta a ricevere l’uovo fecondato. In caso di mestruazioni in anticipo l’uovo fecondato viene liberato, ma non ha tempo sufficiente per giungere alla sede di impianto intrauterina, perché c’è la successiva mestruazione.

Alla luce di ciò, se si desidera concepire un bambino in presenza di polimenorrea bisogna tenere presente che i giorni più fertili sono quelli subito dopo la comparsa della mestruazione. In un normale ciclo di 28 giorni, invece, l’ovulazione avviene al quattordicesimo giorno: le pareti uterine si ispessiscono e si preparano per una eventuale fecondazione.

Rivolgersi a uno specialista può certamente aiutare, sia a trovare le cause del disturbo che a ripristinare condizioni ottimali per favorire una gestazione.

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