Melatonina per "aiutare" il sonno: effetti e controindicazioni
È usata per regolare il ciclo sonno-veglia, ha pochi effetti collaterali e controindicazioni, ma in alcuni casi, prima di assumere la melatonina, è meglio consultare il medico.
È usata per regolare il ciclo sonno-veglia, ha pochi effetti collaterali e controindicazioni, ma in alcuni casi, prima di assumere la melatonina, è meglio consultare il medico.
La melatonina (chimicamente N-acetil-5-metossitriptammina) è un ormone prodotto dalle pinealociti, le cellule della ghiandola pineale o epifisi, e agisce principalmente sull’ipotalamo, regolando il ciclo sonno-veglia, nell’uomo come negli animali.
In questi ultimi infatti la melatonina deve sincronizzare moltissime funzioni biologiche con il ritmo circadiano, ossia quello che segue le 24 ore e che normalmente è chiamato orologio biologico; tra queste, ci sono proprio il ritmo sonno-veglia, sincronizzato con l’alternanza giorno-notte, la pressione del sangue, la riproduzione stagionale
La melatonina è un ormone prodotto dall’organismo, il cui compito principale è la regolazione del ciclo sonno-veglia: con il buio, infatti, la ghiandola pineale produce più melatonina, segnale che viene interpretato dall’organismo come riposo, mentre con la luce la sua produzione diminuisce, segnalando all’organismo di prepararsi a stare sveglio.
Se dei neonati si dice spesso che scambino “il giorno per la notte”, questo dipende dal fatto che, in loro, i livelli di melatonina tendono a regolarizzarsi verso il terzo mese, con i picchi di concentrazione compresi tra la mezzanotte e le otto del mattino; con l’adolescenza invece il rilascio notturno tende a ritardare, causando difficoltà di addormentamento alla sera e risvegli ritardati alla mattina.
La produzione di melatonina diminuisce spontaneamente con l’età: ecco perché aumenta la frequenza dell’insonnia nel paziente più anziano.
Come detto, la melatonina viene usata principalmente per regolare il ciclo sonno-veglia, ecco perché è utile, ad esempio, per combattere il jet lag, alle persone che fanno i turni di notte, o per stabilire il ciclo sonno-veglia nei soggetti non vedenti. Altri usi possibili della melatonina sono nella cura dell’insonnia in genere, della DSPS, la sindrome della fase del sonno ritardata, dell’insonnia connessa alla sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), o causata dai betabloccanti; è inoltre utile per contrastare i problemi del sonno nei bambini affetti da disturbi dello sviluppo come autismo, paralisi cerebrale o ritardo mentale.
È anche usata come aiuto per il sonno nelle persone che smettono di assumere le benzodiazepine (usate come sonniferi o come ansiolitici, come il Xanax o il Lexotan) e per diminuire i sintomi dell’astinenza, quando si smette di fumare. Occasionalmente è usata anche per condizioni indipendenti dal ritmo sonno-veglia, ad esempio per i tumori.
Si trova in commercio sotto forma di compresse, gocce o altre forme da sciogliere in bocca o sotto la lingua, così da essere assorbita in modo più rapido ed esplicare più velocemente il suo effetto. In Italia è disponibile sotto forma di integratori vendibili senza obbligo di ricetta, o come farmaco, nei casi in cui il dosaggio superi 1 mg per compressa.
Principalmente la melatonina agisce sui disturbi del sonno, e i suoi benefici si evidenziano soprattutto nei problemi di sonno dei pazienti non vedenti, in cui manca la regolazione dei ritmi circadiani dettata dall’alternanza luce-buio.
Nel caso del jet-lag la maggior parte delle ricerche indica che la melatonina può alleviare alcuni sintomi, migliorando la vigilanza e la coordinazione dei movimenti, oppure alleviando sintomi secondari come la sonnolenza diurna e la stanchezza.
La melatonina può essere assunta, in integratori specifici, dalle donne con ovaio policistico o con problemi di fertilità, dato che un recente studio sembra abbia dimostrato un abbassamento dell’FSH, l’ormone follicolo-stimolante; altre fonti, invece, sostengono che il suo utilizzo potrebbe interferire sulla funzionalità ovarica e ridurre il desiderio.
In generale, gli studi su questo ormone di sintesi non sono ancora completi e non si possiedono indicazioni certe che ne garantiscano la sicurezza in gravidanza. Per questo è sempre opportuno consultare il proprio proprio medico ed evitare assunzioni e dosaggi fai da te.
Nonostante sia considerata sicura e ben tollerata, come tutti gli integratori e farmaci anche la melatonina può avere degli effetti collaterali; i più comuni sono:
Le controindicazioni riguardano invece soprattutto persone che hanno queste patologie:
Si raccomanda infine di evitare o valutare con il medico l’uso della melatonina se associata alla fluvoxamina (un antidepressivo) in grado di aumentare le concentrazioni di melatonina circolante, alle benzodiazepine, per il rischio di aumento di effetti collaterali cognitivi e psicomotori, o al consumo di alcolici.
Non sembrano invece esserci effetti sul fegato.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
Cosa ne pensi?