Gli esperti sanitari hanno recentemente introdotto nuove linee guida che potrebbero ridurre i tassi di mortalità per cancro al seno fino al 20%.

La Task Force dei Servizi Preventivi degli Stati Uniti (USPTF) ha aggiornato le sue raccomandazioni, suggerendo che le donne di età pari o superiore a 40 anni dovrebbero sottoporsi a una mammografia a cadenza biennale fino all’età di 74 anni. Questa modifica rappresenta un significativo cambiamento rispetto alle precedenti indicazioni, che consigliavano mammografie biennali solo per le donne dai 50 anni in su, mentre quelle tra i 40 e i 49 anni venivano esaminate in base alla storia familiare o ai sintomi specifici.

La normativa per le donne dai 50 anni in su, introdotta nel 2016, ha già portato benefici significativi. Tuttavia, il costante aumento dei casi di cancro al seno tra le donne più giovani negli Stati Uniti ha reso necessario un ulteriore ampliamento delle raccomandazioni di screening.

L’American Cancer Society ha accolto con favore queste nuove raccomandazioni, sottolineando che la mammografia è attualmente il miglior strumento di screening disponibile per rilevare il cancro al seno (che, secondo l’ACS colpisce circa 1 donna su 8).

Alcuni esperti ritengono che le raccomandazioni dell’USPSTF siano “efficienti”, ma sostengono l’importanza degli screening annuali per le donne in premenopausa, specialmente per quelle non bianche o con maggiori fattori di rischio.

Uno dei punti critici evidenziati dai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) riguarda le disparità tra etnie nelle statistiche relative al cancro al seno. Le donne nere, ad esempio, affrontano un tasso di mortalità superiore del 41% rispetto alle loro controparti bianche. Questa differenza è attribuita a vari fattori, tra cui l’accesso limitato ai servizi sanitari, diagnosi tardive e differenze biologiche nella malattia.

Implementare queste nuove raccomandazioni potrebbe avere un impatto significativo sulla salute pubblica. Le mammografie biennali per le donne a partire dai 40 anni potrebbero portare a diagnosi più precoci, trattamenti tempestivi e, in ultima analisi, a una riduzione dei tassi di mortalità.

Gli esperti sottolineano l’importanza di una maggiore consapevolezza tra le donne e i medici riguardo a queste nuove linee guida. È essenziale che le donne discutano con i loro medici delle opzioni di screening e che comprendano l’importanza delle mammografie regolari come parte di un approccio preventivo alla salute.

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