Malocclusione dentale: cause e cura delle arcate non allineate
La malocclusione dentale è un'imperfetta chiusura delle arcate: quella superiore non è allineata perfettamente con quella inferiore.
La malocclusione dentale è un'imperfetta chiusura delle arcate: quella superiore non è allineata perfettamente con quella inferiore.
Normalmente le due arcate dentarie, per compiere correttamente le funzioni legate alla masticazione e alla fonetica, dovrebbero essere tra loro in rapporto equilibrato e armonico. In realtà sono pochissime le persone che presentano un allineamento dentale perfetto e quando ciò non si verifica si parla di malocclusione dentale, più o meno accentuata.
Si tratta, dunque, di un’imperfetta occlusione delle arcate. I denti di quella superiore non sono allineati perfettamente con i denti di quella inferiore. Ciò va a determinare anche un anomalo rapporto mandibola – mascella. Le ripercussioni sono più o meno fastidiose a seconda della gravità del disturbo: mal di schiena, ronzio alle orecchie, mal di testa, dolore cervicale e così via. Dai sintomi dipende anche il tipo di intervento correttivo, che va dal semplice apparecchio ortodontico (fisso o mobile) all’intervento di ortodonzia correttiva o di chirurgia. Resta fondamentale un’igiene meticolosa e completa di bocca, denti ed eventuale apparecchio.
Il dentista effettua la diagnosi osservando il modo in cui le arcate si chiudono e si allineano e il modo in cui il paziente serra i denti. Alla semplice osservazione è necessaria l’aggiunta di una radiografia delle arcate dentarie e una radiografia di testa, cranio e faccia per constatare con esattezza la gravità del disturbo. Si aggiunge il calco in gesso delle arcate, per poter produrre alla perfezione l’eventuale apparecchio ortodontico più indicato.
In alcuni casi la malocclusione è tramandata geneticamente, in altri è una problematica derivante da comportamenti scorretti o da ulteriori patologie. Nello specifico può dipendere da:
I sintomi della malocclusione si manifestano diversamente da persona a persona. A volte la problematica è talmente minima da passare inosservata e da non avere sintomi rilevanti. Tra i più comuni comunque ci sono:
Il disturbo presenta tre classificazioni. Esaminiamole nello specifico.
I denti dell’arcata superiore sovrastano lievemente quelli della mandibola, ma il morso è normale.
Questa malocclusione è detta retrognatismo o affollamento dentale. L’arcata superiore sovrasta in modo evidente quella inferiore. Visivamente si presenta anche con uno spazio interdentale dei denti incisivi superiori e inferiori molto pronunciato.
Si parla qui di prognatismo o morso inverso. I denti della mandibola sono visibilmente più avanzati rispetto a quelli della mascella.
Si interviene sulla malocclusione a seconda della sua gravità. In alcuni casi i sintomi sono talmente lievi da non avere significato patologico.
La correzione può essere o un intervento di ortodonzia (estrazione dentaria, se alcuni denti spingono sugli altri generando un affollamento) o addirittura di chirurgia. Questo è il caso delle malocclusioni dentali gravi, dove si agisce con un rimodellamento chirurgico di allungamento – accorciamento mandibolare. Oppure si opera in questo modo in caso di malocclusioni dentali congenite, che generano alterazioni antiestetiche ma soprattutto dannose per la salute. Il più delle volte è sufficiente l’applicazione di apparecchi ortodontici fissi o mobili.
Giornalista e speaker radiofonica, scrivo tanto e chiacchiero ancora di più. Eterna indecisa e inguaribile romantica, vivo la vita in un precario equilibrio tra pessimismo cosmico e sincero entusiasmo.
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