Il latte di riso viene consigliato talvolta in alcune diete legate a questioni di salute.

Si tratta di un ingrediente abbastanza versatile, che può essere usato in diverse ricette, a partire da quelle più semplici, e l’ingrediente in sé presenta diversi benefici. Ma ci sono anche diverse controindicazioni di cui tenere conto.

Cos’è il latte di riso e come si ricava

Come spiega HealthLine, il latte di riso è un tipo di latte vegetale (che quindi anche i vegani possono bere), che si ottiene da riso macinato e acqua. Nelle versioni commercializzate contiene però diversi additivi affinché possa essere consumato nel tempo senza andare a male. A volte contiene anche zucchero o aromi, proteine aggiunte o vitamine, in particolare la B12 e la D, ma anche ferro e calcio.

Pare che il latte di riso sia un’invenzione novecentesca. La prima ricetta attestata porta la firma di Maria M. Gilbert in un ricettario chiamato Meatless Cookery, mentre la prima fabbrica a produrlo sorse nel 1921, seguita poi da altre. Solo nel 1990 sarebbe poi stato commercializzato nel tetrapak.

Nonostante sia un alimento vegan, il latte di riso rappresenta anche un rischio ambientale, se la produzione dovesse aumentare. La produzione del riso e quindi del latte di riso richiede molta acqua (sebbene meno rispetto a quello vaccino): in più i pesticidi utilizzati nelle risaie possono inquinare le acque, e i batteri che ci vivono rilasciano molto metano.

Ma appunto questa è una preoccupazione che interessa solo se la produzione dovesse aumentare: ci sono diverse alternative vegetali, come il latte di soia e il latte d’avena, che sono decisamente più green.

Le differenze tra latte di riso e latte vaccino

Latte di riso
Fonte: iStock

Il confronto tra latte di riso e latte vaccino avviene sul piano nutrizionale: nel latte vaccino, per esempio, ci sono meno carboidrati, ma più proteine e calcio. Il latte di riso, di contro, ha un più alto indice glicemico ma non contiene lattosio, quindi chi ha questo tipo di intolleranza può consumarlo.

Latte di riso: 3 benefici per la salute

I benefici nutrizionali

Il latte di riso semplice contiene l’89% di acqua e l’1% di grassi – il resto sono carboidrati per lo più. Ogni 100 millilitri si incamerano 47 calorie. Quando viene arricchito da additivi fornisce il 26% del fabbisogno di vitamina B12, il 12% di calcio, il 13% di manganese.

Niente allergie (o quasi)

È quasi completamente privo di allergeni. Questo significa che può essere consumato da una grande quantità di persone. In ogni caso, se lo acquistate, occhio alla composizione e parlatene sempre prima con il vostro medico o la vostra medica.

La dolcezza

Anche senza zuccheri aggiunti, il latte di riso è più dolce di altre alternative al latte vaccino. Ma occhio appunto all’indice glicemico.

Come usare il latte di riso in cucina?

Latte di riso
Fonte: iStock

Come spiega Minimalist Baker, il latte di riso può essere consumato per la prima colazione (magari con il muesli), nei frullati, nelle torte ma anche nelle salse a base di formaggio vegan. Naturalmente, come detto, questo ingrediente si può acquistare, ma si può anche preparare con questa ricetta.

Ingredienti

  • 150 grammi di riso basmati
  • 1,2 chilogrammi di acqua
  • 1 pizzico di sale

Procedimento

  • Riempite una ciotola con un terzo dell’acqua che vi serve: deve essere calda ma di rubinetto. Metteteci il riso e tenetecelo per 2 ore.
  • Scolate il riso e mettetelo nel frullatore con l’acqua, che però in questo caso deve essere fresca, e con il sale.
  • Frullate fino a ottenere un composto omogeneo e mettete in una ciotola coperta con un canovaccio. Consumate e quello che avanza può essere conservato in frigo per 5 giorni.

Controindicazioni e possibili allergie

Le allergie sono molto rare, tuttavia il latte di riso può contiene arsenico in forma inorganica. In condizioni comuni (per esempio negli adulti) non c’è problema, ma l’ingrediente è da evitare nei bambini e nelle donne in gravidanza, a meno che non parliamo di qualche assaggino ogni tanto.

Inoltre, la dolcezza naturale dell’ingrediente lo rende sconsigliabile per chi è affetto da diabete.

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