Kenofobia, come si cura la paura di chi è terrorizzato dagli spazi vuoti
Non si conosce tantissimo della kenofobia: la cause non sono approfondite e per alleviare la condizione si lavora spesso sui sintomi.
Non si conosce tantissimo della kenofobia: la cause non sono approfondite e per alleviare la condizione si lavora spesso sui sintomi.
Cosa provoca questo tipo di fobia? Perché caratterizza alcune persone? E soprattutto come si può affrontare? Qui di seguito diamo alcune indicazioni di massima, ma è bene chiedere aiuto al proprio psicologo o alla propria psicologa qualora si abbiamo delle domande su quest’argomento.
Come spiega PsychTimes, la kenofobia è “la paura irrazionale dei vuoti o degli spazi vuoti”. Il termine è un nome composto di etimologia greca e descrive una condizione che affligge alcune persone che, di fronte a ciò che è vuoto può provare forte ansia o angoscia e questo si può tradurre in situazioni di evitamento o attacchi di panico.
A lungo andare il fenomeno può coinvolgere vari ambiti e momenti della vita: in altre parole, se evitiamo di andare in un posto in cui sappiamo esserci uno spazio vuoto, questo potrebbe interferire con professione o socialità.
La scienza non ha ancora studiato approfonditamente e per questo non si riesce a stabilire quali siano le cause della kenofobia. È possibile che questa sia causata da un evento traumatico, ma non si sa se effettivamente la condizione sia latente e il trauma serva solo a scatenarla.
Si ritiene probabile una base genetica: chi ha precedenti famigliari di malattie mentali legate ad ansia è più probabile che sviluppi la condizione.
I sintomi della kenofobia a volte possono essere tanto forti da richiedere il ricovero in ospedale. Questi sintomi sono:
Dato che non si è ancora risaliti alle cause della kenofobia, la condizione non può essere curata, ma ci sono alcuni rimedi che possono contribuire ad alleviarne i sintomi. Questi rimedi e terapie sono:
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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