Iperidrosi facciale, quando il viso suda troppo. Cause, disagio sociale e rimedi
Quando il volto suda in maniera eccessiva, si parla di iperidrosi facciale, che può essere il sintomo di un fenomeno più ampio: ecco di che cosa si tratta.
Quando il volto suda in maniera eccessiva, si parla di iperidrosi facciale, che può essere il sintomo di un fenomeno più ampio: ecco di che cosa si tratta.
Al netto della questione che inerisce la salute, si tratta infatti di qualcosa che provoca un grande disagio sociale: il sudore è associato nel senso comune a cattivo odore (anche se il sudore fresco, soprattutto sul volto, molto raramente presenta un cattivo odore), fastidio nei confronti di chi non riesce a contrastarlo e cattiva considerazione derivante da un’estetica che, secondo un falso mito, è strettamente legata solo a emotività o stili di vita non esattamente sani.
Humanitas riporta che l’iperidrosi in generale colpisce il 2-3% degli italiani: tra questi, nel 30% circa dei casi la causa è ereditaria. Per stabilire l’origine del disturbo basta quasi sempre un esame del sangue. Le cause principali dell’iperidrosi facciale, oltre alla famigliarità, sono secondo Humanitas e l’Ospedale Niguarda di Milano:
Si comincia a percepire il problema già nell’adolescenza – dice Antonio Costanza, responsabile di Dermatologia in Humanitas – quando si presenta un’eccessiva sudorazione nelle mani, poi è il turno di ascelle, piedi e viso. Per identificare le aree in cui si produce più sudore, si può procedere con un test che misura la quantità di sudore sulle mani: le zone interessate appariranno scure.
Più che individuare i sintomi dell’iperidrosi, va compreso che è l’iperidrosi essa stessa un sintomo. E che viene distinta in:
Il sito di Humanitas spiega come sia abbastanza comune ricorrere a rimedi come deodoranti, creme, gel e salviette che riducono gli effetti dell’iperidrosi.
Ma c’è anche chi ricorre a pratiche che possono essere effettuate solo da ospedali o cliniche specializzate e accreditate. Tra queste ci sono le iniezioni di tossina botulinica, che blocca all’origine la muscolatura delle ghiandole del sudore, per impedire il rilascio di aceticolina. Questo rimedio, che ha effetto dai 4 ai 6 mesi, non è però dedicato all’iperidrosi facciale, ma solo a quella che colpisce ascelle, mani e piedi. Secondo il Niguarda, sebbene si tratti della terapia probabilmente più nota, molto spesso è inefficace e presenta “esiti poco soddisfacenti anche nel breve termine”.
Tuttavia, in pratica, quella scena de La grande bellezza in cui veniva usato il botulino con un’iniezione su una suora che voleva combattere l’iperidrosi era assolutamente realistica e non frutto di fiction.
Il sito di Gavazzeni illustra invece come esistano diverse tecniche chirurgiche che possono chiudere il nervo simpatico toracico, sezionare il vergo o asportare il ganglio: si tratta di un’operazione che, con le dovute diversificazioni, si effettua per contrastare una volta per tutte la sudorazione eccessiva di volto, ascelle, mani e piedi.
L’Ospedale Niguarda di Milano specifica che si tratta di una tecnica mini-invasiva che prende il nome di simpaticofrassi bilaterale videotorascopica: vi si ricorre moltissimo non solo perché rappresenta una cura definitiva ma anche perché non è molto invasiva (teniamo presente che in passato la chirurgia contro l’iperidrosi veniva effettuata con un’operazione a torace aperto).
In vendita su Amazon esistono alcuni prodotti che promettono di contrastare l’iperidrosi facciale. Molti di essi tuttavia non riportano sufficienti recensioni per prendere una decisione in merito alla scelta. Contro altri tipi di iperidrosi (ascellare o palmare) invece, acquisti e recensioni sulla piattaforma sono molto più diffusi. Prima dell’acquisto e dell’utilizzo è comunque bene parlare con il proprio medico di famiglia o lo specialista che ci sta seguendo.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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