Intolleranza al lievito: sintomi e cura
Tutto quello che c'è da sapere sull'intolleranza al lievito: i sintomi, la cura e i consigli su cosa mangiare.

Tutto quello che c'è da sapere sull'intolleranza al lievito: i sintomi, la cura e i consigli su cosa mangiare.
L’intolleranza al lievito è un disturbo molto comune che si manifesta come una difficoltà del nostro corpo a digerire il lievito di birra e i prodotti che lo contengono. L’intolleranza al lievito non è causata da un deficit enzimatico come quella al lattosio, non è un’allergia perché non si ha una risposta immunitaria contro il cibo assunto e nemmeno alla presenza di sostanze specifiche, come accade ad esempio con l’istamina presente nel tonno e nelle fragole. L’intolleranza al lievito non è stata accertata scientificamente, tuttavia è un disturbo a tutti gli effetti che si cura eliminando gli alimenti incriminati. Più che la presenza del lievito è un problema causato alla lievitazione troppo veloce che porta a una seria difficoltà nel digerire e metabolizzare adeguatamente alcuni alimenti come pane e pizza.
I sintomi dell’intolleranza al lievito si manifestano per lo più come problemi digestivi, vale a dire mal di pancia e pancia gonfia, bruciori di stomaco, aria e flatulenza e poi diarrea o stitichezza. A questi sintomi si associano generalmente mal di testa, sete notturna, spossatezza fisica, nervosismo e difficoltà a dormire. Il sintomo più eclatante è la sete che sopraggiunge dopo aver mangiato la pizza la sera, ma anche la pancia gonfia e dolorante che perdura per giorni. Non esistono dei veri e propri test per l’intolleranza al lievito: il medico però, una volta preso nota dei sintomi e dei disturbi, può prescrivere una dieta a esclusione della durata di almeno 15 giorni. In questo modo, il corpo si depura, l’intestino riprende a funzionare e i sintomi gradualmente spariscono, dopodiché si prosegue con una rieducazione alimentare con lo scopo di riprendere a mangiare i prodotti che contengono il lievito, ma con alcune accortezze.
Quando si parla di intolleranza al lievito generalmente ci si riferisce al lievito di birra, quello che si utilizza nei prodotti da forno e quindi nel pane, nella pizza, nei grissini, nelle brioches per la colazione e così via. Il lievito di birra si può sostituire con il lievito madre fresco oppure con il licoli che sono degli impasti fermentati in cui si sviluppano batteri e fermenti lattici che favoriscono la lievitazione naturale. La lievitazione naturale è più digeribile e sana ma i tempi sono molto più lunghi, più o meno triplicati rispetto al lievito di birra, quindi se volete cimentarvi a casa con queste preparazioni dovete tener conto del fattore tempo ed organizzarvi di conseguenza.
Il lievito madre e il licoli differiscono solo per la quantità di acqua: il primo è un impasto semisolido, il secondo ha invece una consistenza cremosa, ma le modalità di utilizzo sono uguali. Vi sconsigliamo di utilizzare il lievito madre secco perché contiene il lievito di birra: se guardate gli ingredienti, scoprirete che è uno dei primi, e quindi tra i più presenti.
Un’altra possibile alternativa per chi soffre di questo tipo di intolleranza alimentare è data dal cremor tartaro, una sostanza utilizzata solitamente per i dolci ma che può essere impiegata anche nelle preparazioni salate, come pane e pizza.
Se soffrite di intolleranza al lievito dovete fare attenzione a come lo inserite nella vostra alimentazione: il problema non è tanto l’ingrediente in sé, quanto il modo in cui viene utilizzato. Evitate di comprare prodotti da forno a lunga conservazione e riducete al minimo il pane e la pizza acquistati in panifici e pizzerie: purtroppo nella maggior parte dei casi utilizzano dosi considerevoli di lievito di birra per accelerare i tempi di preparazione, ma creano problemi a chi è intollerante.
Potete però preparare tutto in casa usando il lievito madre o prediligere i prodotti da forno freschi a lievitazione naturale oppure con lievitazioni molto lunghe, ad esempio le pizze con 24 ore di lievitazione che ormai sono abbastanza diffuse nelle pizzerie. Se vi piace cucinare e riuscite ad organizzarvi potete preparare pane e pizza con il lievito madre oppure optare per le lievitazioni molto lunghe con riposo in frigorifero per le quali bastano anche 2 g di lievito per 500 g di farina. La lievitazione lunga e lenta permette di avere ottimi risultati, sia in termini di gusto che di digeribilità.
Adoro il mare, la fotografia, la cucina, leggere e viaggiare. Faccio la web writer da circa dieci anni, mi piace scrivere e raccontare il mondo dal mio punto di vista. Sogno di viaggiare con un camper pieno di cuscini colorati in gi...
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