Partiamo dai fatti: negli ultimi quarant’anni ci sono stati moltissimi disegni di legge per introdurre l’educazione sessuale nelle scuole. Parliamo di ben 16 progetti di legge, 300 atti parlamentari, ma l’Italia ancora non possiede una legge sull’educazione sessuale

La conseguenza diretta è la scarsa conoscenza e informazione sull’igiene intima: tra miti da sfatare e reali esigenze.

La conferma è data dalla confusione esistente sul tema della sessualità. Cominciamo con il fare chiarezza sulla terminologia specifica e poi con miti da sfatare in merito all’igiene intima femminile e transgender.

Cosa c’è da sapere sull’igiene intima femminile?

igiene intima femminile
Fonte: Unsplash

Innanzitutto l’apparato genitale femminile è articolato. Possiamo distinguerlo, per maggiore chiarezza, in parte esterna che è scientificamente chiamata vulva e una parte interna che invece, si chiama vagina.

Sappiamo che potrebbe lasciarvi sorpres*, ma vulva e vagina non sono la stessa cosa.

La vulva è composta dal Monte di Venere, grandi e piccole labbra, clitoride, orifizio urinario, orifizio vaginale. La vagina è un organo cavo ed elastico lungo circa 8 cm, composta da: cervice uterina, utero, tube di Falloppio e ovaie.

La prima è esterna e di conseguenza comprende tutto ciò che si può vedere e toccare. La seconda più interna, ed è proprio la zona da cui vengono partoriti i bambini o si entra durante i rapporti sessuali vaginali.

Ecco alcuni miti che è importante vengano sfatati.

1. “Bisogna lavarsi spesso e frequentemente”

Falso.
Comunemente, siamo stati portat* a pensare che lavarsi spesso sia sinonimo di una corretta pulizia intima.
In realtà l’uso frequente di detergenti, prodotti per l’igiene intima con profumi aggressivi può andare a intaccare la flora naturale vaginale.

Realtà: la vagina è auto-pulente.
Quelle secrezioni che notiamo, le perdite biancastre, trasparenti, se non hanno odori forti e non provocano prurito o irritazioni, possiamo definirle come perdite buone perché essenziali per espellere i batteri all’interno dell’ecosistema.

Le secrezioni, così come il ciclo, non vanno stigmatizzate. La presenza naturale di secrezioni non deve portarci a pensare che dobbiamo lavarci di più, meglio, più in profondità. Difatti, la vulva deve essere lavata con la stessa frequenza con cui viene lavata qualsiasi parte del corpo, senza sfociare in un’eccessiva pulizia, perché come si sa, il troppo stroppia.

La questione è quindi molto più naturale di quanto si pensi, ma il tabù esistente intorno “all’odore del pesce” ha innescato il mito del “più mi lavo più sono pulita”.

Consiglio:

I detergenti intimi devono essere congrui alla proprie esigenze, rispettare le proprie preferenze, avendo a disposizione molteplici scelte: detergenti gel, creme, mousse. Altro mito da sfatare: il profumo non è indicatore di un’igiene intima corretta. Ne consegue che i detergenti schiumogeni non sono i migliori.

A seconda dell’età è importante anche orientarsi verso prodotti differenti con pH diversi: neutro durante l’infanzia, in età fertile un prodotto con pH intorno a 3,5-4,5, leggermente alcalino o neutro in menopausa.

2. “Non ci si lava durante il ciclo” vs “Ci si deve lavare di più durante il ciclo”

False entrambe.
Realtà: la routine quotidiana non cambia di molto.

Consiglio:

È sufficiente lavarsi due volte al giorno con un detergente leggermente più acido – intorno al 3,5 di pH – per evitare arrossamenti o irritazioni per il contatto della pelle con l’assorbente.

In questo caso dobbiamo anche porre attenzione agli assorbenti che utilizziamo. Per gli assorbenti esterni è importante che siano traspiranti e ipoallergenici. Vanno cambiati 3 volte al giorno circa, anche se il flusso è leggero per evitare la proliferazione dei batteri.

Per gli assorbenti interni invece, la regola cambia: vanno cambiati molto più spesso, ogni 4 ore circa.

La coppetta mestruale non comporta un maggior rischio di infezioni ed inoltre non secca e non asciuga, semplicemente raccoglie il sangue e per questo è molto più igienica rispetto agli assorbenti. È la soluzione eco-friendly ed economica.

Spesso poco utilizzate, ma essenziali sono le salviette intime. La soluzione più comoda per detergere e rinfrescare, sopratutto dopo lo sport, dopo un viaggio, dopo una visita alla toilette. Anche durante il ciclo mestruale sono un valido alleato perché restituiscono una freschezza immediata.

3. “La depilazione completa e integrale favorisce l’igiene intima e la pulizia”

Falso.
Realtà: la depilazione della vulva porta alla formazione di peli incarniti e follicolite, può aumentare anche il rischio di infezioni. I peli pubici servono, anche parecchio, perché ci proteggono da virus e batteri.

Tra i motivi per cui ricorriamo alla depilazione totale, ci sono le aspettative del partner, un’ulteriore pressione a cui si è sottoposti e che potremmo regolare trovando un giusto compresso con noi stess*.

Consigli:

Dopo la ceretta integrale, è necessario occuparsi della manutenzione della pelle e quindi, evitare sfregamenti, innalzamenti di temperatura, gli slip sintetici o in pizzo.

È maggiormente consigliato il cotone bianco – perché non trattato con tinture – sopratutto in caso di dermatiti e allergie cutanee. È consigliato anche uno scrub cutaneo qualche giorno prima, da evitare invece, nei giorni a seguire, come anche l’esposizione al sole.

Per il binomio depilazione – ciclo: è importante anche utilizzare assorbenti in cotone che favoriscono la traspirabilità.

4. “Le lavande vaginali sono sempre consigliabili”

Falso.
Realtà: le lavande vaginali sfruttano il detergente a getto liquido per lavare e pulire la vagina (N.B. non la vulva) quindi, verso la parte più interna.

Consiglio:

Le lavande vanno praticate solo su consiglio medico, qualora ce ne fosse bisogno, perché come abbiamo detto precedentemente, la vagina è auto-pulente.

Cosa c’è da sapere sull’igiene intima transgender

In questa seconda parte cercheremo di fare chiarezza su consigli pre e post l’intervento di riassegnazione anche chiamato SRS (Sex Reassignment Surgery), ovvero l’intervento chirurgico che ha la finalità di cambiare il sesso di nascita del paziente e convertirlo in quello di appartenenza desiderato.

Una persona transgender non è necessariamente una persona transessuale:

  • Transgender si definisce una persona che non si sente in accordo con il genere assegnato loro alla nascita e per questo parliamo di trans identità.
  • Transessuale è la persona che si sottopone a un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale. Possiamo quindi capire come l’intervento non sia assolutamente obbligatorio, ma soggettivo, a seconda del percorso identitario dell’individuo.

Soprattutto, l’intervento di riassegnazione è qualcosa di delicatamente soggettivo, potendosi identificare successivamente anche come persona non-binary, genderfluid, agender ecc.

Le tipologie di intervento sono due:

  • MtF (Male to Female): prevede una persona assegnata maschio alla nascita che effettua l’intervento per essere una donna;
  • FtM (Female to Male): prevede una persona assegnata femmina alla nascita che effettua l’intervento per essere un uomo.

Per quanto riguarda specificatamente gli interventi di riassegnazione, i più comuni sono la vaginoplastica e la gonodectomia per la riconversione chirurgica del sesso (RCS) MtF e la falloplastica e metoidioplastica per l’intervento FtM.

Igiene intima e intervento MtF

Per effettuare una vaginoplastica sarà necessario aver seguito per almeno un anno una terapia ormonale.
Tra i consigli più frequenti del medico prima dell’intervento MtF avremo:

  • smettere di fumare per almeno un mese prima e uno dopo dalla procedura, per facilitare la cicatrizzazione;
  • evitare l’assunzione di farmaci almeno 15 giorni prima;
  • per l’igiene intima è importante curarla attraverso prodotti antisettici, utilizzo di un detergente neutro per proteggere l’organo sessuale prima dell’intervento per evitare germi, funghi e virus;
  • non utilizzare detergenti intimi femminili perché il pH dell’apparato genitale maschile è diverso.

Post intervento, il chirurgo inserirà una protesi di silicone progettata per ottenere profondità. Sarà importante quindi il riposo assoluto per 24 ore e l’utilizzo di un catetere vescicale per 8-10 giorni. Anche post intervento sarà necessaria un’attenta igiene intima:

  • utilizzare sapone neutro e disinfettante, ma non aggressivo;
  •  asciugare con estrema delicatezza per non rovinare i tessuti e non danneggiare le cicatrici e quindi pulire dalla parte anteriore a quella posteriore per evitare contaminazioni;

Altri consigli:

  • evitare l’attività sessuale con penetrazione i primi due mesi;
  • indossare indumenti larghi e traspiranti, preferibilmente in cotone come l’utilizzo di gonne ampie e comode, se ci sente a proprio agio;
  • utilizzare un dilatatore vaginale per 30-40 minuti al giorno per diversi mesi, per consentire un aumento graduale della lunghezza e della larghezza.

Igiene intima per intervento FtM

Per l’intervento di riassegnazione sessuale FtM anche qui i consigli generali sono gli stessi, cioè: smettere di fumare un mese prima e uno dopo la procedura, non assumere aspirina.

L’intervento di metoidioplastica, ossia  la trasformazione del clitoride in una sorta di piccolo neo-pene, che verrà accompagnato insieme all’assunzione di ormoni maschili. A differenza della falloplastica, che consente agli uomini trans di ottenere un neo-pene, è un’operazione più semplice e meno invasiva.

I consigli sono:

  • proteggere l’area operata del freddo;
  • dormire di schiena;
  • radere la zona pubica prima dell’intervento;
  • lavare accuratamente con detergente intimo antisettico il giorno prima e la mattina prima dell’intervento. Dopo l’intervento l’area potrebbe essere gonfia e livida, ma è assolutamente normale;
  • Sarà importante mantenere un’igiene intima costante durante la guarigione e indossare biancheria intima in cotone per almeno 15 giorni.

L’isterectomia – rimozione dell’utero – consente la fine delle mestruazioni e l’ovariectomia – rimozione delle ovaie – elimina il principale organo di produzione degli estrogeni nel corpo. Alcuni pazienti tuttavia, scelgono di mantenere le ovaie per scopi di conservazione della fertilità.

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