Glass delusion: la misteriosa sindrome dell’uomo di vetro

Ieri e oggi: la glass delusion è un po' diversa rispetto al passato. Si sa che è legata all'ansia e non affligge una classe sociale che non esiste praticamente più.

Avete mai sentito parlare di glass delusion? Si tratta di una forma di malattia mentale, almeno in antichità, in cui chi ne è affetto crede di essere fatto completamente o parzialmente di vetro, tanto da potersi rompere con un qualunque contatto. Anche se il nome vi avrà sollevato qualche collegamento (per via della serie di film Unbreakable), non va assolutamente confusa con una malattia fisica che prende il nome di osteogenesi imperfetta e che rende realmente fragili a livello osseo gli esseri umani che ne sono colpiti.

Cos’è il glass delusion? Origini di un disturbo affascinante e inquietante

Il glass delusion è una forma di un fenomeno psichiatrico che, stando agli storici, si sarebbe verificato tra le persone del ceto nobiliare in Europa per lo più tra il basso Medioevo e l’inizio dell’età contemporanea – tanto più che è proprio fino al Congresso di Vienna (1815) che possiamo parlare di ceti e non di classi o segmenti sociali come facciamo oggi.

Chi esprimeva questa forma di disturbo – inteso nel senso più primitivo del termine, dato che all’epoca la psicologia e la psichiatria non esistevano in quanto scienze – era convinto o convinta che parti del proprio corpo o l’intero organismo fossero fatti di vetro. A causa di questa convinzione, alzavano un muro immaginario di distanziamento personale, evitando qualunque contatto, perfino carezze o abbracci.

Glass delusion nella storia: il caso di Carlo VI di Francia e altri esempi celebri

Tra i casi storici celebri di glass delusion ci sono:

  • quello del Re Carlo VI di Francia (1368-1422). Il sovrano sembrerebbe aver sofferto, a un certo punto della sua vita, di un disturbo paranoide, innescato a seguito di un attentato subito da una persona a lui fidata. Il disturbo, nel tempo, si è evoluto in diverse forme, tra cui appunto la convinzione di essere fatto di vetro, tanto da indossare abiti rinforzati con stecche di ferro e impedire perfino ai consiglieri di avvicinarsi;
  • quello della Principessa Alessandra di Baviera (1826-1875). È possibile, leggendo le cronache del tempo, che la principessa soffrisse di un disturbo ossessivo-compulsivo (per esempio nei riguardi della pulizia). Tuttavia tra le sue convinzioni c’era il fatto di aver ingoiato da bambina un pianoforte di vetro e che fosse rimasto nel suo organismo;
  • quello del tenente generale Georgios Hatzianestis (1863-1922). Nel bel mezzo dell’azione nella guerra greco-turca, si bloccò perché convinto che le sue gambe fossero di vetro. Per questo venne giustiziato per alto tradimento.

Sintomi e manifestazioni del glass delusion: quando la mente si sente fragile

Secondo The Collector, sintomi e manifestazioni del glass delusion consistevano in una grande angoscia: le persone che ne erano colpite credevano davvero di potersi frantumare come il vetro. Da qui uno stato di evitamento continuo del contatto umano. Ma non trattandosi di un fenomeno così diffuso ma sporadico, non esistono studi ad hoc che ne descrivano cause, segni e sintomatologia.

Le possibili cause psicologiche del glass delusion

Ci sono diverse voci che nel tempo hanno cercato di capire a cosa fosse dovuta la glass delusion. Secondo lo storico Edward Shorter dell’Università di Toronto, la diffusione del disturbo era legato all’inconscio legame tra il vetro, materiale nuovo e prezioso tra Medioevo ed età moderna, e il modo in cui il ceto nobiliare raffigurava se stesso nella società. Il disturbo ha anche solleticato la fantasia di molti scrittori, tra cui Miguel de Cervantes, che scrisse il romanzo Il Dottor Vetrata: il protagonista, a seguito di un avvelenamento da sostanza afrodisiaca, inizia a percepire più chiaramente la realtà che lo circonda, come vedesse attraverso un vetro.

La Bbc riporta un caso della contemporaneità: lo psichiatra olandese Andy Lameijn ha raccontato di un suo paziente che aveva sviluppato la glass delusion a seguito di un incidente. Dopo l’avvenimento, parenti e amici avevano iniziato a essere iperprotettivi nei suoi confronti, così il paziente avrebbe sviluppato il fenomeno come un regolatore di distanza tra se stesso e gli altri. D’altra parte lo psicanalista Adam Philips ritiene che il fenomeno possa essere un rivelatore delle ansie sulla fragilità una società: sarebbe quindi l’ansia il motore della glass delusion,

Disturbi simili al glass delusion: ipocondria e deliri psicotici

Il glass delusion ha un punto in comune con l’ipocondria, ovvero la convinzione di essere affetto o affetta da una malattia pur essendo di fatto sani: entrambi infatti sarebbero una forma di nevrosi causata dall’ansia. Tuttavia la glass delusion non può essere assimilata ai disturbi psicotici, che dipendono da condizioni mentali molto specifiche come il disturbo bipolare o la schizofrenia. La Bbc racconta tuttavia che nel XIX secolo si era sviluppato un fenomeno simile al glass delusion, in cui anziché credere di essere fatte di vetro, le persone iniziarono a credere di essere di cemento, un nuovo materiale che si stava affermando in quel periodo.

Glass delusion oggi: esiste ancora questa rara condizione?

Naturalmente la glass delusion esiste ancora oggi, benché non si tratti di un vero e proprio disturbo codificato ma di una manifestazione dell’ansia, annoverata in casi isolati legati al mondo occidentale. Secondo alcuni non esisterebbe più in forme diffuse dagli anni ’30 dell’Ottocento, ma in realtà il fenomeno si è slegato da una certa classe sociale perché quella classe sociale non esiste praticamente più.

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