
L'anima che trabocca: 8 artisti affetti da disturbo bipolare

Il disturbo bipolare è una malattia mentale conosciuta anche come malattia maniaco depressiva. Questo disturbo è caratterizzato da marcate oscillazioni del tono dell’umore, ovvero si passa dalla depressione cupa che non ci fa alzare dal letto alla gioia contagiosa che ci fa venire voglia di ballare alle due di notte. Il disturbo bipolare oltre che toccare il tono dell’umore, influenza negativamente le capacità di funzionamento della persona.
Essere affetti dal disturbo bipolare significa convivere ogni giorno con la propria vulnerabilità, situazione che provoca tensione e sofferenza al paziente ma anche a tutte le persone che gli stanno vicino.
Il disturbo bipolare si divide quindi in diverse fasi. L’ipomania è il periodo precedente alla mania (periodo caratterizzato da depressione e delusione) in cui il paziente è ricco di energia e immaginazione. Alcuni studi, come quello riportato dal Sartle, sostengono che sia proprio in questa fase che gli artisti bipolari riescano a realizzare i loro lavori migliori.
Ad alcuni artisti questa malattia è stata diagnosticata durante la loro vita, così che attraverso le loro opere d’arte, oggi possiamo vedere gli effetti e le conseguenze delle loro cure. Per altri invece è stato più difficile convivere con tale malattia perché mai nessuno è stato in grado di diagnosticarla. Costringendoli a vivere la loro vita da emarginati e non tollerati. Solo postumi si è arrivati a una diagnosi sicura, tranne per l’artista Vincent Van Gogh, ancora un enigma per la medicina.
In questa gallery abbiamo analizzato otto diversi artisti che hanno creato alcuni dei loro migliori lavori proprio a causa, o per merito, del disturbo bipolare.
David Lachapelle è un fotografo statunitense. Ha sofferto di disturbi mentali durante la sua infanzia e adolescenza. Ora riesce invece a combattere la sua difficile situazione con l’aiuto della dieta, del sonno e della creatività. Conosce anche la sua vulnerabilità e quanto velocemente può scivolare nella depressione e della delusione. E come dice lui stesso in un’intervista per il The Guardian:
L’esercizio fisico è la mia pallottola magica, a volte ho delle visite e devo fare delle cure, finalmente ho un bravo dottore.
Odia l’etichetta, non vuole essere classificato come un artista bipolare, ma è sicuramente un esempio per tutte le altre persone, artisti e non, che soffrono di questa malattia.
Isa Genzken è una pittrice che non si è mai nascosta dietro la sua malattia. Recentemente ha parlato di bipolarismo, raccontando le sue esperienze di vita, non solo riguardanti i disturbi mentali ma anche l’alcolismo. Un periodo in cui, come racconta il The New York Times ha passato notti a dormire per strada, è stata cacciata dagli hotel e dai ristoranti, ha perso amici e gallerie.
Nonostante tutte le difficoltà incontrate, Isa ha continuato a dipingere diventando non solo un’artista di successo ma anche un esempio di vita per chiunque.
Sam Gilliam è un artista tutto tondo: oggi a 84 anni non si fa abbattere dalla malattia, sta creando di nuovo e sta ottenendo riconoscimenti per i suoi lavori. In passato ha avuto problemi con la droga e ha sofferto di bipolarismo, inoltre il litio (farmaco utilizzato per disturbi psichiatrici) ha provocato danni alla sua salute e influenzato negativamente la sua creatività. Colpito dalla depressione non uscì di casa per qualche anno, periodo definito dal W Magazine come “his darkest times”. Oggi è tornato in gara, più forte che mai.
Kate Millett è stata una delle scrittrici statunitense, attivista e femminista più nota dello scorso secolo. La malattia mentale ha caratterizzato tutta la sua vita: è stata in due ospedali pschiatrici negli anni ’70. Ha raccontato tutte le sue esperienze nel libro The Loony-Bin Trip dedicato a “tutti coloro che sono stati lì”.
La sua malattia l’ha resa sicuramente una persona più sensibile e di conseguenza una delle scrittrici di più successo.
Spesso gli psichiatri considerano questi sintomi come la causa principe che aiuta gli artisti nell’avvicinarsi a nuove scoperte creative. Vecchie testimonianze dei medici di Jackson Pollock, come spiegato nel Psichology Today, analizzano come piccoli miglioramenti nelle sue cure lo abbiano aiutato a sfondare come artista e a diventare uno dei membri dell’Espressionismo Astratto, di cui oggi è considerato uno dei maggiori rappresentanti.
Di Van Gogh sappiamo molte cose, ma mai nessuno ha avuto la certezza dei suoi presunti disturbi di bipolarismo. Sappiamo per esempio che si è tagliato l’orecchio, che è morto di suicidio, che aveva problemi di salute mentale, mai del tutto capiti dai suoi medici. Per questo c’è chi sostiene, come riportato dalla Fondazione Veronesi, che all’epoca nessuno seppe curare la forte angoscia di Van Gogh.
La diagnosi più concordata è quella di bipolarismo con complicanze dovute all’alcol, in particolare all’assenzio, sua grane passione. Non è difficile da escludere infatti che le persone bipolari tentano di trovare una soluzione nell’alcol.
Edvard Munch è un altro artista che molto probabilmente ha sofferto di disturbi bipolari; solo osservando L’Urlo, il capolavoro per cui è conosciuto in tutto il mondo, si capisce che nella mente dell’uomo sta succedendo qualcosa di terribile. Soffriva di allucinazioni visive, che possono essere un sintomo di mania, come spiegato nel Psichology Today.
Durante la sua vita Stuart è stato spesso accusato di imprudenza, di essere dipendente dall’alcol e dire in continuazione menzogne. Molto probabilmente ora possiamo dire che i suoi continui cambi d’umore e il suo comportamento irregolare erano dovuti al bipolarismo.
Solo l’autrice Dorinda Evans, che ha dedicato due suoi libri a Gilbert Stuart, è stata in grado di diagnosticare una malattia mentale nell’artista.
21 anni e l’indecisione. Leggo perché sono curiosa. Amo l'arte e la moda. Life goal: trovare la bellezza ovunque vada e saperla raccontare.
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