
Non solo HIV: 7 malattie sessualmente trasmissibili, poco o per nulla conosciute

Si chiamano IST, ovvero infezioni sessualmente trasmissibili, anche se poi vengono comunemente definite malattie; sono una realtà con cui fare i conti se si è sessualmente attivi. Secondo un memorandum rilasciato dal Ministero della Salute e dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri colpiscono milioni di persone ogni anno, in particolare nel segmento di età compresa tra i 15 e i 24 anni.
Esistono due principali strumenti di prevenzione per alcune di queste malattie sessualmente trasmissibili. La prima è il vaccino – che però è disponibile solo per l’epatite e per l’Hpv Papilloma virus – e la seconda, non meno importante, è il preservativo, che costituisce una vera e propria barriera fisica contro le infezioni. Naturalmente, per funzionare, il profilattico deve essere utilizzato in maniera corretta dall’inizio alla fine del rapporto sessuale e conservato in modo giusto.
La causa delle malattie sessualmente trasmissibili possono essere virus, ma anche batteri e funghi parassiti. Nessun tipo di rapporto sessuale da contatto – quindi non parliamo solo di penetrazione vaginale, ma anche di rapporti anali o orali – è immune dal contagio tra persone infette. E, se si resta incinte, si possono verificare delle ricadute decisamente tragiche per il feto e poi per il bambino. Per non parlare delle cronicizzazioni e delle infezioni non curate.
In molti casi, l’assenza di cure è dovuta al fatto che una parte di queste malattie non presenti sintomi. Quindi, oltre a evitare comportamenti a rischio, sarebbe meglio effettuare controlli e screening periodici, anche se siamo monogame – perché l’altra persona potrebbe non esserlo. In questa gallery sono raccolte le malattie sessualmente trasmissibili (o Ist) più diffuse, con i consigli del caso diffusi nel memorandum: l’Hiv naturalmente, ma anche le epatiti, l’Hpv Papilloma Virus, l’herpes genitale, la chlamydia, la gonorrea e la sifilide.
L’Hiv è la malattia sessualmente trasmissibile più conosciuta. Può portare all’Aids e il suo virus si trova nel sangue, nello sperma, nelle secrezioni vaginali, nelle secrezioni pre-spermatiche e nel latte materno di chi è già infetto, a meno che l’Hiv non sia rilevabile. Questo significa che si sta effettuando una terapia efficace e la persona in questione non è contagiosa. Il contagio avviene con rapporti sessuali, contatto con sangue infetto e passaggio da madre a figlio. L’Hiv non si trasmette con i baci, ma con il sesso orale sì.
Per molto tempo i sintomi possono restare latenti, ma si è ugualmente contagiosi: per questa ragione è importante effettuare test periodici, in particolare se si sono avuti comportamenti a rischio: in questo modo si può iniziare una terapia che rallenta l’infezione (e in molti casi non si arriva neppure all’Aids). Le infezioni genitali aumentano la possibilità di contrarre il virus.
Evitare comportamenti a rischio è quindi fondamentale per prevenire il rischio di IST; si può effettuare il test HIV in forma completamente anonima, ricevendo quindi una diagnosi precoce.
Diversi tipi di virus concorrono a questa infezione, il cui contagio avviene attraverso rapporti sessuali non protetti. Questi virus sono principalmente di due tipi: uno causa condilomi, l’altro tumori, soprattutto al collo dell’utero, ma anche a vagina, vulva, pene, ano e bocca.
Le forme peggiori dell’infezione – quelle che provocano il cancro – sono asintomatiche. Mentre i condilomi sono essi stessi un sintomo e possono sanguinare o dare altri disturbi, in particolare quando si hanno rapporti sessuali. Preservativo e vaccino sono i principali mezzi di prevenzione, ma non tutelano da tutti i tipi di virus che concorrono a quest’infezione. Per questo è fondamentale controllarsi periodicamente attraverso esami dedicati come per esempio il pap test.
Anche qui si tratta di una serie di virus che colpiscono, come si evince dal nome, il fegato. L’epatite A, legata a materiale fecale infetto, si trasmette per via alimentare e attraverso rapporti oro-anali. Le epatiti B e C si contraggono con il contatto di sangue o di secrezioni genitali infetti, o come per l’Hiv di madre in figlio.
Anche qui ci sono disponibili dei vaccini, per epatite A e B, ma è comunque bene anche evitare comportamenti a rischio. L’epatite acuta dà un aspetto caratteristico a chi ne soffre: la pelle e gli occhi diventano gialli per via dell’ittero. Inoltre si viene colpiti da dolori addominali. Ci sono però delle forme asintomatiche, ma si possono contagiare gli altri. A volte, l’epatite si cronicizza e può evolvere in cirrosi epatica o tumore al fegato.
La causa è il batterio che prende il nome di Treponema pallidum, presente nei genitali e in lesioni cutanee. Ancora una volta, responsabili del contagio sono rapporti sessuali non protetti, ma anche contatto con lesioni cutanee e passaggio di madre in figlio (in questo caso, il feto può addirittura morire nell’utero).
Si sviluppano delle lesioni genitali, su ano-retto e bocca. Possono comparire macchie cutanee o ci possono essere disturbi cerebrali. Si cura con terapia antibiotica in base alla gravità, cui si deve sottoporre anche eventuale partner abituale. La diagnosi precoce è possibile con un esame del sangue.
È il nome del batterio che causa uretriti e cerviciti. Si contrae con rapporti sessuali non protetti e trasmissione di madre in figlio.
L’infezione può essere asintomatica o presentare sintomi come quelli della gonorrea, tipo bruciori e secrezioni (nell’uomo). A lungo andare, nella donna si può arrivare a ulteriori infezioni o addirittura alla sterilità. Anche questa malattia si cura con terapia antibiotica, cui si dovrebbero sottoporre tutti i partner con cui si è venuti a contatto nei due mesi precedenti alla diagnosi.
Anche questa infezione è causata da un batterio, che prende il nome di Neisseria gonorrhoeae e che si trova nelle secrezioni purulente dei genitali di chi è infetto. Nell’uomo, il contagio avviene nelle vie urinarie e genitali, mentre nella donna anche il retto può essere contagiato. E anche in questo caso tutto avviene attraverso rapporti sessuali non protetti con persone infette o con il passaggio da madre a bambino.
Comporta la perdita di pus e dolore durante la minzione. Alle lunghe può dare infiammazioni pelviche e sterilità nella donna. Si cura con antibiotici – da sottoporre anche al partner.
È l’herpes simplex di tipo 2 presente nei genitali. Provoca lesioni dolorose in corrispondenza dei genitali. Il contagio avviene attraverso rapporti sessuali non protetti con le mucose infette.
I sintomi possono essere lievi, ma in qualcuno possono presentarsi delle vescicole che diventano ulcere dolorose. Ci sono farmaci specifici (a partire da alcune pomate), che il medico vi prescriverà, ma le lesioni possono impiegare un mese per guarire.
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