Appena avvertiamo un nodulo al seno, naturalmente, il panico scatta immediato, dato che il tumore mammario è in assoluto la neoplasia più frequente per incidenza nella popolazione femminile; solo nel 2017, e solo in Italia, si sono ammalate di tumore al seno circa 50.500 donne e 500 uomini, mentre nel 2015 le stime indicavano, rispettivamente, 48 mila e 300. Nonostante annualmente diminuisca la mortalità (-2,2% per anno), il trend di incidenza tra il 2003 e il 2017 appare comunque in leggero aumento (+0,9% per anno). Per questo la paura di avere un tumore al seno ci fa pensare al peggio ogni volta che sentiamo qualcosa di diverso attraverso l’autopalpazione.

Talvolta, però, nel seno ci sono anche formazioni che non sono tumorali, ma per fortuna di natura benigna; è il caso, ad esempio, del fibroadenoma, che è appunto una formazione benigna del seno (ciò significa che non è vascolarizzato e proliferativo, e non ci sono delle cellule cancerose nei linfonodi sentinella ascellari) che si verifica più spesso nelle ragazze e nelle donne adolescenti di età inferiore ai 30 anni.

Il fibroadenoma benigno al seno

fibroadenoma al seno
Fonte: web

Generalmente il fibroadenoma al seno ha una forma tondeggiante e ben definita, ed è, al tatto, simile a una pallina compatta, liscia, gommosa o dura. Quando viene toccato si muove facilmente sotto la pelle, e questo indica che non si tratta di una formazione tumorale. Normalmente è indolore, ma potrebbe comunque essere avvertito come una sensazione di corpo estraneo e duro che genera un fastidio al seno.

I fibroadenomi si dividono in due tipologie:

  • Fibroadenoma semplice: di norma non presenta particolari problemi, le dimensioni e la forma rimangono invariate e con il tempo può ridurre il suo volume.
  • Fibroadenoma complesso: si tratta di un vero e proprio tumore benigno che può contenere cisti anormali o dense, o calcificazioni. La diagnosi viene eseguita con una biopsia del tessuto.

Le cause del fibroadenoma al seno

Non vi è ancora evidenza scientifica sulle cause che determinano la comparsa del fibroadenoma al seno; tuttavia, si ritiene che lo sviluppo di un fibroadenoma possa relazionarsi con gli ormoni riproduttivi. Come detto, infatti, il fibradenoma è maggiormente presente nei soggetti giovani, e può aumentare di volume nel corso di una gravidanza, quando i mutamenti ormonali sono evidenti. Può diventare però più grande anche quando si assume la terapia ormonale sostitutiva, oppure diminuire di volume dopo la menopausa, quando i livelli ormonali diminuiscono. Insomma, sembrerebbe proprio che a regolarlo siano gli ormoni.

Sintomi del fibroadenoma al seno

fibroadenoma al seno sintomi
Fonte: web

In sintesi, le caratteristiche del fibroadenoma al seno possono essere così riassunte:

  • È indolore, generalmente.
  • Ha ha la forma di una pallina o di un nodulo dalla superficie liscia.
  • Ha contorni regolari e ben definiti.
  • Varia nelle dimensioni, e può arrivare ad avere un diametro anche di 6-8 centimetri.

Il fibroadenoma può avere dimensioni variabili, e sparire anche spontaneamente ma, una volta individuato, va monitorato per controllare eventuali cambiamenti nelle dimensioni o delle sensazioni.

Con l’autopalpazione, quando la donna avverte un nuovo nodulo o un cambiamento del seno, deve immediatamente consultare il medico, il quale valuterà l’opportunità di procedere a test e trattamenti che possono andare da una semplice ecografia, fino alla biopsia per valutare il nodulo, per finire con la rimozione chirurgica del fibroadenoma.

fibroadenoma al seno
Fonte: Mayo Foundation for Medical Education and Reasearch

Per eseguire la diagnosi il medico potrebbe infatti suggerire ulteriori esami, come mammografia, ecografia (preferibile se la donna ha meno di 30 anni, visto che la densità del tessuto mammario delle giovani donne potrebbe rendere la lettura delle mammografie più di difficile interpretazione), agoaspirato, agoBiopsia, biopsia chirurgica.

Dopo gli opportuni esami, se la diagnosi è di fibroadenoma semplice, potrebbe non rendersi necessario un intervento chirurgico, soprattutto alla luce di valutazioni che riguardo il rischio chirurgico (anche se minimo è sempre presente in ogni tipo di intervento), le modifiche che il seno potrebbe subire con la chirurgia, e anche tenendo presente che, come detto poc’anzi, talvolta il fibroadenoma può scomparire spontaneamente.

Se si decide di non intervenire chirurgicamente, è però importante monitorare il fibroadenoma con l’aiuto del medico, mentre qualora si decidesse di intervenire chirurgicamente si possono affrontare questi interventi:

  • Lumpectomia o biopsia escissionale: è una procedura con la quale il chirurgo rimuove il tessuto del seno e lo invia al laboratorio per verificare la presenza di un cancro, che viene eseguita soprattutto quando non si è in grado di stabilire con certezza la benignità del nodulo. Si pratica un’incisione sulla zona interessata, la cui grandezza dipende dalle dimensioni del fibroadenoma.
  • Crioablazione: viene utilizzata una criosonda – un dispositivo simile ad una sottile bacchetta dotata di aghi, attraverso i quali passano dei gas – per congelare i tessuti ritenuti “sospetti”, i quali saranno poi scongelati gradualmente. Così facendo le cellule oggetto del trattamento muoiono. La procedura viene eseguita in anestesia locale e non è indicata per fibromi di grandi dimensioni. La crioablazione non consente di verificare la natura benigna o maligna della massa trattata, quindi si può pensare a essa solo se si è certi che si tratti di un fibroadenoma.

Dopo la rimozione chirurgica di un fibroadenoma, non è escluso che possano svilupparsene altri e, in ogni caso, qualsiasi nodulo al seno deve sempre essere tenuto costantemente sotto controllo.

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