Fart Walks, perché dovremmo davvero provare la "passeggiata delle puzzette"?

Tutto quello che c'è da sapere sulle Fart Walks, le passeggiate che giovano all'intestino e alla digestione: diventate virali sui social, sono in realtà più antiche.

Si dice che l’intestino sia il secondo cervello, e certo è che molte persone avvertono un senso di benessere se il loro intestino funziona regolarmente. Per questa ragione aggiungiamo più fibre alla nostra dieta, evitiamo alimenti che ci fanno sentire gonfi e gonfie, facciamo regolare esercizio fisico anche leggero. Ma c’è un tipo di esercizio fisico che, ci scommettiamo, non avevate preso ancora in considerazione: le Fart Walks.

Che cosa sono le Fart Walks

Le Fart Walks, come si legge su Right As Rain, sono una pratica promossa via social dalla scrittrice di libri di cucina Marilyn Smith: si tratta di passeggiate da effettuare dopo i pasti, per facilitare l’uscita dell’aria dall’intestino, cioè le scorregge o, per dirla in una maniera più aulica, le flatulenze. Naturalmente non si tratta di una sua invenzione, dato che questa è una buona pratica antichissima (la si conosce dall’alba dei tempi anche se solo empiricamente) per evitare la sensazione di gonfiore, ma sui social si sa, basta qualcosa di insolito per diventare virali. Questo non toglie che appunto le Fart Walks siano e restino una buona pratica, sebbene il loro nome sia ampiamente bizzarro e non evoca qualcosa di piacevole all’olfatto.

I benefici delle Fart Walks

Ci sono degli innegabili benefici nelle Fart Walks:

  • agevolano la digestione, perché l’esercizio fisico stimola l’intestino, e un intestino che si smuove aiuta lo stomaco a svuotarsi più velocemente, con la conseguente riduzione del reflusso acido e del gonfiore;
  • moderano la glicemia e riducono la possibilità di sviluppare il diabete di tipo 2, perché grazie all’aumento della frequenza cardiaca legato al movimento, si abbassano glicemia e insulina post-prandiale. In altre parole, decisamente meglio che star seduti o buttarsi sul divano a poltrire.

I consigli per le Fart Walks

Naturalmente non basta uscire di casa e camminare per una Fart Walk ottimale. A cominciare dal momento in cui si effettua: la passeggiata va fatta un’oretta dopo la fine del pasto, perché la glicemia raggiunge il picco tra i 60 e i 90 minuti dal termine del pasto. Farla troppo presto o aspettare troppo a lungo comporta il rischio di perdersi il picco glicemico. Un altro buon consiglio è quello di consumare cibi contenenti fibre – quindi legumi, frutta e verdura – mentre si devono evitare i cibi iper-processati, che ostacolano i picchi glicemici (e fanno male anche su diversi altri fronti, perché contengono zuccheri e sale di cui non abbiamo contezza). Bene invece con i fitonutrienti come i polifenoli (che sono contenuti nei frutti di bosco, nei cereali, nel tè, nel vino, negli spinaci e nelle cipolle), perché anch’essi contribuiscono a regolare la glicemia.

Sono dannosi inoltre ansia e stress: sono dannosi su tutto l’organismo, ma interessano anche e soprattutto l’intestino. D’altra parte, quando stiamo molto male e siamo emotivamente nervosi e nervose, questo non si riflette sui ritmi delle nostre evacuazioni? Accade sempre a causa dei livelli di glicemia, perché ansia e stress alterano la glicemia a causa del rilascio di un ormone, il cortisolo.

Al benessere dell’intestino giovano inoltre un buon sonno sano e una vita attiva, che preveda anche esercizio fisico periodico. In questo modo la passeggiata sarà molto probabilmente ricca di flatulenze: quindi fatela da soli o da sole. Tuttavia i problemi di gonfiore intestinale persistenti potrebbero essere gravati da una patologia ancora sconosciuta: meglio chiedere un consulto medico se sentite che qualcosa non va come dovrebbe nel vostro organismo.

In generale, questi sono consigli abbastanza comuni: le Fart Walks non aggiungono e non tolgono nulla dai soliti consigli per uno stile di vita sano, ma questo non significa che ogni tanto non dobbiate fare un check up. La salute non va trascurata e il nostro organismo ci parla continuamente (anche attraverso le scorregge): sta a noi ascoltarlo, anche se in questo caso l’odore non è esattamente gradevole.

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