Mary

chiede:

Perché la maggior parte delle volte l’attacco di panico prende di notte… Perché ho paura di dormire?

Utente

risponde:

Cara Mary,
la maggior parte” delle volte non è un dato reale.
Gli attacchi di panico avvengono più frequentemente di giorno ma quelli di notte spaventano di più quindi si tende ad esasperarne gli effetti e l’impressione comune è che siano più numerosi.
I sintomi sono esattamente gli stessi ma l’elemento che crea più angoscia è il fatto che di notte avvengono in soggetti addormentati (questo è l’elemento principale per definirli “notturni”), causano cioè un risveglio improvviso da uno stato di abbandono e di mancanza di controllo come può essere il sonno e producono un’angoscia di morte terribile.

È proprio il momento in cui avvengono a renderli più pesanti dal punto di vista psicologico: di giorno si ha la sensazione di avere maggior controllo, di avere la capacità di proteggersi con i farmaci o con l’aiuto di qualcuno vicino. Di notte, lo stato di incoscienza ci rende vulnerabili, il buio ci priva dei punti di riferimento e lo stato di sonno rende anche gli altri apparentemente poco presenti e quindi non in grado di sostenerci.
Altro dato da non dimenticare è che sia i diurni che i notturni, hanno gli stessi sintomi e gli stessi effetti: non c’è maggiore pericolosità di notte e l’intensità maggiore è solo apparente.

La tua “paura di dormire” è una conseguenza naturale: l’esperienza notturna è stata un evento così traumatico da creare in te ora un’ansia anticipatoria, che si presenta al momento di dormire, poiché temi che si possa ripresentare. Quest’ansia però ti porta a dormire poco e male, all’aumento quindi di stanchezza, irrequietezza, nervosismo… tutti stati psicofisici che possono diventare terreno fertile per il presentarsi di altri episodi.
I consigli che posso darti quindi sono: rivolgiti ad uno specialista medico per escludere la presenza di qualsiasi condizione medica che possa aumentare la possibilità di avere un attacco di panico notturno (sindrome delle apnee ostruttive nel sonno e la malattia da reflusso acido); prediligi una vita sana, una corretta alimentazione ed una moderata attività fisica, concilia le ore di sonno evitando di assumere sostanze eccitanti (caffè, alcool…).

Infine, prendi appuntamento da uno psicologo e chiedi un sostegno per affrontare questa situazione in modo da non diventarne schiava.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento