"Quel dolore improvviso nella notte": perché vengono i crampi notturni

Cosa fare per prevenire i crampi notturni? Questi fastidiosi spasmi che interessano soprattutto le gambe possono avere cause diverse, alcune delle quali non ben identificabili, per questo il trattamento varia a seconda che si conosca o meno il fattore scatenante che li provoca.

I crampi notturni sono contrazioni muscolari involontarie, improvvise e transitorie, che si manifestano nelle ore della notte soprattutto a carico del polpaccio, della coscia e del piede, con fitte dolorose e molto intense che spesso immobilizzano la parte colpita.

Generalmente i crampi affliggono i muscoli volontari di tipo scheletrico, che sono oltre 600, che sono connessi alle ossa attraverso un tendine, speciali tessuti costituiti da fibre connettive, e dai legamenti, i quali collegano le ossa e sono costituiti da tessuto connettivo. Il cervello invia messaggi ai muscoli per comunicare loro di muoversi, con l’impulso nervoso che percorre il midollo spinale, i nervi, e infine raggiunge il muscolo. Il muscolo si contrae quando viene raggiunto dall’impulso nervoso, di natura elettrica, perché costituito da migliaia di fibre specializzate che, quando stimolate, iniziano a scorrere una sull’altra causando la contrazione.

Il rischio di soffrire di crampi notturni aumenta con l’età, ma anche le donne in gravidanza hanno più probabilità di soffrirne.

Le cause dei crampi alle gambe e ai piedi notturni

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Molto spesso le cause non sono note, e i crampi vengono definiti idiopatici; nel corso del tempo sono state formulate varie teorie sulle possibili origini di questo tipo di crampi notturni, ad esempio un’attività nervosa anomala durante il sonno, che potrebbe causare la contrazione crampiforme dei muscoli della gamba, oppure una sollecitazione eccessiva dei muscoli della gamba, dovuta, ad esempio, dalla troppa attività fisica.

In altri casi, invece, i crampi sono detti secondari e dipendono da una condizione sottostante o da una causa specifica, tra cui figurano la gravidanza (l’aumento del peso può sovraccaricare i muscoli delle gambe, rendendoli più vulnerabili ai crampi), l’esercizio, soprattutto nella fase di riposo, determinate condizioni neurologiche che interessano i nervi dei muscoli delle gambe, come la malattia del motoneurone o la neuropatia periferica che spesso è collegata strettamente al diabete. Inoltre i crampi possono dipendere dalla malattia epatica, poiché, se il fegato non funziona più correttamente, si ha un accumulo di tossine nel sangue, che può provocare spasmi, da alcune infezioni, come il tetano, da determinate tossine, come piombo o mercurio, dalla disidratazione e da alcuni farmaci specifici, in particolar modo diuretici, statine (usate per ridurre i livelli ematici di colesterolo), raloxifene, impiegato nella prevenzione dell’osteoporosi nelle donne dopo la menopausa, nifedipina, contro pressione alta, angina e il fenomeno di Raynaud e acido nicotinico, usato in passato per il trattamento dell’ipercolesterolemia.

I crampi notturni a gambe e piedi

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Il crampo alle gambe notturno, come visto, consiste dunque in un dolore improvviso dei muscoli di una gamba causato dalla loro contrazione involontaria; anche se la maggior parte dei crampi colpisce il polpaccio, talvolta la sensazione può estendersi fino ai piedi, e durare da pochi secondi fino a 10 minuti. Durante un episodio di crampi i muscoli interessati diventano tesi e dolenti, mentre piedi e dita si irrigidiscono; anche una volta passato il crampo vero e proprio, la gamba può continuare a dolere per diverse ore.

Molte ricerche mediche hanno evidenziato che, in tre casi su quattro, i crampi alle gambe hanno insorgenza prettamente notturna, mentre solo in un caso su quattordici i crampi sono esclusivamente diurni.

Cosa fare per prevenire i crampi notturni

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Se i crampi dipendono da una causa nota, questa naturalmente può essere trattabile, ad esempio – nel caso di crampi alle gambe secondari a malattia epatica, la cui causa è l’accumulo di tossine nel sangue – con dei rilassanti. Ma se i crampi sono idiopatici generalmente si raccomanda una combinazione di esercizi e analgesici.

I primi comprendono movimenti da eseguire durante un episodio di crampi per attenuare il dolore e interromperlo, gli altri da ripetere durante il giorno per ridurre la frequenza degli attacchi. Ad esempio si può provare a camminare sui talloni, oppure a stare in piedi di fronte a una parete, cercando di raggiungere il muro con le braccia distese mantenendo i piedi ben piantati a terra. Ma unitamente agli esercizi si può massaggiare il muscolo con la mano o con del ghiaccio, fare una doccia calda o un bagno tiepido e, specialmente per i crampi notturni, è opportuno bere molto per evitare la disidratazione, soprattutto bevande con sali minerali, come magnesio e potassio in particolare.

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