Cos'è la malattia di Lyme che ha contratto Justin Timberlake dopo un morso di zecca

La prevenzione è fondamentale nella malattia di Lyme: in assenza di un vaccino, ci si deve tutelare. I consigli di rito quando si fanno escursioni all'aperto.

La rivelazione per cui il cantante Justin Timberlake abbia avuto una diagnosi di malattia di Lyme non è sicuramente la prima nel mondo dello spettacolo, dato che hanno sofferto per essa la modella Bella Hadid (ma anche sua madre Yolanda e suo fratello Anwar), il cantante Justin Bieber, l’attore Ben Stiller e tanti altri. Timberlake è purtroppo l’ennesima star a risentire di questo male, che appunto non guarda in faccia nessuno: il cantante ne sta soffrendo anche a livello lavorativo, perché, come scrive l’Huffington Post, avverte, anche quando è sul palco, dolori ai nervi, affaticamento e nausea.

Che cos’è la malattia di Lyme

Si tratta di una malattia trasmessa dalle zecche che vivono in particolare in alcune zone degli Stati Uniti – ma in misura minore anche nel resto del mondo – come il Midwest o la California. Questi insetti sono attivi in primavera ed estate e colpiscono quando meno ce lo si aspetta, ovvero quando si praticano attività all’aperto: è infatti opportuno, come vedremo, prevenire e tutelarsi. Queste zecche, peraltro non adulte, mordendo una parte del corpo umano, trasmettono un batterio, che provoca la malattia: restano attaccate al corpo dalle 36 alle 48 ore prima di trasmettere la malattia, quindi un’eventuale rimozione precoce – che va fatta da un medico, perché alcune parti potrebbero restare sottopelle – è davvero importantissima.

I sintomi della malattia di Lyme

I sintomi della malattia di Lyme sono importantissimi, soprattutto i primissimi, perché consentono di giungere a una diagnosi precoce. Ecco quali sono le avvisaglie di questo male:

  • un’eruzione cutanea a forma di bersaglio, chiamata eritema migrante, e quindi disposta in cerchi concentrici, che compare entro 30 giorni dalla puntura della zecca;
  • sintomi para-influenzali come febbre, brividi, mal di testa e dolori articolari che compaiono entro 7 giorni dalla puntura;
  • affaticamento improvviso;
  • intorpidimento;
  • nausea;
  • altri tipi di eruzioni cutanee, che assomigliano visivamente a orticaria o eritema da sole.

Terapie per la malattia di Lyme

La malattia di Lyme viene solitamente trattata con terapia antibiotica: per il tipo di farmaco, il dosaggio e la frequenza, si dovrà vedere caso per caso, dopo che, come sempre bisogna fare in questi casi, ci si è rivolti e rivolte a un aiuto medico. Non solo ogni persona è differente di fronte a questa malattia, ma per valutare la terapia occorre sapere nello specifico in che fase della malattia ci si trova.

Rischi e conseguenze

La diagnosi precoce, dicevamo, è fondamentale. A lungo termine la malattia di Lyme può infatti portare a danni ai nervi, artriti o attaccare il sistema cardiovascolare oltre a quello nervoso e alle articolazioni. Tra i rischi, soprattutto in uno stato avanzato, viene contemplata anche la paralisi di Bell, ovvero un tipo di paralisi che impedisce il controllo dei muscoli facciali di un lato del volto.

Prevenzione

Come recitava un famoso slogan degli anni ’80: è meglio prevenire che curare. Con la malattia di Lyme infatti non si scherza, tanto più che non esiste un vaccino apposito: anche se per certi versi all’inizio può assomigliare a un raffreddore, è davvero fondamentale lavorare sulla prevenzione. Questo si traduce nell’effettuare un controllo-zecche appena terminata la propria attività all’aria aperta, controllo che non deve tralasciare il cuoio capelluto. Possibilmente, quando si sta facendo un’escursione, bisognerebbe indossare maglie a maniche lunghe e pantaloni lunghi – magari anche due paia di calzettoni, uno che vada all’interno dei pantaloni, l’altro fuori che ne sigilli l’apertura delle caviglie. Lo sappiamo, quando fa caldo sembra improponibile, ma se si vuole evitare il rischio è necessario. Anche degli opportuni repellenti comunque fanno il loro dovere, e vanno spruzzati pure sui vestiti e sullo zaino. Quali repellenti? Qui diamo solo indicazioni di massima: per le informazioni più dettagliate sulla prevenzione, è meglio chiedere un aiuto medico, che vi saprà guidare in tutti gli interrogativi che vorrete porre per sentirvi – ed effettivamente essere – maggiormente al sicuro.

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