Molte di voi avranno sentito parlare della coppetta mestruale, magari non capendo benissimo di cosa si trattasse: la coppetta è una delle alternative, ritenute ecologiche ed economiche, al tradizionale assorbente interno o all’assorbente igienico usato durante le mestruazioni. È una vera e propria “barriera” che si indossa all’interno della vagina durante i giorni del ciclo per raccogliere il fluido mestruale. La differenza principale rispetto agli altri metodi sta proprio qui: la coppetta mestruale raccoglie, non assorbe.

Perché è importante rilevare la diversità di funzionamento? Perché i sistemi tradizionali, come gli assorbenti interni o esterni, assorbono non solo il flusso mestruale, ma anche il muco cervicale, che è in realtà un forte anti-batterico, capace di creare una barriera protettiva naturale tra vagina e utero nella cavità cervicale, per impedire ai batteri e ad altri organismi estranei di entrarvi.

Se siete curiose di saperne di più, compresi i risultati del primo studio scientifico che recentemente ha indagato i pro e i contro delle coppette, continuate a leggere:

Come si usa la coppetta mestruale

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Fonte: web

Anzitutto bisogna precisare che esistono due diversi tipi di coppetta mestruale: il modello più comune è rappresentato da una coppetta riutilizzabile (può durare fino a 10 anni) sagomata, a forma di campana, fatta di silicone medico o TPE, lunga circa 5 cm (escluso l’estrattore) di norma diffusa in due misure. L’altra coppetta è una coppetta usa-e-getta, mono-uso, simile al diaframma contraccettivo, con un diametro di 7,5 cm circa.

La coppetta mestruale viene inserita all’interno della vagina, in qualsiasi momento del ciclo mestruale, approfittando della lubrificazione fornita dal fluido mestruale, o, in caso di necessità, utilizzando del lubrificante o dell’acqua fredda per facilitare l’inserimento.

La coppetta a forma di campana si posizione correttamente da sola una volta inserita, e non necessita di essere messa a contatto con la cervice uterina, mentre la coppetta usa e getta sì: questa viene preparata appiattendo il bordo contro se stesso, prima di essere inserita a metà del tratto vaginale e spinta vicino alla cervice uterina, dove la conformazione interna del corpo femminile la tiene in posizione.​​​

All’inizio di ogni mestruazione, la coppetta dovrà essere sterilizzata in un pentolino con acqua bollente e, una volta raffreddata, dovrà essere inserita nella vagina; dopo ogni estrazione e cambio, è sempre consigliato sciacquare la coppetta con acqua corrente e inserirla rapidamente per evitare batteri, senza utilizzare il sapone, che può creare irritazioni.

I vantaggi della coppetta mestruale

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Sebbene il suo utilizzo non sia ancora molto diffuso, i vantaggi che la coppetta mestruale presenta rispetto ai sistemi tradizionali sono molti, in primis dal punto di vista ambientale ed economico: partiamo, ad esempio, dal presupposto che gli assorbenti contribuiscano in maniera preponderante all’inquinamento ambientale. Acquistabile in farmacia, nei negozi di prodotti biologici, in erboristeria o anche su Amazon, è economica: il suo prezzo varia infatti da 10 a 35 €. Questo dipende però dal fatto che sono in commercio differenti soluzioni di acquisto, come il kit da due coppette, oppure completo di porta coppetta, igienizzatore e coppetta: bisogna però ricordare che la cifra viene “recuperata” nel giro di pochissimi cicli, anche perché, come abbiamo detto, la coppetta a campana dura addirittura 10 anni. Diversamente dagli assorbenti, poi, non preleva anche il muco cervicale, ed è tollerata anche da donne allergiche o con pelli molto sensibili.

Le opinioni sulla coppetta mestruale

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Le opinioni discordanti rispetto all’uso della coppetta riguardano soprattutto due punti: in primis, il fatto che non permetta il deflusso completo del sangue mestruale su tutte le pareti, azione che ha una funzione di pulizia per la vagina; e in secondo luogo, le critiche sono dovute al ristagno del sangue all’interno della coppetta, che può resistere per 8-9 ore senza dover essere svuotata, il quale potrebbe dare vita al proliferare di batteri, anche piuttosto nocivi. Pulire e cambiare frequentemente la coppetta molto spesso, o almeno più volte rispetto alle ore possibili per il raggiungimento della capienza totale può rappresentare un’ottima soluzione per ovviare al problema.

Tuttavia, un recente studio scientifico, il primo condotto sulle coppette mestruali, ha affermato che queste ultime sono sicure e affidabili come gli assorbenti usa e getta. Pubblicato sulla rivista Lancet Public Health, lo studio ha analizzato altre 43 ricerche basati sull’esperienza di 3300 donne in tutto il mondo, arrivando a stabilire che, in tredici studi, circa il 70% delle donne ha mostrato di voler continuare a utilizzare la coppetta, una volta acquista la familiarità con il suo uso.

Quattro studi, che hanno coinvolto circa 300 donne, si sono invece basati sul confronto tra le perdite con coppette mestruali e assorbenti o tamponi usa e getta: i risultati hanno evidenziato che le perdite sono simili in tre delle ricerche fatte, significativamente inferiori con le coppette mestruali nella quarta.

Senza contare, sottolineano i ricercatori, che rendere disponibili le coppette mestruali a livello globale potrebbe rappresentare un metodo valido per contrastare la povertà e i problemi di salute legati al ciclo – su tutte le infezioni – in particolar modo nei paesi in cui le condizioni igienico-sanitarie sono al di sotto degli standars.

In generale, la coppetta è ben accetta dai ginecologi, soprattutto in sostituzione degli assorbenti interni, il cui utilizzo è meno igienico e più rischioso, e può essere utilizzata anche dalle donne allergiche al lattice, dato che è fatta di materiali ipoallergenici. L’utilizzo ne è però sconsigliato dopo un parto naturale, un aborto o un operazione, fattori che rendono la zona molto più sensibile. Altre controindicazioni riguardano la verginità, dato che l’imene intatto potrebbe non permettere alla coppetta di inserirsi al meglio, rischiando persino di lacerarlo, e i rapporti sessuali, molto difficili se si ha indosso la coppetta mestruale.

 

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